Non si può negare che FromSoftware, grazie al grande successo dell’ormai iconico Dark Souls, abbia innescato una sorta di reazione a catena nel mercato videoludico, portando sia gli sviluppatori indie che quelli delle grandi case produttrici a cercare di catturare l’essenza che ha reso la serie così amata, tentando di crearne la propria versione e dando così origine ad un intero nuovo genere videoludico.

Tra tentativi che mirano ad emulare pedissequamente il prodotto originale e titoli che invece cercano di sviluppare una propria identità pur restando ancorati al genere, emerge CI Games con il suo ultimo titolo “Lords of the Fallen“, un souls-like in terza persona che rappresenta il seguito di un precedente esperimento con lo stesso nome, che tuttavia non era riuscito a guadagnare l’approvazione della critica.

Scopriamo allora se gli sviluppatori hanno saputo trarre insegnamento dagli errori del passato con questo gioco, uscito in un periodo in cui l’entusiasmo per il genere non è mai stato così alto tra il notevole successo del recente “Lies of P” e l’attesa per il tanto agognato DLC di “Elden Ring“.


INCIPIT

Ci troviamo nel vasto regno di Mounstead, in un’epoca dove l’antico Dio Adyr è stato sconfitto ed esiliato, restituendo così il controllo sulle proprie vite esclusivamente all’umanità e alla chiesa che governa l’intero continente. Tuttavia nulla è destinato a durare per sempre, ed il Dio demoniaco sta per fare il suo ritorno portando distruzione attraverso le sue armate di Rhogar, con l’unico obiettivo di riacquistare il potere.

Sarà un semplice guerriero, il cui destino lo ha portato ad entrare in contatto con la mistica Lanterna Umbral che lo renderà capace di viaggiare tra il mondo dei vivi e dei morti, a dover fermare il ritorno di Adyr e sconfiggere tutte le truppe da lui inviate. Solo così potrà dimostrarsi degno del titolo di ‘Crociato Oscuro‘.

lords of the fallen

Nelle sue vesti, attraverseremo il continente in cerca di cinque fari da purificare al fine di rafforzare la barriera che tiene esiliata l’antica divinità, avventurandoci in molteplici punti cruciali di un mondo che nasconde una storia ben più drammatica di quanto possa sembrare.


STRUTTURA NARRATIVA

Narrativamente il titolo presenta somiglianze con la celebre serie di giochi di FromSoftware, dando particolare enfasi alla lore del mondo che i giocatori scopriranno attraverso le descrizioni degli oggetti e l’esplorazione delle zone. Tuttavia, la differenza chiave in questo gioco è l’introduzione di due statistiche del personaggio che influenzano direttamente l’accesso alla lore:

  • Radiosità: Questo attributo è strettamente legato all’apprendimento di magie divine connesse agli insegnamenti della chiesa, e ci permetterà di scoprire ulteriori dettagli sugli oggetti correlati alla fede e alla religione del continente.
  • Inferno: Questa statistica, d’altra parte, è correlata all’apprendimento di incantesimi dei Rhogar ed è collegata a tutti quei reperti provenienti dalla dimensione demoniaca o a questa associati, consentendoci di approfondire la comprensione di questa parte oscura del mondo di gioco.

Queste due statistiche offrono ai giocatori un approccio diversificato alla lore e alla conoscenza del mondo di gioco, a seconda dello sviluppo del loro personaggio.

L’idea di legare la storia a specifiche statistiche del personaggio potrebbe sembrare inizialmente interessante e coerente, ma presto ci siamo resi conto di quanto possa invece risultare restrittiva sotto molteplici aspetti. Questo sistema infatti penalizza i giocatori desiderosi di sperimentare diverse build o stili di gioco che non tengono conto dei due attributi in questione, privandoli così di una significativa parte narrativa del titolo.

Sarà tuttavia comunque possibile utilizzare la nostra Lanterna Umbral, che ci accompagnerà durante tutto il viaggio, per osservare specifici eventi del passato. Questo ci aiuterà ad ottenere una visione più chiara di ciò che è veramente accaduto nel regno prima del nostro arrivo, fornendoci informazioni aggiuntive sui diversi personaggi che incontreremo nel nostro cammino.

PERSONAGGI SECONDARI

Saranno proprio questi personaggi secondari ad arricchire notevolmente ciò che altrimenti sarebbe una trama particolarmente semplice e che ricorda situazioni già viste più volte nel genere. Le storie degli NPC, insieme alle loro quest, ci offriranno una visione più completa delle varie fazioni presenti nel gioco attraverso dialoghi con cui otterremo una prospettiva unica sulla situazione circostante, dove ognuno condividerà la propria interpretazione degli eventi in corso.

Sarà poi compito nostro decidere come muoverci all’interno di questa guerra d’interessi e a chi offrire il nostro sostegno, in una trama in cui le storie dei vari personaggi si intrecceranno fino a culminare in uno dei tre finali disponibili.


GAMEPLAY

Anche per quanto riguarda il gameplay, possiamo notare una chiara ispirazione dai celebri titoli della FromSoftware che hanno dato vita al genere stesso. In questa nuova incarnazione l’approccio si orienta nettamente di più verso uno stile GdR, a differenza del capitolo precedente, con la possibilità di creare il nostro personaggio ed utilizzare il “Vigore” derivante dall’uccisione dei nemici per potenziare diverse statistiche tra cui forza, agilità, costituzione, vitalità, e le già menzionate radiosità e inferno.

Avremo quindi la possibilità di plasmare il nostro avatar come preferiamo, potendo anche decidere se focalizzarci su armature più robuste per ottenere una maggiore difesa, oppure cercare un equilibrio per non compromettere la velocità. In aggiunta, la vasta selezione di armi a disposizione ci consentirà di adottare lo stile di gioco che meglio si adatta ai nostri gusti, garantendo un notevole aumento della longevità e della varietà di esperienze offerte dal titolo.


COMBAT SYSTEM

Ovviamente il sistema di combattimento ricopre un ruolo fondamentale in questo tipo di gioco, e da questo punto di vista Lords of the Fallen ci ha davvero soddisfatti.
Nella nostra esperienza abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare diverse armi per trovare quella che meglio si adattasse al nostro stile di gioco, e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal fatto che la maggior parte dell’arsenale offra moveset unici ed affascinanti, che risultano estremamente divertenti da utilizzare. Inoltre è degno di nota che anche le armi più pesanti mantengano un’ottima reattività, evitando di risultare lente o goffe.

Un altro aspetto che ci ha notevolmente impressionato è il sistema di schivata, che abbiamo trovato incredibilmente ben strutturato, caratterizzato da una quantità equa di frame di invincibilità che garantiscono al giocatore una reattività appropriata senza punirlo in modo eccessivo.

Abbiamo a disposizione il classico “roll” diventato ormai iconico nei giochi in stile souls-like, che ci consente di allontanarci considerevolmente dagli attacchi nemici, oppure possiamo mantenere la nostra mira sull’avversario per eseguire una schivata più rapida, che ci terrà più vicini al nostro sfidante permettendoci così di colpirlo immediatamente dopo.

Combattimento a distanza

Il gioco metterà a disposizione anche una vasta gamma di attacchi a distanza che consentiranno ai giocatori di colpire i nemici quando si trovano lontani o in gruppo, permettendoci di pianificare attentamente le nostre mosse invece di lanciarci direttamente nella mischia. Tra questi troveremo i classici incantesimi che si divideranno in radianti, dei Rhogar e di Umbral, con ogni categoria che avrà modalità di lancio ed effetti unici, offrendo così un’ampia varietà all’interno del nostro arsenale.

È altresì possibile optare per armi più tradizionali, come archi e balestre, che sorprendentemente in Lords of the Fallen si dimostrano estremamente efficienti, in grado di infliggere un notevole danno sia ai nemici comuni che ai boss. Ognuna di queste armi è dotata di una barra di ricarica dedicata, e i giocatori hanno la possibilità di recuperare munizioni ai checkpoint o di trovarle disseminate per le zone.
In aggiunta, sarà possibile scagliare oggetti trovati in giro per le mappe, come pietre o giavellotti, contro i nemici.

Lanterna Umbral

Nonostante la Lanterna Umbral assuma un ruolo decisamente più centrale nell’esplorazione, può anche essere impiegata efficacemente in combattimento per indebolire i nemici in vari modi. È possibile infatti utilizzarla per ‘strappare l’anima‘ agli avversari e successivamente colpirla ripetutamente, infliggendogli così danni e soprattutto indebolendone le difese. Più frequentemente verrà tuttavia sfruttata per scovare e distruggere parassiti umbral, individuabili solo attraverso l’uso della lanterna, che curano o addirittura rendono invincibili i nostri nemici.

Purtroppo non possiamo affermare di aver trovato l’utilizzo della lanterna in combattimento soddisfacente o intrattenente, costringendoci al contrario a prolungare inutilmente gli scontri e compromettendo così il ritmo del gioco, specialmente quando ci viene richiesto di utilizzarla durante un combattimento contro un boss.

Problemi del combat system

Dobbiamo tuttavia constatare che purtroppo il combat system non è privo di difetti, ma presenta due problemi significativi che possono notevolmente compromettere l’esperienza nel suo complesso.

In particolare, abbiamo trovato estremamente frustrante il sistema di blocco della mira, il quale spesso si concentrava in punti completamente diversi da quelli che stavamo cercando di puntare, impedendoci di eseguire le azioni desiderate e rallentando significativamente i nostri movimenti. Anche in situazioni in cui il sistema di mira funzioni correttamente, il gioco soffre purtroppo di frequenti problemi legati alla telecamera che si blocca con irritante frequenza contro pareti o nel terreno, impedendoci di osservare gli eventi in corso sullo schermo e portandoci inevitabilmente a subire colpi che non potevamo vedere né evitare in alcun modo.

In un gioco come questo, in cui i nemici si presentano spesso in gruppo e l’azione richiede movimenti rapidi, problemi di questa natura possono portare a morti ingiuste e creare un notevole sconforto nel giocatore, il quale si troverà a dover ripetere intere sezioni della mappa per cause che non dipendono direttamente dalla sua abilità.


BOSS E NEMICI

Dopo un eccellente primo boss (escludendo quello del tutorial), avevamo delle aspettative molto elevate per quanto riguardava le battaglie contro questi imponenti nemici, che purtroppo non sono state del tutto soddisfatte. Nonostante il gioco includa un notevole numero di boss, sia legati alla trama principale che segreti, pochi di questi possono essere considerati appena decenti, e ancora meno sono risultati effettivamente interessanti e divertenti da affrontare.

La maggior parte di loro presenta un moveset decisamente maldestro e approssimativo, con frame di attacco completamente sregolati, capaci di colpirci anche a distanze sorprendenti. Inoltre molti introducono delle meccaniche speciali nelle battaglie (le cosiddette ‘gimmick’) che invece di aggiungere valore, spesso rallentano il ritmo del combattimento rendendolo noioso. Esempi di ciò possono riguardare l’affrontare orde di nemici in mezzo alle fasi dello scontro, o poter arrecare danno solo in brevi momenti specifici della battaglia.

Per quanto concerne i nemici comuni, risultano per la maggior parte sfide impegnative ma mai eccessivamente frustranti. Il problema principale riguarda più che altro il loro posizionamento nel gioco, come vedremo più avanti, e la loro limitatissima varietà.

È infatti sconcertante notare che durante le circa 30 ore di avventura incontreremo costantemente le stesse categorie di bestie dall’inizio alla fine, al punto che il gioco ricicla addirittura boss precedenti come nemici comuni, soluzione che risulta decisamente sconveniente. Questa ripetitività non solo complica inutilmente i percorsi, ma ci costringe spesso a scontri prolungati con avversari potenti che non subiscono una riduzione adeguata della loro vita, risultando in combattimenti lunghi e monotoni.


ESPLORAZIONE E LEVEL DESIGN

Fin dai primi momenti Lords of the Fallen si dedica a creare un mondo di gioco dettagliato e ben strutturato, con ampie zone che si collegano tra loro in molteplici modi, suscitando un costante senso di scoperta nei giocatori. Tuttavia, questa ambizione a volte va oltre misura, conducendo ad una dispersione e confusione eccessiva nelle aree e creando momenti di estrema frustrazione e smarrimento.

Non saranno infatti poche le ambientazioni che si ramificano in intricate strade secondarie, non sempre chiaramente segnalate da sentieri visibili. Spesso manca un adeguato input visivo che indichi se si sta procedendo nella direzione corretta o se ci si sta avvicinando ad un ostacolo insormontabile, e non è infrequente trovarsi in aree completamente prive di elementi utili, il che può diventare un’esperienza insoddisfacente e demotivante.

L’esplorazione sarà ulteriormente scoraggiata dal pessimo posizionamento dei nemici che sembrano essere disposti senza un criterio logico, contribuendo solo a creare una difficoltà artificiale che non aggiunge divertimento al gioco. Questo problema si applica in particolare ai boss, che possono apparire in posizioni del tutto casuali, talvolta uno dietro l’altro e altre volte essere del tutto assenti per diverse ore di gioco. Persino la loro apparizione come nemico comune può avvenire solo a pochi passi dall’arena in cui sono stati affrontati per la prima volta, rendendo l’intera avventura oltremodo spiacevole.

Spesso ci ritroveremo quindi a correre attraverso le aree, ignorando completamente i nemici e tralasciando qualsiasi oggetto utile, nella speranza di non finire in corridoi ciechi dove potremmo essere immediatamente circondati da orde infinite di nemici, che ci darebbero la caccia anche per lunghi periodi di tempo. Ancor peggio, potremmo incappare in buchi mal posizionati che ci metterebbero in una situazione di softlock, obbligandoci a sacrificare tutto il nostro Vigore per tornare al checkpoint precedente.

Vestige e semi di vestigia

In un genere che attribuisce tanta importanza alla presenza e alla scoperta dei checkpoint, abbiamo trovato che in questo titolo la loro quantità è incredibilmente insufficiente. Nelle diverse aree che esploreremo troveremo al massimo una o due Vestigie (così come vengono chiamate) in tutta la zona, costringendoci a dover ripercorrere lunghe porzioni di percorso ogni volta che moriamo.

La decisione di limitare il numero di Vestigie non è casuale, ma piuttosto una scelta intenzionale da parte del team di CI Games che hanno scelto di darci la possibilità di creare i nostri checkpoint personalizzati, utilizzando uno strumento speciale consumabile denominato “seme di vestigia“. Piantando questo seme in un apposito campo di fiori, che viene segnalato dalla nostra lanterna umbral, possiamo generare una piccola statua che offre tutte le funzionalità di una Vestigia normale, con l’unica limitazione di poterne creare solo una alla volta.

Sebbene apprezziamo la creatività dimostrata e la decisione di allontanarsi dall’opera di riferimento, purtroppo questa meccanica si rivela più fastidiosa che altro, considerando il limitato numero di questi strumenti che possiamo trovare solo dopo aver sconfitto un boss o raramente da qualche specifico nemico. Inoltre le piantagioni di fiori che si trovano in una zona sono numerose e disposte in punti completamente casuali, quindi non possiamo mai essere certi se dovremo tornare in quella zona o se, continuando ad avanzare, potremmo trovare un vicolo cieco o addirittura una classica Vestigia.

Reame di Umbral

Una volta morti o utilizzando il potere della lanterna entreremo nel Reame di Umbral, una dimensione parallela alla nostra ma significativamente più tenebrosa e desolata, popolata unicamente da creature orripilanti che ci assaliranno non appena attraverseremo il loro cammino. Questo regno svolgerà un ruolo fondamentale nel gameplay, in particolare nell’esplorazione del gioco, consentendoci di rivelare passaggi altrimenti inaccessibili e di manipolare l’ambiente per avanzare nella nostra avventura.

Tuttavia dovremo rimanere sempre in guardia, poiché incontreremo un numero notevolmente più elevato di nemici rispetto a quelli già numerosi che solitamente affrontiamo. Inoltre questi non smetteranno di comparire finché non riusciremo a lasciare questa dimensione, usando le occasionali statue sparse per le mappe o riposando in una Vestigia.

Nonostante l’atmosfera straordinariamente resa dalle ambientazioni quasi aliene che incontreremo e dalla costante ansia che avvertiremo mentre saremo intrappolati nel Reame, non sempre siamo rimasti completamente soddisfatti dell’approccio del gioco a questa meccanica. Spesso i nemici saranno così numerosi che la nostra unica opzione sembrerà essere quella di fuggire e correre, azione consigliata dal gioco stesso che ci avverte che più tempo perdiamo, più i nemici diventano agguerriti. Tuttavia, questo approccio distrugge l’intera esperienza esplorativa del Reame, trasformandola in un ostacolo da superare il più velocemente possibile piuttosto che in una parte significativa del gameplay.


COMPARTO ARTISTICO E SONORO

Lords of the Fallen si rivela in tutta la sua magnificenza presentando una delle ambientazioni dark fantasy più riuscite degli ultimi anni grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine 5, che si dimostra un autentico trionfo nella creazione di numerose aree incredibilmente diverse tra loro. Sebbene ci siano alcune incertezze nella palette di colori in alcune zone, che talvolta appaiono eccessivamente monocromatiche, viaggiare tra il Regno di Mounstead e il Reame di Umbral si rivelerà un’autentica delizia per gli occhi. Questo è particolarmente evidente nell’illuminazione delle diverse mappe, sempre adeguata all’atmosfera che si intende creare.

Un notevole spazio va sicuramente dedicato allo stile impiegato nella creazione dei nemici e soprattutto dei boss, presentando sempre design accattivanti che ci hanno immediatamente catturato e conquistato. La vera ciliegina sulla torta è tuttavia rappresentata dall‘enorme attenzione ai dettagli presente in entrambi i regni, e infatti osservando attentamente ogni oggetto o creatura noteremo piccole caratteristiche che rendono l’intera ambientazione incredibilmente più viva e autentica.

Discutibile invece è la decisione di adottare uno stile profondamente diverso per alcuni elementi, come il sangue o i volti di alcuni personaggi, che talvolta assumono un aspetto quasi cartoonesco e per nulla credibile, stonando notevolmente rispetto al resto dell’ambientazione.

Abbiamo invece veramente apprezzato la colonna sonora del gioco, soprattutto nelle battaglie contro i boss in cui sono state utilizzate OST coinvolgenti che si ispirano fortemente ai classici cori angelici, ma riescono anche a sorprenderci con l’uso di strumenti e stili insoliti da trovare in un titolo di questo genere. Tuttavia c’è ancora del lavoro da fare nel campo del sound design, che talvolta risulta troppo limitato o addirittura assente, portando alcune zone a risultare quasi spoglie di qualsiasi tipo di atmosfera.

COMPARTO TECNICO

Da un punto di vista esclusivamente tecnico, Lords of the Fallen si presenta come un completo disastro caratterizzato da numerosi bug e problemi di varia gravità, che danneggiano notevolmente l’intera esperienza di gioco. Nel corso della nostra avventura abbiamo incontrato un’ampia gamma di inconvenienti, che vanno dai problemi più innocui come l’assenza di texture e illuminazione in determinati momenti, che al massimo possono compromettere l’immersione, fino a situazioni assurde in cui ci siamo ritrovati letteralmente a compenetrare nel pavimento, finendo sotto la mappa e di conseguenza precipitando nel vuoto.

Elencare tutti i bug che abbiamo riscontrato durante le nostre sessioni di gioco risulterebbe eccessivamente prolisso, e ciò comporterebbe la creazione di una lista estremamente lunga. È sufficiente sapere che spesso ci siamo trovati in situazioni assurde in cui siamo morti a causa di problemi al di fuori del nostro controllo, subendo notevoli perdite di Vigore e costringendoci a ripetere intere sezioni del gioco più volte.

Per di più abbiamo spesso sperimentato frequenti crash del gioco durante tutto il gameplay, insieme a ricorrenti e significativi cali di frame che avvengono soprattutto nelle aree più ampie e popolate da nemici. Attualmente sembra che il titolo sia stato rilasciato molto prima del dovuto, presentando un complessivo livello di pulizia che è decisamente insufficiente per un titolo che aveva suscitato così tanta attesa e interesse tra i giocatori di tutto il mondo, e che invece si sono ritrovati con un prodotto poco performante che chiaramente necessita di correzioni urgenti.

IL SUPPORTO DEI DEVELOPER

A tal riguardo abbiamo notato l’enorme impegno che il team di CI Games sta continuamente dimostrando nel supportare il gioco, ascoltando attentamente tutte le critiche rivolte loro e mostrandosi determinati a migliorare il loro titolo sotto ogni aspetto negativo. Sia durante le nostre sessioni di gioco che nella stesura di questa recensione sono infatti state rilasciate numerose patch, alcune delle quali piuttosto voluminose, focalizzate principalmente sulla risoluzione dei problemi legati ai numerosi bug con particolare priorità data a quelli che potrebbero addirittura causare la cancellazione completa del personaggio, un rischio che va incontro a conseguenze estremamente gravi in termini di perdita di progresso nel gioco.

Il team responsabile si sta anche concentrando per migliorare notevolmente l’esperienza, risolvendo tutti i problemi di prestazioni e di gameplay che spesso lo rendevano frustrante. Inoltre è stato annunciato l’imminente arrivo di nuove magie e armi, dimostrando la loro chiara intenzione di trasformare il gioco in un autentico souls-like che risponda alle aspettative dei giocatori.


Ringraziamo Plaion per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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Lords of the Fallen (2023) (PC)
IN CONCLUSIONE
Lords of the Fallen è un titolo promettente con una trama ed un combat system che, sebbene manchino di originalità, risultano particolarmente efficienti e divertenti. Purtroppo il gioco è significativamente compromesso da numerosi problemi nel gameplay che, uniti alle molteplici complicazioni tecniche, rendono l'intera esperienza estremamente frustrante e impossibile da godere appieno. Attualmente il gioco potrebbe ancora offrire un'esperienza appagante per i più appassionati del genere che sono alla ricerca di una nuova sfida, con la speranza che con i prossimi aggiornamenti molti dei problemi possano essere risolti, rendendo il gioco accessibile ad un pubblico più ampio.
PREGI
Trama coinvolgente ma..
Combat System impeccabile
Side-quest interessanti e interconnesse
Ottima colonna sonora
Ambientazioni suggestive ed eccezionali
DIFETTI
..fin troppo semplice
Pochissima varietà di nemici
Difficoltà artificiale
Boss noiosi e ripetitivi
Level design confusionario
Pieno di bug
Presenza di costanti cali di frame
6.5
voto