Sono pochi i giocatori che non conoscono Minecraft, il videogioco più venduto al mondo che ha detenuto numerosi record. Da quando è stato lanciato, Minecraft ha costruito un vero e proprio impero, catturando l’immaginazione di milioni di persone con la sua libertà creativa e il suo mondo interattivo. Tuttavia, il successo travolgente del gioco non ha impedito a Mojang, gli sviluppatori del gioco, di esplorare nuove direzioni, ed è qui che “Minecraft Legends” fa il suo ingresso.

Dopo l’acclamato Minecraft Dungeons, che ha portato l’esperienza di Minecraft in un’avvincente avventura dungeon crawler, con l’arrivo di “Minecraft Legends”, il team svedese ci invita a mettere alla prova le nostre abilità tattiche e a immergerci in una nuova dimensione di gameplay. Vestiremo i panni di eroi leggendari, pronti ad affrontare pericoli e a difendere vulnerabili città, mentre il destino del mondo pende su un filo sottile.


TRAMA

La storia si dipana nel Sopramondo, un universo parallelo a quello di Minecraft, dove i Villager prosperano in una pacifica coesistenza con una varietà di creature, incluso il familiare assortimento di mostri che i giocatori sono abituati a combattere, come Creeper e Zombi. 

In questo tranquillo e pacifico mondo, la serenità viene minacciata dall’arrivo inaspettato dei Piglin, creature malvagie con un unico scopo: portare distruzione e conquistare tutti i villaggi.
Gli abitanti, che hanno sempre vissuto senza combattere, si ritrovano improvvisamente inermi e indifesi di fronte a questo attacco senza precedenti. In un momento di disperazione, tre entità divine – Azione, Lungimiranza e Sapere – si uniscono per evocare un eroe destinato a salvare il mondo. Ecco dove entra in scena il nostro protagonista, un esperto e abile giocatore di Minecraft, a cui verrà affidato il destino dell’intero Sopramondo.

La trama di Minecraft Legends si caratterizza per la sua intrinseca semplicità, ma ciò non deve essere frainteso come un difetto, poiché è tutt’altro che banale o priva di fascino.

Durante l’avventura, saremo accompagnati da cutscene magistralmente realizzate, che si attiveranno quando ci avvicineremo a punti d’interesse o dopo determinati scontri. Questi momenti cinematografici, resi ancor più coinvolgenti grazie al meticoloso lavoro di doppiaggio italiano, arricchiscono l’esperienza di gioco, donandole un coinvolgimento narrativo di alta qualità, nonostante la linearità del racconto proposto. 


GAMEPLAY

Tuttavia, l’aspetto centrale del gioco è il gameplay.

Dopo un breve tutorial introduttivo, saremo immediatamente catapultati nel vasto mondo di gioco, un ambiente generato proceduralmente che si rinnova ad ogni nuova partita.

Nonostante l’assenza di precise indicazioni su direzione e obiettivi, la mappa risulta sorprendentemente intuitiva. Bastano pochi minuti di esplorazione per acquisire una comprensione immediata di come muoversi e orientarsi all’interno di questo vasto scenario.

In questo mondo avremo il compito di difendere i villaggi, conquistare gli avamposti dei Piglin e affrontare nemici sempre più pericolosi, suddivisi in tre diverse zone con caratteristiche uniche. Oltre a ciò, avremo a disposizione numerosi punti d’interesse che, una volta esplorati e sfruttati, ci consentiranno di potenziare notevolmente la nostra forza d’attacco.

Per affrontare queste imprese, saremo dotati di due strumenti, donati dai creatori di questo mondo:
• Un liuto incantato che, attraverso le sue melodie, ci permetterà di plasmare e controllare golem, radunare la nostra armata o compiere numerose interazioni con l’ambiente.
• Uno stendardo del coraggio con il quale saremo in grado di guidare le nostre truppe verso gli obiettivi desiderati, che si tratti di nemici da sconfiggere o costruzioni da demolire.

All’inizio della nostra avventura, il nostro esercito sarà costituito solamente da due varianti di golem. Tuttavia, man mano che procederemo nel gioco, sbloccheremo sempre più unità, tra cui volti familiari come Creeper e Scheletri.

I nostri alleati saranno una risorsa preziosa, ma avremo a disposizione solo pochi slot liberi per evocarli, soprattutto nelle fasi iniziali. Pertanto, fare scelte attente riguardo a quali alleati portare con noi e quanti di ogni tipo, tenendo conto delle diverse abilità e caratteristiche delle unità disponibili, sarà senza dubbio uno dei punti chiave del gameplay.

Il gioco si sviluppa attraverso due fasi distinte: il giorno e la notte.

Durante il giorno, avremo la libertà di esplorare la mappa, raccogliere risorse e costruire difese per proteggere i villaggi, oppure conquistare con la nostra armata gli avamposti nemici, con un gameplay che ricorda vagamente Pikmin.
Durante la notte, invece, i Piglin entreranno in azione, attaccando i villager indifesi o stabilendo nuove basi. Sarà nostro compito ostacolarli e mettergli i bastoni tra le ruote.

A questo proposito, la presenza di un orologio in game avrebbe sicuramente migliorato l’esperienza di gioco. Osservando solo il cielo, risulta complicato valutare con precisione quanto tempo rimane prima che cada la notte. Questa mancanza potrebbe portarci a dedicarci ad altre attività, pensando di avere più tempo a disposizione del previsto, e di conseguenza lasciare gli abitanti dei villaggi indifesi e privi di adeguate protezioni.


DIFETTI E PROBLEMATICHE

Le idee e gli incipit alla base del gameplay risultano, seppur non particolarmente originali, sicuramente interessanti e divertenti.
Tuttavia, è con un’amara delusione che ci si accorge, dopo appena poche ore di gioco, dei numerosi difetti presenti che minano profondamente l’esperienza complessiva. 

L’affrontare gli avamposti, che costituisce l’obiettivo principale del gioco, si dimostra un’esperienza lunga e tediosa. Le trappole nemiche sono banalmente evitabili, lasciando spazio a un approccio diretto verso i cancelli e il portale nemico. La distruzione di quest’ultimo risulta in una vittoria automatica, privando così la battaglia di qualsiasi forma di coinvolgimento.

Il giocatore non ha la possibilità di demolire le costruzioni direttamente, ma deve affidarsi ai suoi alleati, i quali impiegano diversi minuti per completare il compito assegnato. 
Ciò ci lascia senza alcuna azione da compiere, limitandoci a difendere l’armata dai piglin più deboli con un solo tipo d’attacco a disposizione. Il risultato è un gameplay noioso e monotono, che manca di stimoli e varietà.

L’implementazione del genere strategico in tempo reale con la visuale in terza persona presenta diverse problematiche. Controllare il nostro esercito diventa un compito arduo e frustrante, con azioni che avvengono contro la nostra volontà.
L’intelligenza artificiale degli alleati lascia a desiderare, spesso compiendo mosse insensate come gettarsi nella lava o precipitare da grandi alture, o attaccando strutture senza ricevere un ordine specifico.
Inoltre, la funzionalità di costruire ponti o scale durante le battaglie si rivela scomoda e inefficace. La precisione nella realizzazione di tali strutture diventa praticamente impossibile nel caos del campo di battaglia.

Si aggiunge alla lista di problematiche la mancanza quasi totale di una vera sfida, poiché i danni inflitti agli avamposti non vengono ripristinati dopo il game over. Ciò significa che basterà tornare, creare nuove truppe e attaccare di nuovo, ripetendo il ciclo fino alla vittoria.
Questo rende l’esperienza solo più prolungata e noiosa anziché impegnativa, soprattutto considerando che dovremo rifare intere sezioni di mappa ogni volta che moriamo.

Tuttavia, vale la pena menzionare che oltre alla campagna principale, il gioco offre anche una modalità multiplayer che combina sia la fase offensiva, in cui dobbiamo conquistare gli avamposti nemici dei giocatori avversari, sia la fase difensiva, in cui dobbiamo proteggere la nostra torre dagli attacchi dei rivali.

Unendo queste due modalità, si crea un gameplay più dinamico, che, nonostante condivida la maggior parte dei difetti della campagna principale, offre comunque momenti di divertimento e sfida grazie alle diverse strategie che possono essere adottate sia in attacco che in difesa, specialmente se giocato con amici.

Purtroppo, ciò che rende l’esperienza meno divertente è la mancanza di un sistema di comunicazione efficace, soprattutto in un gioco in cui l’aspetto strategico è fondamentale.
Inoltre ad oggi, a pochi mesi dal lancio del gioco, i server sono per lo più deserti, rendendo difficile trovare partite online o creare squadre bilanciate in termini di numero di giocatori.


COMPARTO TECNICO

Dal punto di vista estetico, il titolo richiama fortemente lo stile di Minecraft, mantenendo la caratteristica grafica cubettosa che tutti conosciamo. Sebbene avremmo apprezzato un maggiore livello di dettaglio e cura, come quello presente nelle già citate cutscene, il gioco risulta comunque vivace e colorato, offrendo una piacevole esperienza visiva.

Anche il comparto sonoro merita un plauso, grazie alla sua ottima collezione di brani musicali. In particolare, le tracce di battaglia si distinguono per la loro capacità di catturare perfettamente l’atmosfera caotica dei combattimenti.

L’HUD del gioco, invece, non è stato di nostro gradimento. Lo abbiamo trovato eccessivamente invasivo e poco gradevole dal punto di vista estetico. La sua presenza costante sullo schermo disturba l’immersione nel gioco, rendendo difficile concentrarsi sui dettagli e sull’azione.

Bisogna sottolineare che numerosi giocatori hanno segnalato la presenza di bug e crash sia nella campagna che nella modalità multigiocatore. Anche la mia esperienza personale è stata intaccata da un fastidioso bug che ha impedito di avanzare nella trama nonostante avessi sconfitto un boss, costringendomi a dover affrontare nuovamente lo stesso scontro e facendomi perdere inutilmente trenta minuti di gioco.


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Ringraziamo Xbox e Mojang per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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