Nella recensione di oggi analizzeremo il mouse Thorn dell’azienda cinese Lamzu, un altro prodotto dedicato agli appassionati di gaming, mirato principalmente alla fascia di giocatori enthusiast interessati alla competizione online.
Lamzu, ben nota per le sue periferiche di alta qualità a prezzi competitivi, cerca di confermare la sua posizione nel mercato con questo nuovo modello, adattando le qualità tecniche delle sue periferiche passate ad un nuovo design di tipo ergonomico.
Sarà riuscita l’azienda a ripetere il successo del suo modello più desiderato?
Scopriamolo in questa recensione!
Packaging
Il packaging del Lamzu Thorn riprende a grandi linee le sorprendenti qualità che abbiamo lodato in precedenza nell’analisi del modello Atlantis, puntando ancora una volta ad offrire un’esperienza di unboxing accattivante ed esteticamente ricercata.
Se infatti l’Atlantis riprendeva il tema del mare con un fantastico disegno in stile orientale rappresentante lo scrosciare delle onde, il Thorn si identifica nelle spine, accompagnando all’illustrazione una frase che ci invita al superare le “spine” e gli ostacoli sul nostro cammino per raggiungere l’Utopia.
Una volta aperte entrambe le finestre tramite l’apposito laccetto troveremo:
- Il mouse
- Dei piedini PTFE di ricambio
- Un dongle USB per il collegamento wireless
- Un cavo usb type C da 1.8m ultra-flessibile
- Un sacco in velluto per trasportare il mouse
- Un adattatore da USB a USB-C
Si tratta a conti fatti di una dotazione davvero ricca anche considerando il prezzo non particolarmente economico del prodotto.
Unica mancanza, il dongle 4k, a differenza di quanto avvenuto con il modello Atlantis, non è incluso e viene invece venduto separatamente per 14 dollari sul sito del produttore.
Specifiche e Prezzo
Di seguito le specifiche del mouse Lamzu Thorn:
Sensore | PixArt PAW3395 |
Encoder | TTC Silver |
MCU | MCU Nordic 52840 |
Switch | RAESHA Optical (90 M) |
Dimensioni | 119 mm x 66 mm x 42 mm |
Peso | 54 g |
Piedini | PTFE |
Max DPI | 26,000 DPI |
Polling Rate | Wireless 2.4G / Cavo USB: 125/250/500/1000 Hz 4K Dongle opzionale: 125/250/500/1000/2000/4000 Hz |
Connessione | Wireless 2.4G / Cavo USB |
Grip | Palm Grip, Claw Grip |
Batteria | 80 ore dichiarate |
Disponibilità permettendo, il prezzo del Lamzu Thorn oscilla tra i 90 e i 110 euro, posizionandosi come una scelta competitiva nel mercato dei mouse gaming wireless di fascia enthusiast.
Considerando l’utilizzo di alcune fra le componentistiche più sofisticate attualmente presenti sul mercato, il Thorn è considerabile fra le soluzioni più competitive degli ultimi anni e non facciamo difficoltà a consigliarvene l’acquisto anche a prezzo pieno.
Design
Il design del Lamzu Thorn lo inserisce di diritto fra i modelli ergonomici più comodi sul mercato, merito soprattutto della forma ben studiata e del peso davvero esiguo di soli 54 grammi.
In particolare, il mouse è stato progettato per l’utilizzo con la mano destra, tagliando fuori una fetta di giocatori in favore di un design più studiato e particolare.
Caratteristica fondamentale di questo modello è la curva pronunciata nella parte posteriore della scocca, accuratamente studiata per risultare comoda e favorire una presa stabile.
In particolare, questa conformazione è ottimizzata per supportare una presa a artiglio (claw) o a palmo (palm).
Dobbiamo segnalare che, pur adattandosi alla maggior parte delle dimensioni della mano, nel caso di mani particolarmente grandi o piccole si potrebbe riscontrare difficoltà nel raggiungere l’uno o l’altro pulsante laterale.
Nella parte destra del mouse è presente una spia LED progettata per comunicare il livello di carica della batteria, posizionamento che permette al mouse di mantenersi elegante e piacevole alla vista.
In maniera non troppo differente da quanto riscontrato nel modello Atlantis recensito in precedenza, la parte inferiore del mouse lascerà intravedere una buona parte della componentistica interna del mouse.
Anche stavolta, un piccolo pulsantino nero nella parte centrale della struttura ci permetterà di cambiare rapidamente DPI senza fare utilizzo del software.
Le colorazioni disponibili per questo mouse sono il nero, il bianco e l’arancione per la versione Fnatic limitata con incluso il dongle 4k. Quest’ultimo, pur essendo il bundle più completo e ricercato, è attualmente fuori stock nella quasi totalità dei negozi online.
Componentistiche e Feeling
Per quanto riguarda la componentistica interna di questo mouse, Lamzu ha ben pensato di riutilizzare una buona parte delle opzioni già presenti nel modello Atlantis V2 dedicato alla stessa fascia di mercato, apportando alcune modifiche atte ad offrire un’esperienza leggermente diversa ma qualitativamente non meno impressionante.
Abbiamo quindi il sensore PixArt PAW3395, dotato di supporto al Motion Sync¹ e capace di toccare un impressionante limite massimo di ben 26.000DPI.
Ritorna anche il chip MCU Nordic 52840, permettendo l’utilizzo del dongle 4000hz che stavolta sarà necessario acquistare separatamente nel caso si acquistasse l’edizione standard del mouse.
Per quanto concerne il feeling dei click, Lamzu ha nuovamente scelto l’eccezionale encoder TTC Silver per la rotellina, utilizzando tuttavia degli switch differenti per i vari pulsanti, non più Huano meccanici ma bensì Raesha Optical.
Rispetto agli switch meccanici adottati nell’Atlantis, questi switch ottici offrono una sensazione più morbida, pur risultando in un feedback di grande solidità e nitidezza ricercato nei modelli premium.
Il livello di pressione per l’attuazione degli input risulta davvero ben bilanciato, riducendo al minimo il rischio di click accidentali e rendendo l’esperienza di utilizzo ancor più soddisfacente.
Sottolineiamo inoltre che il passaggio a questo modello di switch ha permesso all’azienda di offrire una longevità calcolata ancor maggiore al prodotto, alzando il limite a ben 90 milioni di click.
Continuando la nostra analisi, i piedini realizzati in puro materiale PTFE risultano di ottima qualità, contribuendo a rendere il movimento fluido sulla maggior parte delle superfici.
Movimento reso ancora più piacevole dal peso di soli 52g, eccezionalmente basso per un mouse di queste dimensioni.
In sostanza, la nostra esperienza con il Lamzu Thorn si è rivelata semplicemente eccezionale, rimanendo piacevolmente sorpresi da ogni punto di vista al punto da convincerci ad abbandonare l’Atlantis in favore di questo modello ergonomico e ancora più leggero.
¹ Una tecnologia che si occupa di sincronizzare le letture del sensore con gli eventi del polling per garantire un feeling di maggior consistenza.
Utilizzo nel Gaming Competitivo e Test
Avendo testato questo mouse in sessioni quotidiane di gioco e di lavoro per circa due mesi, ed avendo maturato delle opinioni più che approfondite, non possiamo che ritenerci soddisfatti delle prestazioni eccellenti di questo mouse.
Messo alla prova nella nostra suite di titoli competitivi che comprende fra i tanti Counter-Strike 2, Call of Duty Modern Warfare III, Rainbow Six Siege ed Apex Legends, il mouse si è rivelato essere estremamente preciso, esente da qualsivoglia problema di lag, latenza o doppio click, a prescindere dalle impostazioni scelte nel software del produttore.
Potendo vantare ancora una volta di un click latency stupefacente, non c’è da stupirsi se l’ennesimo prodotto di Lamzu abbia saputo regalarci un’esperienza di gioco fulminea ed estremamente soddisfacente.
Tuttavia, ciò che permette a questo Lamzu Thorn di superare le già alte vette qualitative dei modelli esplorati in precedenza è la batteria e soprattutto la comodità di utilizzo complessiva.
Infatti, se da un lato l’autonomia ci permette di utilizzare il dispositivo senza interruzioni per circa 80/90 ore al seguito di una ricarica completa (escludendo l’utilizzo di un dongle 4k), il fattore ergonomico del mouse lo rende a nostro avviso uno dei mouse più comodi e piacevoli da utilizzare sul mercato.
Software
Pur avendo già affrontato l’argomento in passato, crediamo sia doveroso ribadire in sostanza quelle che sono state le nostre tiepide impressioni sul software proprietario di Lamzu.
Se è vero che il programma in questione contiene al suo interno tutte le opzioni e feature che ci saremmo aspettati da un mouse di questa categoria, la UI confusionaria e l’assenza di effettive spiegazioni in merito alle selezioni disponibili rendono l’esperienza generalmente poco intuitiva e piacevole.
Mentre nella home sarà presente una panoramica del profilo attualmente in utilizzo ed una piccola finestra per abilitare il Debounce Time, la seconda schermata ci permetterà invece di impostare il livello di polling rate e di DPI desiderato.
Fra le opzioni disponibili in questa pagina troviamo anche la selezione del LOD¹ e le opzioni Peak Performance (un modo particolare di indicare il tempo di inattività prima dello standby), Ripple Control², Angle Snapping² e Motion Sync.
L’unica feature non presente per il mouse Atlantis sarà invece una piccola sezione dedicata al controllo del LED verde posizionato sul lato sinistro del mouse, mirata al controllo della luminosità e dell’animazione.
¹ Impostare il LOD ad 1mm piuttosto che 2mm impedisce al mouse di catturare movimenti involontari qualora si dovesse sollevare il mouse dalla superficie di utilizzo
² Mentre il Ripple Control aiuta a rendere più fluidi i movimenti del mouse ai livelli di DPI più alti, l’Angle Snapping rettifica il movimento orizzontale e verticale del mouse per rendere i movimenti più angolari.
Ringraziamo Lamzu per averci fornito un sample del prodotto per realizzare questa recensione.
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