Ideato per essere giocato principalmente su mobile, My Little Blood Cult è stato sviluppato e pubblicato da Dillo Interactive, tentando anche un audace slancio su Steam in modo da aggiudicarsi anche una fetta di giocatori da PC.

My Little Blood Cult

INCIPIT

Evocare demoni è un lavoro come un altro in My Little Blood Cult dove, dopo un velocissimo e non troppo approfondito colloquio con le “risorse umane“, verremo affidati alla gestione del “pozzo” dal quale dovremo effettivamente pescare tutte le creature che finanzieranno il funzionamento del culto.

Non ci viene descritto molto bene il ruolo che andremo a ricoprire, né la nostra origine o quella del culto stesso, lasciandoci un pochino persi nelle fasi iniziali del gioco. Esplorando brevemente le stanze disponibili, incontreremo il resto del personale che, molto sinteticamente, ci potrà dare qualche indicazione in più.

IL “GAMEPLAY”

My Little Bloody Cult cerca di essere un classico “fishing game” con elementi classici come lenze, mulinelli e esche da ottenere e potenziare, il tutto per collezionare cimeli derivati dalle creature che si pescano, in questo caso, dalle profondità dell’inferno stesso.

Tuttavia, l’implementazione di tutte le meccaniche sopra citate è eseguita terribilmente, in quanto la gestione dell’equipaggiamento è poco chiara e ingombrante per ciò che riguarda la selezione e l’interfaccia.

Qui sotto è caricato un video che racchiude in pochi minuti il “succo” del gioco, il minigioco di pesca (uguale per tutte le canne, profondità e reami in cui si catturano i demoni) ed il feel generale di come funziona il tutto.

Video del gameplay effettivo. Velocità 1.5x

I più attenti avranno notato che il materiale ottenuto pescando(di conseguenza consumando le esche, una fiala di sangue e soprattutto del tempo), faceva già parte dei componenti usati per abbassare la lenza, facendoci concludere la pesca al netto di una perdita.

L’economia del gioco è totalmente in mano all’RNG, premiandoci o punendoci esclusivamente in base al caso, risultando così frustrante e molto poco appagante per chiunque cerchi un senso di progressione in un gioco del genere.

Il minigioco per pescare, seppur divertente per le prime volte, è sopraffatto da attese dovute alle animazioni e dalla natura del gioco stesso, rendendolo assolutamente incapace di compensare a tutti i difetti che lo contornano.

I problemi ed i bug

La prima schermata che apparirà una volta aperto il gioco, richiederà di inserire e-mail e password per creare un account (cliccare sui termini e condizioni farà istantaneamente chiudere il gioco), seguita da una nota in cui gli sviluppatori avvisano dello stato attuale del prodotto, promettendo molti altri contenuti in futuro.

Superati questi rassicuranti presupposti, verremo con pochi complimenti invitati a calare la lenza, senza ulteriori spiegazioni o chiarimenti su cosa fare, come o perché farlo.

Anche solo per pescare, sebbene il minigioco fosse abbastanza intuitivo, non risultano esserci guide o spiegazioni in-game (letteralmente, per colpa di bug), costringendo il giocatore ad un trial and error molto punitivo in caso di fallimento.

Pensando fosse solo un problema dovuto all’interfaccia, ho provveduto a cambiare lingua, rendendomi conto che tra le 15 disponibili (e localizzate da un traduttore automatico), l’italiano non fosse tra queste, mentre il latino sì (anch’esso con non pochi problemi).

My Little Blood Cult Latino(?)

Viste le esperienze passate degli sviluppatori, ed il fatto che nello shop esistano bancarelle dedicate esclusivamente all’acquisto di “Essenza” e oro (due valute di gioco), è lecito pensare che anche in My Little Blood Cult verranno inserite delle meccaniche “discutibili” riguardo l’utilizzo di denaro reale per ottenere vantaggi o ricompense in-game.

Ben 3 delle 4 bancarelle non sono state ancora implementate al momento della recensione e, se le previsioni si riveleranno corrette e gli elementi pay-to-win verranno a tutti gli effetti introdotti, rimarrebbe comunque da chiedersi il perché inserirle in un gioco a giocatore singolo.

COMPARTO ARTISTICO

Nonostante gli aspetti tecnici e di gameplay siano deludenti, il primo ed unico pregio di questo gioco risiede nella presentazione del prodotto e lo stile artistico scelto, in quanto non è da tutti dedicare intere playlist, con tanto di animazioni, ai propri progetti indie.

Stilisticamente parlando, My Little Blood Cult cattura l’attenzione, forse con lo stesso fascino derivato dall’accostamento di elementi “carini” e horror che Cult of the Lamb ci ha mostrato andare d’accordo.

Spooky Dungeon Synth Chill Study Music – My Little Blood Cult – LOFI #1

I personaggi hanno un design abbastanza caratteristico, mentre i dialoghi lasciano ben a desiderare, siccome per lo più sprecati in parole di circostanza, con spesso anche parecchi errori.

A livello tecnico, oltre alla miriade di bug già discussi, My Little Blood Cult non presenta problemi di performance, sebbene pecchi anche di qualche crash occasionale.


Ringraziamo Terminals.io per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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MY LITTLE BLOOD CULT LET'S SUMMON DEMONS (PC)
IN CONCLUSIONE:
My Little Blood Cult: Let's Summon Demons dovrebbe servire d'esempio a molti sviluppatori indie per capire quali scelte prendere e non, durante la produzione dei loro lavori. Con ben poco da offrire e premesse non delle migliori, questo titolo si aggiudica uno dei voti più bassi che STW games abbia mai dato.
PREGI
Stile grafico carino
DIFETTI
Bug frequenti e gravi
Senso di progressione quasi assente
Gameplay ripetitivo e banale
Interfaccia utente scomoda e problematica
Elementi rimandanti ai pay to win per mobile
3
voto