Nell’articolo di oggi analizzeremo una delle sorprese più inaspettate di questo 2023 videoludico, un progetto di porting che nella sua semplicità ha acquisito l’enorme responsabilità di consegnare la leggendaria saga di Metal Gear alle future generazioni di giocatori.
Il volume 1 della collezione, così chiamato per lasciar intendere l’esistenza di un seguito che contenga i rimanenti capitoli, è attualmente l’unico modo di accedere alle prime 3 iterazioni della saga in maniera legale su console di ultima generazione e PC*.
Tenendo conto della straordinaria influenza che questi giochi hanno avuto sul panorama videoludico sin dalla loro uscita, sarà riuscita Konami a realizzare una riproposizione che rispetti le esigenze dei giocatori?
Scopriamolo in questa recensione!
*Non contando il porting di Mgs1 disponibile su GoG
I contenuti ed il launcher
Se c’è un aspetto davvero poco criticabile di quest’opera di preservazione è senz’altro da ricercare nella varietà di contenuti fra varianti ed extra che ne impreziosiscono l’offerta.
Il Volume 1 di questa collezione si prefigge il compito di portare alle nuove generazioni di giocatori ben cinque capitoli della saga, due dei quali vengono trattati come contenuti extra in quanto “accessori” all’esperienza di gioco:
- Metal Gear
- Metal Gear 2: Solid Snake
- Metal Gear Solid e varianti (Special Missions, VR Missions, Integral)
- Metal Gear Solid II: Sons of Liberty
- Metal Gear Solid III: Snake Eater
Accessibili tramite un apposito launcher (unico nella versione console e separato nella versione PC), ciascuno di questi titoli conterrà una serie di contenuti speciali fra cui:
- Un MasterBook contenente varie informazioni ed illustrazioni originali;
- Uno Screenplay che funge da vero e proprio copione per ciascuna delle missioni e delle cutscenes;
- Un comodo manuale online in lingua italiana.
La progettazione del launcher permette al giocatore di esplorare questi contenuti nel modo più comodo e accessibile possibile, includendo addirittura un sistema di segnalibri e potendo selezionare una delle tracce musicali disponibili per accompagnare la nostra lettura.
Un’ulteriore manciata di aggiunte può essere esplorata tramite un launcher separato dedicato ai contenuti bonus, includendo anche le inedite graphic novel ispirate ai diversi capitoli della saga ed un lettore mp3 per la soundtrack digitale.
È proprio quest’ultima ed essere la sfortunata vittima di uno dei più grandi grattacapi in cui si rischia di incorrere nel realizzare questo tipo di prodotto, la scadenza delle licenze e la conseguente perdita di tracce iconiche e memorabili.
In sostanza se siete disposti a soprassedere a queste piccole mancanze, la collezione curata da Konami può senz’altro dirsi fornita e soprattutto ben organizzata.
Il porting
Una volta fatta luce sull’esistenza del launcher e sul valore aggiunto offerto dai contenuti speciali, è il momento di parlare dei giochi e di come ciascuno di questi è stato trattato in quanto porting.
Ricordiamo che la versione da noi testata è quella PC ed in quanto tale potrà presentare un’esperienza diversa da quella delle altre piattaforme.
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Metal Gear e Metal Gear 2: solid snake
I primissimi Metal Gear, originali dei sistemi MSX2, condividono la primordiale estetica in 2d in stile pixel art.
Non c’è molto da dire sulla qualità di questi port nello specifico, limitandosi ad offrire un modo rapido e privo di fronzoli per recuperare l’origine della saga (e il seguito non canonico) sulle ultime piattaforme disponibili.
Al di là dell’opzione per cambiare la posizione del pannello di gioco in 4:3 rispetto allo schermo e per modificare l’immagine di sfondo, questa riedizione non offre ulteriori personalizzazioni.
Entrambi i titoli possono essere giocati sia con controller che con la tastiera, pur non dando la possibilità al giocatore di rimappare i tasti in alcun modo.
Per chi non fosse al corrente delle modifiche apportate già nel vecchio porting per Playstation 3, alcuni segmenti sono stati ripensati per risultare più giocabili pur mantenendo sostanzialmente intatto il gameplay originale.
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Metal Gear Solid
Metal Gear Solid, leggendario titolo che vede la sua uscita originaria su console Playstation nel lontano 1998, è forse il gioco che più di tutti necessitava di un trattamento di livello per essere riproposto sulle piattaforme di gioco odierne.
Con questo presupposto è abbastanza deludente arrivare alla conclusione che è proprio quest’ultimo a risultare il lavoro di porting più pigro fra quelli proposti in questa collection, divenendo vittima di numerose e fastidiose limitazioni che tarpano le ali ad un’esperienza meritevole di enorme rispetto.
Si tratta a tutti gli effetti di un’emulazione diretta dell’originale titolo PS1, condizione che riflette anche le limitazioni dettate dalla divisione regionale delle release fra cui è possibile switchare nel menu di gioco (ad esempio le versioni europee saranno bloccate a 25FPS mentre quelle americane e giapponesi arriveranno fino ai 30).
È importante far notare che nonostante il launcher supporti una risoluzione massima pari al 1080p, il gioco verrà comunque renderizzato in 320×240 attraverso una finestra in 4:3 che verrà ridotta a 2:1 durante le cutscenes.
Queste evidenti lacune tecniche sono la dimostrazione assoluta della poca determinazione di Konami nel realizzare qualcosa di più accettabile di un semplice porting 1:1 del titolo originale via emulatore.
Condizione che si rende ancora più evidente nella superficialità con cui sono stati realizzati i controlli della tastiera, chiaramente un pensiero a cui Konami è arrivata in un secondo momento e su cui non ha speso alcun tipo di impegno.
Se non altro è apprezzabile l’inclusione della riedizione Integral ampliata e di un inedito sistema per generare una falsa memory card PSX, permettendoci di cimentarci nel leggendario easter egg di Pyscho Mantis dopo tutti questi anni.
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Metal Gear Solid II: sons of Liberty
Considerato da alcuni il miglior titolo della saga, Metal Gear Solid II è per sua natura molto più giocabile del suo predecessore, potendo vantare anche di un comparto grafico che lo rende tutt’ora apprezzabile da un punto di vista estetico.
Basato sulla riedizione HD realizzata da Bluepoint Studio per le console di settima generazione (Playstation 3 e Xbox 360), il porting riproposto in questa collection è di gran lunga più accettabile di quello del primo capitolo ma non per questo privo di difetti e segni di pigrizia.
Ancora una volta ci troveremo a che fare con un titolo che viene aperto in 1080p tramite il launcher ma che verrà renderizzato in 720p ad un framerate di non più di 60fps.
L’esperienza che ne risulta è comunque accettabile, figlia di un’evoluzione che non va minimamente accreditata alla realizzazione del porting quanto piuttosto al salto generazionale che da sempre ha diviso il primo dal secondo capitolo della saga.
Ancora una volta i comandi per tastiera sono supportati ma la loro realizzazione è più che discutibile, al punto che sarà difficile persino navigare nei menu del launcher senza rimanere incastrati più e più volte.
Pur essendo innegabile che il gioco funzioni e che attualmente questa sia la miglior soluzione per recuperarlo, è triste scoprire che non sia stato fatto nulla per risolvere queste problematiche in vista del lancio, soprattutto considerando che i giocatori stanno già iniziando a trovare soluzioni fai-da-te per metterci una pezza.
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Metal Gear Solid III: Snake Eater
Pur attenendoci a quanto detto suoi titoli precedenti, è innegabile che Metal Gear Solid III sia il titolo più famoso ed amato fra quelli inclusi in questa collection, forte di una rivoluzione di gameplay che ben si accompagna all’improvviso cambiamento nei toni e nell’ambientazione.
Ciò che sfortunatamente non cambia è invece il modo in cui Konami ha trattato questo porting, anch’esso basato sulla HD Collection del 2011 e per questo intriso degli stessi fattori limitanti del suo predecessore a telecamera fissa. Oltre alla risoluzione bloccata a 720p, in questa versione è possibile riscontrare alcuni problemi con l’audio, fra clipping a causa dell’audio troppo forte ed un mixaggio non proprio eccezionale.
Degni di menzione i pessimi comandi da tastiera, davvero sconsigliati se non volete rovinarvi l’esperienza.
A questo punto è bene far notare che, a prescindere dai problemi tecnici di cui vi stiamo parlando, Metal Gear Solid III come il suo predecessore sono perfettamente giocabili nella loro trasposizione su PC, rimanendo tuttavia il frutto di un lavoro che si potrebbe definire “lo stretto necessario” e quindi solo sufficiente.
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PS: Una nota di merito va alla velocità di caricamento, istantanea in tutti i titoli testati grazie allo sfruttamento della memoria SSD.
Molto apprezzabile anche l’introduzione degli achievement di Steam per ciascun capitolo della saga.
Considerazioni finali
Prima di concludere questa analisi è bene tornare a specificare che non stiamo valutando i giochi in sé quanto piuttosto l’operazione di porting e l’abbondanza di contenuti extra offerti dalla collezione, in questo caso senza dubbio il più grande pregio del prodotto in questione.
La Metal Gear Saga è una pietra miliare dell’industria videoludica che potrebbe o non potrebbe fare per voi, soprattutto considerando che un’operazione di questo tipo non fa assolutamente nulla per svecchiare delle meccaniche che potrebbero allontanare i giocatori meno nostalgici, in particolare dal primo capitolo della saga viste le sue notevoli limitazioni.
Ancora una volta sentiamo di voler consigliare questa collezione a chiunque abbia intenzione di recuperare (o di ripercorrere) una delle avventure più iconiche della storia del medium, non perché sia stato fatto un lavoro particolarmente eccellente ma perché, ahimè, non esiste un’alternativa migliore.
Ringraziamo Konami per averci fornito la chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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