Nel panorama indie, pochi titoli di grande valore sono riusciti ad uscire dalla loro nicchia per entrare nel mainstream, uno di questi è Inscryption, uscito nel 2021 dalla mente creativa di Daniel Mullins, già noto per Pony Island. Il gioco ha infatti saputo catturare un grande numero di appassionati grazie alla sua peculiarità, dando successivamente vita ad una serie di giochi che tentano di mimarne l’operato.

Oggi parleremo di Is This Game Trying To Kill Me?, titolo sviluppato da Stately Snail, che prende ispirazione in modo particolare dal secondo atto di Inscryption. Il diretto rimando ad un’opera già esistente non sempre è sinonimo di un titolo fallimentare, dato che dietro un’idea già esistente c’è sempre l’occasione per creare un altro prodotto della medesima qualità.

Riuscirà Is this Game Trying To Kill Me? a far prevalere le sua particolarità e rivelarsi altrettanto interessante? Scopriamolo insieme!


Gameplay

Appena entrati nel gioco, verremo immediatamente catapultati in una lugubre abitazione dove una strana creatura ci dirà che, per uscire, dovremo giocare ad un vecchio videogioco d’avventura per PC fino alla sua conclusione. Tuttavia, ciò che faremo nel gioco avrà delle conseguenze anche nella realtà, nel bene e nel male, ma, per motivarci a non abbandonare la missione, ci sarà un immenso bottino che non aspetta altro che essere preso da noi.

Per avanzare nella storia, ci ritroveremo ad affrontare le sfide proposte dal gioco e, per poterle completare, avremo bisogno di avventurarci sempre più a fondo nel maniero. Infatti, i due mondi avranno modo di connettersi proprio grazie agli enigmi, i quali ci richiederanno di interagire sia con oggetti appartenenti al mondo reale che al videogioco. La fusione tra le due ambientazioni crea un veloce susseguirsi di eventi che diventa presto molto coinvolgente per il giocatore, trasportandolo completamente nell’avventura.

Il titolo è caratterizzato dal costante susseguirsi di puzzle che ci daranno una grande soddisfazione qualvolta riusciremo a superarli con le nostre sole forze. Ognuno di questi si rivelerà piuttosto originale e ben realizzato. Infatti, nel corso del gioco ci ritroveremo ad interagire con una grande varietà di oggetti, meccaniche e situazioni che non cesseranno mai di stupirci.

Nelle sezioni dove avanzeremo nel gioco per computer vi sarà un’alternanza di diverse ambientazioni, passando da una cantina per poi arrivare in una palude e infine in un castello. Ogni ambientazione avrà le sue particolarità, con enigmi a tema e diversi personaggi adatti al contesto del capitolo. La grande varietà di situazioni aiuta a mantenere vivo l’interesse del giocatore per tutta la durata dell’esperienza.

Se ci si trovasse bloccati ad un enigma particolarmente ostico, ci sarà la possibilità di consultare fino ad un massimo di 3 aiuti. Questa situazione potrebbe verificarsi spesso poiché, nonostante l’ottima costruzione degli enigmi e la loro creatività realizzativa, alcuni di questi non sempre ci daranno gli spunti giusti per poterli risolvere senza arrivare ad utilizzare suggerimenti.

In molti casi, se sbaglieremo un determinato enigma, verremo brutalmente uccisi da una delle trappole poste nella stanza dove ci troveremo. Tuttavia, grazie ad un piazzamento intelligente dei salvataggi automatici, questo non sarà mai un grande problema e, una volta tornati in vita, potremo tranquillamente tornare sui nostri passi e ripetere l’enigma. Questo vale anche quando usciremo e rientreremo nel gioco, dato che il titolo salverà nell’esatto momento in cui termineremo la nostra partita.

Contrariamente a quanto succede in altri titoli dello stesso genere, possiamo dire che i rompicapi sembrano diventare via via più semplici con l’avanzare della storia, ritrovandoci a passare meno tempo e a trovare una minore difficoltà nei puzzle del capitolo finali rispetto a quelli iniziali. Questo fattore però porta con sé un lato negativo, dato che la relativa semplicità dell’ultima fase del gioco è dovuta ad una struttura degli enigmi leggermente più debole e sempliciotta, dovuta anche al ritmo aumentato della sezione finale.

Proseguendo nel gioco, scopriremo che non siamo gli unici intrappolati nel maniero, e ci ritroveremo a parlare sia con creature amichevoli che con bestie che vorranno ucciderci. Per eliminare i nostri nemici, dovremo raccogliere delle armi attraverso alcune prove, e ad affrontarli faccia a faccia in delle boss fights che definiremmo non esattamente ispirate. Queste infatti seguiranno tutte la medesima struttura, diventando presto tediose e ripetitive. Quanto ai personaggi amichevoli, questi saranno sempre ridotti a dei meri personaggi di sfondo e non ci verrà mai data l’opportunità di conoscerli più a fondo. Nonostante ciò, risulteranno comunque essere divertenti, ed è facile apprezzarne le poche apparizioni a schermo.

Seppur la trama funga solamente da sfondo per il susseguirsi degli enigmi, questa viene comunque approfondita tramite i floppy disk, oggetti che, una volta trovati, ci daranno dei retroscena sulla storia della casa e sul segreto che la caratterizza. Inoltre, in aggiunta al finale normale, vi sono altri due finali segreti che sbloccheremo una volta svolte determinate azioni.


Comparto tecnico e artistico

Lo stile grafico del titolo si distingue per l’alternanza tra uno stile cartoonoso e quello pixel art, entrambi caratterizzati da tonalità spente e tratti grotteschi che dominano l’intera ambientazione. Questa combinazione darà vita ad un contrasto interessante, che aiuterà anche a creare un’atmosfera inquietante e surreale, permettendo al giocatore di calarsi completamente nella lugubre location del gioco.

La soundtrack non brilla particolarmente, essendo ridotta ad un sottofondo atto solamente ad immergerci maggiormente nell’ambientazione.

Infine, parlando del comparto tecnico, per tutta la durata del titolo non abbiamo riscontrato problemi di alcun genere, rivelando inoltre una stabilità apprezzabile in termini prestazionali. Non a caso, la semplicità dello stile grafico adottato permette al titolo di essere tranquillamente giocabile su ogni configurazione.


Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.
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Is this Game Trying To Kill Me (PC)
In conclusione...
“Is this Game Trying To Kill Me?” è una breve ma coinvolgente esperienza che ci trasporterà in un lugubre maniero colmo di insidie. Grazie ad i suoi elaborati e creativi enigmi, riuscirà a tenerci incollati allo schermo per alcune ore. Peccato per le boss fight ripetitive ed i puzzle non sempre intuitivi che tolgono molto all'esperienza complessiva.
Pregi
Enigmi creativi e coinvolgenti...
Ottima la fusione tra le due ambientazioni.
Difetti
Boss fight ripetitive e tediose.
... ma non sempre intuitivi e più deboli nelle fasi finali.
7.5
Voto

Di MariaRosaria Cozzolino

Grande appassionata di videogiochi, specialmente retro, e cinema. Moglie amorevole e mamma di molti peluche che la accompagnano nella scrittura degli articoli per questo piccolo e caldo spazio nel grande oceano di internet.