Nel panorama videoludico odierno, dominato da titoli tripla A che promettono avventure epiche e spettacolari, siamo abituati ad essere travolti da storie di eroi leggendari, condite da colonne sonore orchestrali e grafiche mozzafiato che ci accompagnano in un viaggio che ci tiene costantemente con il fiato sospeso.
Ma cosa succede quando desideriamo l’esatto opposto? Quando cerchiamo un’esperienza più tranquilla, lontana dall’adrenalina e dalle pressioni tipiche del gaming moderno? Ecco che entra in scena Grunn, un piccolo indie creato da Sokpop Collective, che ci invita ad immergerci nella sua semplicità disarmante e nei suggestivi paesaggi olandesi.
Qui non vestiremo i panni di un eroe solitario in cerca di redenzione, ma di un semplice giardiniere armato di attrezzi comuni, con l’unico compito di sistemare un giardino.
Un’esperienza che, a prima vista, sembra tutto fuorché stressante. Tuttavia, sotto questa apparente tranquillità, potrebbe nascondersi qualcosa di ben più oscuro e sinistro di quanto inizialmente promesso.
Pronti a scoprire cosa si cela dietro le apparenze di Grunn? Ecco la nostra recensione!
TRAMA
Grunn si apre con un incipit tanto leggero quanto semplice: arriviamo in un piccolo, tranquillo villaggio olandese, immerso in una calma quasi irreale, dove però non riusciamo a comprendere una sola parola della lingua locale.
Il nostro compito sarà quello di svolgere mansioni da giardiniere per un misterioso padrone di casa, al momento fuori città, che ci offre un modesto letto per riposare e la promessa di un weekend tranquillo, in cui dovremo dedicarci a classici lavori di manutenzione.
Tagliare l’erba, annaffiare i fiori, tappare le buche scavate dalle talpe; niente di più tranquillo e rilassante, giusto? Eppure, c’è qualcosa di strano. La maggior parte degli attrezzi è misteriosamente scomparsa dal capanno, e mentre esploriamo il paese in cerca dei nostri strumenti, guidati da sottili indizi sparsi tra le strade, inizia ad emergere una verità inquietante nascosta sotto la patina di quiete che avvolge la cittadina.
GAMEPLAY
Grunn si presenta con una classica visuale in prima persona ed un gameplay che anche in questo caso sposa la semplicità, avendo a disposizione una serie di strumenti con cui completare le nostre mansioni, che recupereremo man mano che ci avventuriamo per il paese.
Potremo anche esplorare il villaggio, imbattendoci in lavori secondari – rigorosamente non retribuiti – come raccogliere la spazzatura nel parco o tagliare l’erba nel prato della chiesa, contribuendo al benessere della piccola comunità.
Uno degli aspetti più intriganti del gioco sono però i numerosi enigmi ambientali, che non solo metteranno alla prova le nostre capacità di osservazione, ma ci permetteranno di sbloccare nuove aree e accedere agli strumenti necessari. Per risolverli dovremo interpretare le polaroid sparse in giro, che ci offriranno indizi visivi o testuali su come e quando procedere.
Grunn include infatti anche un ciclo giorno-notte che avanza in tempo reale durante il gioco, dalla mattina fino alla sera, e che ci obbligherà a ritirarci nel nostro letto una volta finita la giornata, lasciandoci con solo due giorni per completare tutte le attività principali… o forse c’è qualcosa di più?
Anche se vorremmo mantenere il velo del mistero per tutta la recensione, sarebbe difficile parlare a fondo della nostra esperienza senza rivelare nulla. Tuttavia, crediamo fermamente che questo sia uno di quei giochi dove meno si sa e meglio è, pertanto manterremo al minimo gli spoiler, lasciandovi il piacere di scoprire da soli questo affascinante titolo.
Vi anticipiamo solo che Grunn offre più finali, e non tutti saranno tranquilli come l’apparente serenità dell’ambientazione potrebbe far credere.
Questo elemento viene inoltre arricchito dall’introduzione di un tocco rogue-like nell’esperienza: dovremo rivivere i due giorni più volte, imparando grazie ai nostri errori ad agire sempre più velocemente e in modo più efficiente, per svelare i segreti più profondi e raggiungere i finali più complessi.
Ogni run dura circa dai 30 ai 50 minuti, e la longevità dipende fortemente dall’abilità del giocatore nel risolvere gli indovinelli ambientali.
Questi possono inoltre essere superati in più modi, e una delle qualità più apprezzabili del titolo è proprio la libertà che ci offre nel trovare soluzioni alternative per ottenere gli oggetti necessari.
L’avventura si rivela così ricca di sorprese e molto meno lineare di quanto sembri inizialmente, premiando la curiosità con segreti ed attività che non sono direttamente collegate alla trama principale, ma che ampliano notevolmente la profondità del gioco.
Per completare alcune missioni extra, dovremo persino mettere da parte la quest principale per un paio di run, rendendo il gioco molto più esteso per chi vuole scoprire ogni singolo dettaglio nascosto dagli sviluppatori.
COMPARTO ESTETICO E SONORO
Essendo un titolo indie, non ci aspettavamo di certo che Grunn ci stupisse con una grafica mozzafiato, eppure siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal risultato finale che abbiamo trovato perfettamente in linea con il resto dell’esperienza proposta.
Gli sviluppatori hanno scelto un’estetica semplice e poligonale che si sposa meravigliosamente con l’atmosfera del gioco, riuscendo a trasmettere una sensazione di pace e serenità durante le mansioni quotidiane, ma sapendo anche evocare un’inquietudine palpabile nei momenti in cui è necessario.
Lo stile visivo è suggestivo e ricco di potenziale: ogni elemento ambientale sembra amplificato, e il perfetto uso delle illuminazioni dona ai vari momenti di gioco sfumature sempre diverse.
La colonna sonora, pur coerente con l’atmosfera del gioco, non si distingue particolarmente. Al momento di scrittura di questa recensione, nessuna traccia musicale ci è rimasta particolarmente impressa, evidenziando come da questo punto di vista non ci sia nulla di memorabile.
Purtroppo, anche il sound design presenta alcune criticità, e alcuni effetti sonori sono risultati eccessivamente invadenti, creando più volte solo un forte fastidio assordante.
Ringraziamo futurefriendsgames per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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