Chiunque abbia vissuto l’epoca d’oro dei videogiochi arcade non può di certo non ricordare quelle lunghe serate estive trascorse davanti ai cabinati, immersi in mondi fatti di pixel e suoni dove titoli leggendari hanno plasmato le nostre prime esperienze da videogiocatori.
Capcom ha deciso di farci rivivere quelle emozioni con la nuova Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics, una raccolta che ci riporta indietro nel tempo tra combattimenti frenetici e personaggi iconici, facendoci tornare, anche solo per un attimo, di nuovo bambini.
Dopo il clamore mediatico che ha investito Marvel vs. Capcom 3 (sebbene il seguito non abbia riscosso lo stesso successo critico), veniamo invitati a riscoprire le origini della serie con questi sei titoli storici (più uno extra) che hanno indubbiamente lasciato un segno indelebile nel panorama videoludico.
Ma la domanda a questo punto sorge spontanea: Saranno riusciti a catturare quell’esperienza autentica di un tempo, risolvendo al contempo i difetti e le scomodità tipiche dei giochi dell’epoca?
Scopriamolo insieme in questa recensione!
UNA RACCOLTA PIENA DI CONTENUTI
Dopo il successo della prima Capcom Fighting Collection, che ha riunito i grandi classici dei picchiaduro 2D della casa nipponica, e con l’annuncio di una seconda raccolta in arrivo nel 2025, Capcom ha deciso di fare un regalo anche ai fan Marvel, portando per la prima volta questi sette giochi iconici su console moderne.
A sorpresa di molti, considerando sia la lunga assenza della serie dal mercato sia i complessi problemi legati alle licenze degli ormai celebri supereroi dei fumetti, questa nuova collection include:
- X-Men: Children of the Atom (1994) – Primo capitolo cronologico della serie, sebbene non la prima collaborazione tra Marvel e Capcom, come vedremo più avanti.
Questo titolo riflette il suo status pionieristico con un roster limitato e meccaniche che richiamano fortemente gli Street Fighter dell’epoca, anche se dobbiamo ammettere che è stato affascinante riscoprire l’origine di una saga che ha fatto la storia dei picchiaduro. - Marvel Super Heroes (1995) – Simile al predecessore, ma arricchito dalla presenza di supereroi al di fuori del mondo degli X-Men.
Anche in questo caso, il gameplay si ispira agli Street Fighter classici, ma la vera innovazione è l’introduzione delle gemme dell’Infinito che, durante i combattimenti, conferiranno abilità extra a chiunque riesca ad impadronirsene, aggiungendo una dimensione strategica che rende gli scontri ancora più avvincenti.
- X-Men vs. Street Fighter (1996) – Dopo tre anni dall’inizio della saga, arriva finalmente il primo crossover che getta le basi per il grande progetto che Capcom sta costruendo passo dopo passo. I nostri amati mutanti tornano, con qualche aggiunta gradita rispetto al primo capitolo (Come Rogue e Gambit), pronti a scontrarsi con i personaggi iconici di Street Fighter.
Questo titolo introduce per la prima volta la meccanica dei Tag Team, un elemento destinato a diventare un marchio di fabbrica della serie, trasformando le battaglie da semplici round multipli a scontri dinamici tra più personaggi, così da espandere drasticamente le possibilità di combo e strategie grazie ad un gameplay molto più divertente una volta padroneggiate le meccaniche. - Marvel Super Heroes vs. Street Fighter (1997) – Questo titolo riprende le meccaniche del precedente, consolidando le battaglie a squadre, ma con l’inclusione di molti più personaggi Marvel, di cui alcuni già visti in Marvel Super Heroes.
Proprio per questa similitudine, si riesce a notare ancora di più come la serie continui ad evolversi con ogni capitolo: le migliorie grafiche, in particolare la pixel art sempre più raffinata e le animazioni ancora più fluide, riescono a rendere onore agli scontri epici tra questi leggendari personaggi. - Marvel vs. Capcom: Clash of Super Heroes (1998) – Sebbene spesso messo in ombra dal suo seguito, questo capitolo rappresenta un passo fondamentale per la serie, gettando le basi per quello che diventerà uno dei franchise più amati nel mondo dei picchiaduro.
Qui vediamo un ritorno dei nostri amati eroi Marvel, affiancati non solo dai personaggi di Street Fighter, ma da un roster imponente che include volti noti di tutto il catalogo Capcom. Per la prima volta possiamo assistere a combattimenti impensabili come Wolverine contro Mega Man o team inediti come Spider-Man e Morrigan, un duo che non è certo passato inosservato tra i fan.
- Marvel vs. Capcom 2: New Age of Heroes (2000) – Indiscutibilmente il titolo più atteso dai fan sin dall’annuncio del suo arrivo su console moderne, nonché una pietra miliare del genere oltre che della serie.
Questo capitolo segna l’ultimo picchiaduro 2D della saga ad utilizzare la pixel art ed introduce per la prima volta squadre composte da tre personaggi, permettendo ai giocatori di formare il proprio team da sogno con una profondità strategica senza rivali e la possibilità di creare combo praticamente illimitate, scegliendo tra una lista di ben 56 combattenti provenienti dai due universi di riferimento.
Ancora oggi Marvel vs. Capcom 2 si vanta di essere uno dei giochi di combattimento 2D più amati di sempre. - The Punisher (1993) – Uscito ben prima degli altri titoli della collection, questo è il primo effettivo progetto nato dalla collaborazione tra Marvel e Capcom.
The Punisher si distingue dagli altri per il suo stile beat’em up, che richiama fortemente le gloriose giornate passate a giocare nei cabinati arcade. La chicca finale? La possibilità di giocare online in cooperativa, con un secondo giocatore che può prendere il controllo di Nick Fury, arricchendo ulteriormente l’esperienza di gioco.
Questo titolo si presenta come la ciliegina sulla torta di una raccolta già di per sé straordinaria.
Questi giochi sono fedelmente riproposti dalle loro versioni arcade, piuttosto che dalle successive edizioni per console che all’epoca non riuscirono ad eguagliare la qualità degli originali.
I giochi in sé non hanno inoltre subito praticamente alcuna modifica, come un disclaimer ci avverte ancora prima di iniziare a giocare, scelta fatta per preservare intatta la visione e l’esperienza classica che fino ad ora solo pochi hanno avuto l’opportunità di apprezzare.
In definitiva, ci troviamo di fronte ad una raccolta di picchiaduro 2D che rappresenta una vera e propria gemma per i fan del genere, con un’attenzione particolare rivolta a Marvel vs. Capcom 2 che spicca in termini qualitativi rispetto agli altri titoli.
Non abbiamo dubbi che i giocatori più affezionati potranno trascorrere ore e ore immergendosi in questi classici, magari nell’attesa di un futuro revival della saga, dato l’entusiasmo travolgente con cui questa collection è stata accolta.
AGGIUNTE E MIGLIORAMENTI
Capcom non è però solo famosa per farci riscoprire i grandi classici che hanno segnato la storia dell’azienda attraverso raccolte nostalgiche, ma anche per arricchirli con migliorie e contenuti extra che riescono persino ad amplificare l’esperienza originale.
Marvel vs. Capcom Fighting Collection non fa eccezione: ci troviamo davanti ad un’opera curata nei minimi dettagli, arricchita da una serie di elementi Quality of Life (QoL) che rendono questi titoli decisamente più accessibili, soprattutto per quanto riguarda quelli più datati.
Tra le novità più importanti spicca l’introduzione dei comandi semplificati che, sebbene non raggiungano il livello di immediatezza visto in Street Fighter 6 (del quale potete trovare qui la nostra recensione), rappresentano comunque un ottimo strumento per chi è alle prime armi o per chi desidera avvicinarsi alla saga senza troppi ostacoli, offrendo allo stesso tempo un ponte verso il mondo dei picchiaduro 2D.
Un’altra aggiunta interessante è la training room, che permette non solo di affinare le proprie abilità, ma anche di visualizzare le hitbox dei vari personaggi, consentendo ai giocatori di studiare al meglio i movimenti e sperimentare ogni nuova combo che possa venire in mente.
Pensando ancora a chi non è abituato a vivere di picchiaduro, Capcom ha anche introdotto un regolatore di difficoltà per ogni singolo gioco della raccolta, consentendo ai neofiti di affrontare le sfide con maggiore tranquillità e, allo stesso tempo, offrendo di alzare il livello di sfida a chi desidera mettere alla prova le proprie abilità.
Questa flessibilità rende Marvel vs. Capcom Fighting Collection adatto ad una vasta gamma di giocatori, dai veterani del genere ai nuovi arrivati, garantendo che tutti possano trovare il giusto equilibrio tra divertimento e difficoltà.
Una funzione davvero pratica è invece il salvataggio rapido, che consente di interrompere il gioco in qualsiasi momento e riprendere esattamente da dove ci si era fermati, rivelandosi particolarmente vantaggioso per affrontare scontri difficili o per chi desidera giocare in sessioni brevi senza la paura di perdere i progressi.
Tuttavia, c’è un piccolo limite: è disponibile un unico slot di salvataggio condiviso tra tutti i giochi della raccolta, portando a non poter passare liberamente da un titolo all’altro se si utilizza questa funzione, a meno di non voler rinunciare al salvataggio precedente.
Un’aggiunta ormai immancabile in una raccolta firmata Capcom è sicuramente il museo/galleria, e anche in Marvel vs. Capcom Fighting Collection ritroviamo una sezione contenente una vasta collezione di artwork, un jukebox con oltre 200 colonne sonore che ripercorrono la storia della serie, ed una pagina dedicata agli achievement.
Insomma, un vero e proprio scrigno di tesori per i collezionisti e gli appassionati che vogliono immergersi a fondo nell’universo di Marvel vs. Capcom, rendendo l’acquisto di questa collection ancora più irresistibile per chi ha seguito la serie fin dalle sue origini.
L’ultima miglioria di cui vogliamo parlare riguarda il comparto grafico.
Oltre alla possibilità di mantenere il formato originale in 4:3 o adattarlo a schermo intero (eliminando i bordi), è presente una piccola opzione di personalizzazione.
In base al gioco selezionato, è infatti possibile modificare lo sfondo dei bordi, sostituendo le fastidiose barre nere con effetti visivi piacevoli, aggiungendo un tocco di stile che arricchisce l’esperienza estetica.
Degna di nota è anche la risoluzione della maggior parte dei bug che affliggevano le vecchie versioni dei giochi, garantendo un’esperienza di gioco più fluida dove il successo dipende esclusivamente dalle abilità del giocatore.
COMPARTO ONLINE
La vera novità che tuttavia attirerà numerosi giocatori e che garantirà la longevità della serie, anche in assenza di un futuro revival, è senza dubbio l’introduzione di un comparto online completamente funzionale.
Grazie infatti all’inclusione del Rollback Netcode, ormai considerato un must per qualsiasi picchiaduro 2D, le nostre sessioni online si sono rivelate estremamente piacevoli e senza alcuna traccia di lag.
La sensazione di giocare in rete è stata pressoché identica a quella di sfidare un amico in locale, e l’assenza totale di input lag ha reso gli scontri ancora più coinvolgenti e soddisfacenti.
Il multiplayer offre sia modalità competitive, per mettere alla prova le proprie abilità contro i migliori giocatori del mondo, sia non classificate, ideali per divertirsi con amici, in cui sarà possibile utilizzare i comandi semplificati in modo da rendere il gioco accessibile anche a chi desidera una sessione online più rilassata.
Ringraziamo Capcom e Plaion per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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