In un mercato videoludico che non cessa di espandersi e rinnovarsi, il genere picchiaduro si erge come un titanico monumento, resistendo all’incessante scorrere del tempo e rimanendo una scelta longeva e apprezzata tra gli appassionati.

Mortal Kombat 1, titolo del 2023 sviluppato dalla NetherRealm sotto la direzione del leggendario Ed Boon, si è voluto proporre come una particolare soluzione in bilico fra il completo reboot della saga ed un seguito per l’apprezzatissimo Mortal Kombat 11.

Nel valutare questo titolo è fondamentale comprendere che il team alla guida di Mortal Kombat ha affrontato in passato numerose altre operazioni di reboot, cercando costantemente di dare un nuovo volto ad una serie strettamente legata alle sue storiche radici.

Sarà riuscito Mortal Kombat 1 ad infondere nuova linfa vitale in questa serie che ha da poco festeggiato il suo trentesimo anniversario?

Scopritelo in questa recensione!


Incipit

Mortal Kombat 1 inizia riprendendo direttamente gli eventi del finale del titolo precedente, giustificando il reset totale dell’universo di gioco in maniera piuttosto intelligente a livello narrativo.

Spoiler Mortal Kombat 11


Nello scorso capitolo, dopo aver sconfitto Kronika ed acquisito il potere della clessidra Liu Kang eredita il ruolo divino come Custode del Tempo.
La sua ascensione si traduce in un riplasmamento completo dell’universo secondo la sua direzione, con conseguenze davvero sorprendenti.


Con questi presupposti, Mortal Kombat 1 ci getta in un contesto di gioco completamente rinnovato, dove i nostri (nuovamente) giovani eroi conducono esistenze ordinarie, immersi nella tranquillità, mentre i vecchi villain sono confinati a ruoli marginali nella società.

La struttura narrativa tipica di Mortal Kombat impone un susseguirsi ben specifico di eventi e questo titolo non fa da meno, verremo quindi a conoscenza di Kung Lao, Raiden, Johnny Cage e Kenshi.
Liu Kang, ora in qualità di Protettore della Terra, apparirà a ciascuno di questi, convincendoli a partecipare come campioni al leggendario torneo conosciuto come Mortal Kombat, fondamentale per mantenere la fragile pace fra il Regno della Terra ed il Regno Esterno.

Fra intrighi di corte, vecchie e nuove conoscenze e qualche spiacevole svolta narrativa, verremo presto coinvolti in un’avventura corale per il destino dell’intero universo.


Trama

La trama di Mortal Kombat è un’elemento che, pur evolvendosi nei particolari, rimane fedele alle sue radici, e questo titolo non fa eccezione, almeno nella sua primissima parte.

La rinnovata introduzione dei personaggi è in grado di restituire con grande impatto le spiccate personalità di ciascuno di questi, calcando profondamente sui loro tratti distintivi.
Ed è così che avremo l’opportunità di conoscere nuovamente le backstory di ciascun personaggio, non particolarmente originali ma rese comunque fresche e godibili dalla leggerezza delle tematiche e della scrittura degli intrecci.

Non a caso, dopo un decimo ed undicesimo capitolo molto più oscuri e provocanti, questa nuova avventura si configura a tutti gli effetti come un ritorno alle origini, riprendendo un tono di gran lunga più vivace e colorato.

Ed è proprio per questo motivo che, quando il gioco tenta di mostrarsi più serio con l’esplorazione di personaggi simbolo come Scorpion e Sub-Zero, la struttura narrativa tende a farsi meno interessante, cedendo spazio ai tipici cliché di un blockbuster commerciale.
Nonostante ciò, questi momenti mantengono comunque un certo grado di convinzione che sarà sicuramente in grado di soddisfare sia i fan della serie che i giocatori meno esigenti.

Questa particolarità esplode totalmente nella fase finale del gioco, in cui i personaggi, eroi e villain, si ritrovano ad affrontare un temibile nemico comune.

Spoiler Mortal Kombat 1


L’introduzione dell’escamotage narrativo dei multiversi in Mortal Kombat 1 è la prova utile ma non necessaria per dimostrare che l’uso di quest’ultimo sia stato eccessivamente abusato dai media d’intrattenimento nell’ultimo decennio.
Per quanto il suo utilizzo permetta una grande libertà creativa agli scrittori, consentendo la creazione di scenari di sviluppo potenzialmente illimitati, bisogna ammettere che un twist di questo genere ha ormai perso gran parte del suo impatto originale.

In sostanza, la trama di Mortal Kombat 1 ci ha sorpreso positivamente per la sua efficacia e per l’impeccabile scrittura dei personaggi, anche se alcuni cliché ormai troppo sfruttati potrebbero aver fatto perdere un po’ di originalità al gioco.


Gameplay

Il gameplay è senza alcun dubbio l’elemento principale di un gioco picchiaduro e NetherRealm ha da sempre dimostrato di conoscere le proprie priorità, aggiornando di volta in volta lo scheletro di Mortal Kombat con bilanciamenti e nuove feature interessanti.

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Il kombattimento

Ciò che ha reso da sempre la saga celebre è senza dubbio la crudezza degli scontri quando confrontata ai competitor dello stesso genere e questo titolo non fa eccezione, offrendo un sistema di combattimento sanguinolento e straordinariamente fluido ed intuitivo.

Concatenare una combo non sarà affatto complesso e per ricorrere ad una particolare mossa speciale basterà memorizzare delle semplici combinazioni fra i direzionali (o gli analogici) ed i tasti adibiti all’attacco.
Il risultato è ritrovabile in un gameplay molto veloce ed adatto ai giocatori meno esperti, che potranno usufruire della campagna come utile panoramica per l’utilizzo di gran parte dei personaggi giocabili.

Il ritorno di alcune feature portanti come i Fatal Blow (un’evoluzione delle X-Ray attivabili quando il giocatore si trova in fin di vita) permettono di ribaltare con facilità i risvolti di un match, mentre l’introduzione dei kameo nel combattimento offrono al giocatore una serie di utili strumenti per difendersi ed attaccare evitando l’esposizione diretta ai colpi del nemico.

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I kameo

Una novità di questo capitolo sono i Kameo, personaggi che nel ruolo di aiutanti parteciperanno al combattimento per attaccare o per prendere le nostre difese.
Utilizzare un kameo al momento giusto può facilmente influenzare le sorti della partita, rompendo la combo dell’avversario o prendendolo di sorpresa con la meccanica di contrattacco.

Concatenare i nostri attacchi con l’entrata in scena dei personaggi kameo contribuisce alla spettacolarità e fluidità dello scontro, cementificando quest’aggiunta come un’ottima trovata da parte di NetherRealm.

I personaggi che copriranno questo ruolo sono presenti in una categoria distinta rispetto ai principali, includendo alcune figure di spicco del franchise che non hanno trovato spazio nella campagna come Sonya, Jax, Kano e gli inseparabili Cyrax e Sektor.

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Il roster

Un buon fighting game non potrebbe definirsi tale senza un buon cast e questo Mortal Kombat offre una sufficiente varietà di combattenti.
Con ben 22 personaggi giocabili e 12 kameo, questo titolo non delude contenutisticamente ma rischia di stuccare da un punto di vista estetico, presentando dei design più simili agli originali e quindi molto meno diversificati.

Per quanto concerne il bilanciamento, il team sembra aver svolto un buon lavoro, includendo nel cast delle scelte in grado di soddisfare qualsiasi giocatore a patto che sia disposto a memorizzare le principali mosse necessarie a dominare la partita.

Torri e online

Ritornano (con alcune modifiche) le torri e le classiche modalità online a cui i vecchi capitoli ci hanno abituato.
Mentre nelle torri avremo modo di confrontarci con un susseguirsi di NPC di difficoltà crescente e disposti in maniera gerarchica, nelle modalità online avremo modo di scontrarci con gli altri giocatori nei tradizionali modalità versus e re della collina.

Nella settimana di Early Access, il gioco ha mostrato diversi problemi di connessione e di sincronizzazione, causando attese lunghissime per l’inizio di ciascun match e creando delle situazioni di stallo particolarmente esilaranti.
Siamo fiduciosi nella risoluzione di questi problemi con l’effettivo lancio del titolo.

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Invasioni

La modalità invasione è un’altra novità di questo capitolo e si configura come qualcosa di totalmente diverso dalla solita offerta dei titoli della serie.
Si tratta a tutti gli effetti di una seconda campagna della durata di circa 6 ore strutturata attraverso una serie di HUB world che riprendono le ambientazioni esplorate in precedenza.

Selezionando uno dei nostri eroi verremo quindi trasportati in un mondo tridimensionale in vista isometrica in cui affrontare svariati combattimenti composti da un singolo round.
Il team di sviluppo si è dimostrato sorprendentemente laborioso nella creazione di questa modalità, introducendo meccaniche apposite come la forgia, i talismani e gli status in combattimento, sfruttando l’occasione per aggiungere alcuni piccoli elementi di trama e citazioni.

Pur essendo rimasti particolarmente colpiti dall’inaspettata profondità di questa modalità, questa si dimostrerà ben presto ripetitiva e generalmente poco interessante, limitandosi ad essere un buon modo per livellare il proprio profilo per chi non ha intenzione di partecipare attivamente ai match multigiocatore.

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Personalizzazione semplificata e season pass

Un ulteriore elemento che vede il suo ritorno in forma molto meno avanzata è la personalizzazione dei personaggi tramite skin.
Se nei capitoli precedenti avevamo modo di modificare l’outfit dei nostri eroi nei più piccoli dettagli, in questo Mortal Kombat dovremo limitarci ad un paio di elementi per ciascun personaggio.

Le skin saranno ottenibili attraverso il completamento degli scontri e l’avanzamento di livello, strettamente legato ad un season pass che promette di portare nuovi contenuti a cadenza regolare.

Inoltre fanno il loro ritorno, come da tradizione, anche il reliquiario e di conseguenza la kollezione.
Attraverso il reliquiario avremo modo di spendere le monete di gioco per ottenere ricompense casuali fra concept art, musiche e quant’altro, contenuti che potremo esplorare liberamente una volta aggiunti nella nostra kollezione.


Komparto artistico

Come già accennato in precedenza, il comparto artistico di questo Mortal Kombat è il diretto risultato della scelta di rebootare la serie e ritornare alle origini.
Pur confermando la nostra “critica” alla minore diversità nel design dei personaggi, non possiamo che lodare il lavoro del team per quanto concerne la bellezza estetica delle scenari ed ambientazioni.

È infatti bene ricordare come un gioco di questo genere, nel suo voler essere estremamente cinematografico utilizzando soluzioni di regia come la telecamera a mano per una buona parte delle cutscenes, non può che necessitare di un buon lavoro di composizione estetica per ottenere dei buoni risultati.

Ed è così che ci troveremo ad affrontarci in delle location mozzafiato, colorate, varie e soprattutto vive e partecipi rispetto allo scontro.

Un ottimo lavoro è stato svolto anche per quanto concerne le soundtrack, che pur si tengono sorprendentemente lontane dal citare i lavori originali nonostante le intenzioni di rebootare la saga.
Lontananza che non scoraggia il compositore Wilbert Roget dal dare una nuova e brillante identità alla sua opera, ricorrendo a numerosi strumenti di origine orientale.

Molto godibile anche il doppiaggio italiano, in quasi tutti i casi anche superiore rispetto a quello inglese.


Komparto tecnico

La componente grafica di Mortal Kombat 1 è la chiave necessaria al raggiungimento dei traguardi estetici di cui abbiamo parlato pocanzi, offrendo una buona resa del dettaglio così come dell’insieme.
La principale lamentela che vorremmo porre riguardo lo sfruttamento dell’engine è il blocco degli FPS a 30 nei menu e durante i Fatal Blow anche nella versione PC del titolo (che ricordiamo essere una esclusiva Next-Gen).

Avendo potuto testare la stabilità tecnica del titolo su diversi computer ed avendo confrontato il nostro caso con quello di altri membri della nostra redazione siamo arrivati alla conclusione che il gioco ha ancora alcuni importanti problemi di performance che possono solo in parte essere mitigati da sistemi di upscaling come il DLSS di Nvidia.

Fra le problematiche riscontrate in alcune delle nostre configurazioni abbiamo microstuttering durante le cutscenes della campagna e frequenti episodi di schermo nero fra una partita e l’altra.
Siamo comunque sollevati nel poter constatare che il team ha già riconosciuto le problematiche citate e sta attualmente lavorando ad una patch risolutiva che verrà rilasciata nei prossimi giorni.


Ringraziamo Warner Bros per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

Seguiteci sul curatore e il nostro sito web per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

MORTAL KOMBAT 1(PC)
In conclusione
Mortal Kombat 1 è un picchiaduro eccellente, risultato delle tantissime iterazioni che lo hanno preceduto e in quanto tale maturo e stabile nelle sue caratteristiche fondamentali. L'aggiunta dei kameo offre un utile strumento ai giocatori e la modalità invasione contribuisce attivamente alla longevità e progressione. Se siete in cerca di un titolo divertente ed adrenalinico, questo Mortal Kombat non vi deluderà.
Pregi
Trama ben confezionata ed ottima scrittura dei personaggi
Gameplay divertente e fluido
Roster di combattenti interessante
Buona l'aggiunta dei kameo
Esteticamente meraviglioso
Difetti
Minor varietà estetica fra combattenti
Modalità invasione ripetitiva
Performance instabili su PC
9
voto

Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.