Tutti concordano sul fatto che le parole abbiano un grande potere, sia in ambito diplomatico che colloquilale. In Leximan (sviluppato da Knights of Borria e pubblicato da Marvelous) queste possiedono un effettivo potere magico, che solo noi potremo sfruttare per affrontare le innumerevoli quanto bizzarre situazioni che ci coinvolgeranno nel corso della nostra avventura.
TRAMA
Muniti del Lexicon, un potentissimo tomo che permette di unire lettere e sillabe per formare parole corrispondenti a ciò che andremo ad invocare, ci ritroveremo alle porte di un’accademia di magia, senza sapere né da dove proveniamo né il motivo del nostro arrivo.
Ad accoglierci sarà il preside in persona, che, dopo averci posto alcune domande per capire come un ragazzino sia riuscito a superare i pericoli che rendono l’accademia inaccessibile agli estranei, cercherà di farci integrare in questo nuovo mondo, permettendoci di apprendere di più sulla magia.
Che sia per la nostra tipologia di incantesimi, incompatibili con gli insegnamenti accademici, o per la semplice incapacità di controllarli, nei mesi successivi il personaggio che impersoniamo verrà presto riconosciuto da tutti come uno degli studenti più incompetenti e disordinati.
Dopo l’ennesima crisi causata da noi e evitata per un soffio, i docenti e il preside decideranno unanimemente di rinchiuderci nei sotterranei dell’accademia, insieme ad altri studenti considerati “problematici”.
Trascorrendo del tempo con questi studenti, impareremo a conoscerli e a considerarli amici e compagni fidati. Questo ci permetterà di ottenere il loro aiuto quando una terribile catastrofe colpirà l’accademia, dando inizio alla nostra avventura per salvaguardare il futuro degli altri studenti.
GAMEPLAY
Il gameplay di Leximan si basa sulle combinazioni di lettere e parole; tuttavia, dopo alcune ore di gioco, questo aspetto risulta essere forse il meno ben strutturato e il più deludente, con gli occasionali minigiochi che riescono a salvare l’esperienza complessiva.
Nello specifico, durante i “combattimenti” o l’esplorazione, le parole che potremo usare saranno limitate a pochissime opzioni. Inoltre, le sillabe vengono mescolate in maniera molto evidente, eliminando così una potenziale componente puzzle e riducendo la varietà e la complessità delle combinazioni linguistiche.
Sebbene si disponga di un’intera tastiera per evocare elementi dal nostro Lexicon durante l’esplorazione, le parole effettivamente utili sono meno di una decina e non sono disponibili fin dall’inizio, rendendo le interazioni con il mondo piuttosto limitate.
Per quanto riguarda gli incontri con i nemici, la meccanica di combinare lettere e sillabe per ottenere parole si è rivelata piuttosto inconsistente, poiché molti combattimenti sono “risolvibili” con pochi incantesimi, quasi sempre evidenti fin da subito.
Per quanto riguarda gli incontri con i nemici, la meccanica di combinare lettere e sillabe per ottenere parole si è rivelata piuttosto inconsistente. Molti combattimenti sono infatti “risolvibili” con pochi incantesimi, che spesso sono evidenti fin da subito.
Purtroppo sono poche le volte in cui si hanno a disposizione singole lettere o sillabe che possono formare molteplici parole se combinate, facendo sembrare diversi combattimenti un po’ prestabiliti e dall’esito completamente guidato.
Purtroppo, sono rare le occasioni in cui si hanno a disposizione singole lettere o sillabe che possono formare molteplici parole se combinate, facendo sembrare diversi combattimenti un po’ troppo prestabiliti e dall’esito completamente guidato.
I Minigiochi
Nonostante la semplicità e la superficialità occasionale del sistema di combattimento principale, Leximan risulta estremamente godibile grazie ai suoi minigiochi, perfettamente contestualizzati nella bizzarra narrazione del gioco.
Che si tratti di un’intera metà di un capitolo dedicata alla ricostruzione di una torre, in cui si gestiscono i propri personaggi come in un RTS, o di una breve sezione in cui si affrontano orde di nemici come in un Survivor-Like, i minigiochi che costellano Leximan rendono l’esperienza complessiva estremamente varia.
Che si tratti di un’intera metà di un capitolo dedicata alla ricostruzione di una torre, gestendo i personaggi come in un RTS, o di una breve sezione in cui si affrontano orde di nemici come in un Survivor-Like, i minigiochi che arricchiscono Leximan rendono l’esperienza complessiva estremamente varia.
Questi minigiochi sorprendono per la cura e la dedizione messe nella loro realizzazione, sebbene compaiano solamente in brevi momenti e appaiano spesso fini a loro stessi.
La loro presenza compensa di gran lunga i difetti menzionati precedentemente, arricchendo Leximan di momenti sorprendenti per tutta la sua durata, e rendendo il gioco un’esperienza molto coinvolgente dall’inizio alla fine.
La loro presenza compensa ampiamente i difetti menzionati precedentemente, arricchendo Leximan con momenti sorprendenti e rendendo l’esperienza molto coinvolgente dall’inizio alla fine.
COMPARTO ARTISTICO E TECNICO
Per quanto riguarda lo stile e l’atmosfera generale, Leximan ricorda moltissimo un titolo che quasi un decennio fa ha lasciato un segno nella storia dei videogiochi: Undertale.
I riferimenti a quest’ultimo sono presenti non solo nello stile grafico in pixel art che gli sviluppatori di Leximan hanno scelto di adottare, ma anche nelle occasionali citazioni ad alcuni degli elementi più caratterizzanti del capolavoro di Toby Fox.
Detto ciò, il gioco riesce comunque a mantenere una personalità propria, plasmando un’ambientazione bizzarra, divertente e misteriosa, e facendo crescere nel giocatore una sensazione di familiarità con i personaggi man mano che l’avventura prosegue.
Sebbene il gioco colpisca per la sua estetica retrò, una delle sue limitazioni risiede nella capacità di comunicare efficacemente le emozioni durante i dialoghi, durante i quali gli sprite di alcuni personaggi risultano spesso troppo poco dettagliati per questo scopo.
Mentre i dialoghi scritti sono ben elaborati e riescono a veicolare egregiamente il contenuto narrativo (anche grazie alla dinamicità e alle animazioni dei font), l’assenza di espressività visiva degli sprite limita l’immersione e l’impatto emotivo complessivo.
Nel comparto tecnico, anche grazie alla semplicità del gioco per quanto riguarda le interazioni e lo stile grafico, non sono presenti bug o problemi di performance che possano rovinare l’esperienza del giocatore, garantendo una fluidità e stabilità continua.
La soundtrack
Una menzione speciale va sicuramente dedicata alla bizzarra e particolare OST del gioco, creata su misura per accompagnare il giocatore nei caotici eventi che si susseguiranno nel corso dell’avventura.
Con ritmi retrò e tonalità giocose, questi brani sono pensati per immergere i giocatori in un mondo in cui la magia è parte integrante della vita quotidiana, andando ad arricchire l’esperienza e rendendola ancora più coinvolgente e affine al mood bizzarro di Leximan.
Ringraziamo Decibel-PR per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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