Recensione Koira – Raccontare un’amicizia senza l’ausilio della parola

Koira
Data di uscita
Aprile 1, 2025
Piattaforme
PC, PlayStation 5
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Narrare una storia attraverso i dialoghi è da sempre uno dei metodi più semplici ed efficaci per coloro che vogliono raccontare e trasmettere emozioni e significati attraverso il medium videoludico. Tuttavia, Koira sceglie una narrazione completamente priva di parole, andando a costruire un’esperienza in cui il non detto assume un peso maggiore rispetto a ciò che viene mostrato, dove ogni passo diventa sempre più importante della narrazione, superando le barriere linguistiche e culturali.

Sviluppato da Don’t Nod, il titolo rappresenta un nuovo viaggio attraverso tematiche profonde, dove la parola viene abbandonata per favorire una forma di comunicazione universale, concentrando il tutto sull’interazione empatica tra il giocatore e i protagonisti.

Con questa introduzione, entriamo nel cuore dell’esperienza e vediamo insieme più da vicino cosa rende Koira un’opera così interessante e delicata.


Un gesto vale più di mille parole

La trama di Koira si costruisce attorno ad una figura priva di identità che si risveglia in una foresta oscura e priva di vita, dove gli alberi si stagliano minacciosi e nubi oscure avvolgono l’ambiente come una presenza opprimente, suggerendo un pericolo non soprannaturale, ma piuttosto di una minaccia concreta radicata nella reale.
L’atmosfera sembra essere sempre più pesante e soffocante, alimentando un senso di impotenza e solitudine, ma un incontro improvviso segna un cambiamento: un piccolo cucciolo, imprigionato a testa in giù da una trappola.

Il momento in cui i due protagonisti si incontrano è una delle scene più importanti ed emotive che potremmo citare senza far spoiler, inquadrando il giocatore mentre cerca di guadagnarsi la fiducia del cane intrappolato senza intimorirlo ulteriormente. Questo avvenimento segna l’inizio di un legame profondo che si svilupperà per tutta la durata del gioco, diventando presto il cuore dell’esperienza nonché la chiave per scacciare la nebbia che oscura il mondo.

Il viaggio prosegue attraverso paesaggi innevati e incontri di ogni genere, culminando in uno scontro con figure che incarnano la minaccia principale, ovvero i cacciatori. Queste presenze non vengono rappresentate come al solito, ma piuttosto come ombre spettrali, entità silenziose e inquietanti.
Considerando il contesto, la protagonista assume il ruolo di protettrice della natura e del suo nuovo amico a quattro zampe, opponendosi a una forma di brutalità che richiama i danni dell’uomo sull’ambiente.

La linearità della narrazione non è un limite, poiché il titolo riesce comunque a lasciare un segno profondo a chi lo gioca, conducendo il giocatore verso una sequenza finale che colpisce per potenza visiva ed emotiva. Koira riesce a trattare temi complessi con una grande delicatezza, rendendoli accessibili e universali, senza mai ricorrere a espedienti forzati o colpi di scena fuoriluogo.


A spasso nella natura

Il gameplay di Koira si distingue per una struttura minimalista ma allo stesso tempo funzionale per raggiungere l’obiettivo prefissato dal titolo, ovvero quello di valorizzare l’esperienza emotiva e narrativa, rischiando molte volte di tralasciare l’aspetto ludico.
L’esplorazione è relativamente libera, ma sempre racchiusa all’interno dei binari narrativi, dove il giocatore può interagire con i vari elementi ambientali e richiamare il cane attraverso cenni, con la possibilità di accarezzarlo in qualsiasi momento dell’avventura.

La meccanica centrale risiede nella collaborazione tra il protagonista e il cucciolo, che può essere guidato per recuperare oggetti inaccessibili, scavare per trovare del cibo o svolgere compiti semplici. Sebbene queste meccaniche contribuiscano a rafforzare il legame affettivo, rischiano di diventare ripetitive nel lungo periodo.
Anche i puzzle ambientali seguono una linea molto semplificata: sono presenti e ben integrati nella narrazione, ma risultano spesso troppo semplici, lasciando avvertire la mancanza di sfide che stimolino l’intelletto.

Uno degli elementi più riusciti è sicuramente la modalità di comunicazione tra i due protagonisti, in assenza di parole, lasciando che il tutto si regga su melodie, sguardi e gesti, dando vita a una sintonia profonda e toccante. Un’attenzione in particolare è stata dedicata al volto del personaggio e quello del cane, andando ad evidenziare l’intensità delle emozioni vissute, marcando come l’uso di un linguaggio visivo sia efficace e mai invadente, e dimostrando come sia possibile comunicare anche senza parlare.

Un appunto purtroppo va riservato al sistema di controllo che in sé è molto fluido e ben calibrato, ma che in alcune circostanze presenta una leggera imprecisione nei movimenti, rendendo la camminata un po’ scivolosa. Ad ogni modo, si tratta di una minuzia che non va a rovinare complessivamente l’avventura.


Comparto artistico e tecnico

Fin dai primi istanti, Koira riesce a catturare il giocatore grazie a un’estetica che ricorda una pittura su tela, con ambientazioni curate nei minimi dettagli. Le emozioni vengono comunicate attraverso i colori, utilizzati per trasmettere stati d’animo mutevoli, passando da tonalità fredde a sfumature più calde, in sintonia con l’evoluzione del viaggio interiore dei protagonisti.
Il design dei due personaggi principali si distingue per la sua semplicità, permettendo a chiunque di immergersi nell’esperienza e prenderne parte. Le animazioni, curate con attenzione, riescono a trasmettere emozioni con una naturalezza sorprendente, contribuendo a rafforzare l’impatto emotivo dell’esperienza.

Anche il comparto sonoro di Koira si muove in perfetta sintonia attorno alla narrazione, usando la musica come accompagnamento nei momenti più intensi con melodie dolci e malinconiche, sottolineando le emozioni senza sovrastarle. Da menzionare sono anche i suoni ambientali, integrati perfettamente per arricchire l’atmosfera e immergere il giocatore in un mondo vivo quanto pittoresco.

Dal punto di vista tecnico, Koira si dimostra un prodotto ben ottimizzato, non avendo causato problemi rilevanti; il titolo scorre con fluidità, senza cali di frame, glitch evidenti o bug che possano compromettere l’esperienza.


Ringraziamo  Don’t Nod per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.
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Koira
KOIRA (PC)
IN CONCLUSIONE...
Koira è un'esperienza molto intima e delicata, capace di trasmettere emozioni non con le parole, ma attraverso i gesti e il silenzio, grazie a una narrazione sensibile e a un comparto artistico d'impatto. Nonostante gli "enigmi" proposti siano estremamente semplici, il legame tra i due protagonisti, che si evolve lungo il viaggio, rende questa avventura breve ma intensa.
Pregi
Narrazione delicata che tratta temi importanti
Comparto artistico meraviglioso
Gameplay accessibile a tutti
Difetti
Puzzle troppo semplici, quasi inesistenti
8
VOTO