Il 2024 si è rivelato essere un anno pieno di titoli indie interessanti, a partire dagli apprezzatissimi Hades II e Crow Country fino ad arrivare all’atteso World of Goo 2. Tra gli indie di quest’anno spicca anche Hauntii, un’interessante action isometrico che ci metterà nei panni di un tenero fantasmino che si imbarcherà in un lungo viaggio per ritrovare i suoi ricordi.
Riusciremo a districarci fra gli ostacoli dell’aldilà?
Scopriamolo insieme in questa recensione!
Trama
In Hauntii vestiremo i panni di un fantasma da poco sbarcato ad Eternia, una reinterpretazione estremamente suggestiva del più classico regno dei morti.
Dopo aver esplorato brevemente l’ambiente circostante, faremo la conoscenza di una ragazza simile ad un’angelo che ci accompagnerà nella nostra “ascesa” verso il paradiso.
Tuttavia, dopo esser stati bloccati ed essere stati costretti ad abbandonarla, ritorneremo a terra e comprenderemo che, per capire chi siamo e completare la nostra ascesa, sarà necessario riacquisire prima i nostri ricordi.
Con queste premesse, ci avventuriamo nel mondo dei morti abitato da tanti altri fantasmi che, come noi, sono alla ricerca di loro stessi e del loro passato.
I vari personaggi, al di fuori del protagonista, non verranno mai propriamente caratterizzati, risultando giustamente fini a sé stessi.
Tuttavia, la ricerca dei ricordi del nostro protagonista sarà interessante, dandoci la possibilità di immedesimarci attraverso la scoperta graduale della sua storia.
Gameplay
L’obiettivo principale del gioco sarà quello di ottenere il maggior numero di stelle possibili che, una volta raccolte e messe insieme, daranno vita a delle costellazioni che ci daranno nuovamente i nostri ricordi, essenziali per il proseguimento nella trama.
Queste saranno ottenibili esplorando le diverse aree, interagendo con l’ambiente circostante e parlando con i vari NPC presenti nella mappa che ci avanzeranno alcune richieste.
Le costellazioni che otterremo ci permetteranno inoltre di sbloccare diversi potenziamenti atti a semplificare le sequenze più action.
Per ottenere le stelle, oltre a parlare con i diversi NPC, dovremo anche sfruttare gli elementi presenti nella mappa per mezzo di una meccanica di possessione di oggetti o nemici, del tutto simile a quella vista in Mario Odyssey.
Possedendo un determinato oggetto infatti, ne acquisiremo le abilità, potendola usare a nostro vantaggio per raggiungere aree inaccessibili o per risolvere gli enigmi.
Quest’ultime, sfortunatamente, non saranno mai facilmente trovabili per via dell’assenza di una mappa a contrassegnarle, causando una grande confusione nel giocatore che si troverà irrimediabilmente a vagare in maniera confusa per le varie zone, causando spesso frustrazione.
Tuttavia, la varietà di azioni eseguibili è lodevole, essendo che quasi ogni elemento del paesaggio sarà possedibile e utilizzabile a nostro vantaggio.
Da lodare anche l’impegno nel farci esplorare modi creativi di trovare ogni stella, seppur alcune modalità ritornino più volte durante la durata del titolo.
Oltre a fare uso delle nostre abilità da spirito, dovremo anche utilizzare i nostri proiettili per farci strada nelle mappe brulicanti di nemici.
In alternativa, in caso ci trovassimo dinanzi ad avversari più forti di noi, avremo la possibilità di possederli per sfruttarne le abilità.
Per poter utilizzare gli attacchi dei nemici avremo bisogno di particolari munizioni che consumeremo ogni qualvolta decideremo di sfruttarli, portandoci alla costante ricerca anche di quest’ultime.
Nel corso del titolo saranno presenti diverse Boss Fights che possiedono quasi sempre la medesima struttura, tranne nel caso delle ultime due.
La maggior parte di queste non porrà mai un alto livello di sfida al giocatore, finendo per risultare non interessanti e facilmente dimenticabili.
Hauntii inoltre presenta alcuni problemi di Qol che finiscono inevitabilmente per peggiorare l’esperienza del giocatore.
Primo fra tutti è la realizzazione della mappa che, per via della sua struttura, finisce per non essere mai veramente utile al giocatore.
Infatti, l’unica planimetria che sarà possibile consultare sarà quella che racchiude ogni zona del gioco, non concedendo al giocatore la possibilità di dare uno sguardo più approfondita all’area specifica in cui si trova e rendendo molto più difficile la ricerca delle stelle ed in generale l’esplorazione dell’ambiente.
Un altro problema da prendere in considerazione è legato al sistema di salvataggio e alla sua rigidità.
In Hauntii non vi è la possibilità di salvare quando si vuole, vincolando il giocatore a dover sempre passare per i pochi checkpoint presenti in giro per l’aldilà solo per salvare la partita, aspetto che in alcuni momenti risulterà alquanto fastidioso e frustrante.
Comparto artistico e tecnico
ll più grande pregio di Hauntii sta nel suo particolare ed incredibile stile artistico, che pur utilizzando tratti semplici e pochi colori riesce a ricreare paesaggi complessi e magnifici che non cesseranno mai di lasciarci a bocca aperta.
Anche la presenza di una meravigliosa soundtrack, composta da Michael Kirby Ward, abbellisce l’esperienza offertaci dal titolo con melodie piene d’animo ed a tratti emozionanti.
Potete ascoltarla qui:
Dal punto di vista tecnico, nella sua versione PC, Hauntii è privo di particolari difetti e, grazie alla sua semplicità, riesce a girare perfettamente su ogni tipo di configurazione.
Da apprezzare è anche la possibilità di rendere la nostra partita più adatta alle nostre esigenze grazie alle diverse impostazioni di accessibilità disponibili nell’apposito menu.
Ringraziamo Moonloop Games per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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