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Ninja Gaiden ha rappresentato nella storia videoludica degli anni 2000 un vero e proprio must, ridefinendo il genere action nella sua forma più tecnica e cruenta. I primi due capitoli usciti per Microsoft XBox, e successivamente nella versione Sigma per Sony PS3, sono stati non solo un successo enorme a livello artistico, di gameplay e di vendite, ma anche il trampolino di lancio che ha reso Team Ninja, e soprattutto il suo art director Tomonobu Itagaki, icone del genere.
Un genere, quello degli action, che negli anni successivi e fino ad oggi, tra Souls-like, Rogue-like e Metroidvania vari, sta vivendo un momento statico e un po’ bulimico. L’annuncio al recente XBox Developer Direct della versione Black di Ninja Gaiden 2 (remake del capitolo uscito nel 2009), appare come una ventata di aria fresca e nuova linfa, soprattutto in attesa di Ninja Gaiden 4 previsto per fine anno.
Eccoci quindi tornare nelle vesti di Ryu Ayabusa, del suo clan di dragon ninja e all’interno di quel mondo orientale ricco di azione, violenza e tanto gore. Se volete sapere se e quanto ci è piaciuta l’opera compiuta da Team Ninja, continuate a leggere la nostra recensione completa!
TRAMA E NARRAZIONE
Come anticipato nell’introduzione, ci troviamo di fronte al remake di Ninja Gaiden Sigma 2, titolo uscito per Sony PS3 nel 2009, che a sua volta era una rivisitazione del secondo capitolo originariamente lanciato su Microsoft XBox nel 2005. Sotto il profilo della trama e della narrazione, sostanzialmente, cambia poco o nulla rispetto al gioco originale e, diciamolo con onestà, queste non brillano per originalità o particolari colpi di scena.
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Vestiremo ancora una volta i panni di Ryu Hayabusa, un potente dragon ninja nell’arduo compito di liberare Tokyo, New York, Venezia (ebbene sì, è presente pure lei) e altre città infestate da creature riluttanti e controllate dalla regina demoniaca Elizabeth. L’antagonista in questione e i suoi luogotenenti infernali, dopo essersi impossessati della statua del Demone (un’antica reliquia), minano di distruggere il clan Hayabusa per assoggettare il mondo intero, e sarà quindi compito del nostro eroe interrompere i loro piani malvagi.
Come già scritto, nulla di troppo innovativo o elettrizzante, ma la trama da B-Movie americano (farcito di frasi derivative), unite ad un’atmosfera che unisce il dark al kitsch, rendono Ninja Gaiden 2 Black un titolo che si fa comunque apprezzare sotto il profilo narrativo e che, a conti fatti, non annoia mai.
Se a questo si aggiunge la presenza di cinematiche di sicuro impatto visivo e una caratterizzazione dei protagonisti particolarmente azzeccata, ecco che allora il risultato finale è sicuramente positivo.
GAMEPLAY
Analizziamo ora quello che consideriamo il fulcro centrale dell’opera e che, a nostro avviso, anche dopo 15 anni convince ancora appieno. Team Ninja ha mantenuto la formula vincente che ha caratterizzato il successo della serie nei primi anni duemila anche se, su un paio di aspetti, si poteva intervenire.
Combat System
Ci troviamo ancora di fronte a quell’action game ruvido, tecnico ed estremamente punitivo che ha sancito il successo dell’opera di Team Ninja a suo tempo e che ora riporta in auge un genere che onestamente mancava molto nel panorama videoludico recente.
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Ryu, facendo uso delle proprie abilità nell’utilizzo di spade giapponesi, kusarigama, tonfa e altre armi estremamente affilate, unite al tempismo e velocità che lo contraddistinguono, dovrà eliminare qualsiasi creatura demoniaca, e non, che gli si parerà di fronte. Saranno soprattutto gli elementi sopra citati (tempismo e velocità) a fare la differenza; Ninja Gaiden 2 Black scorre molto celermente e sarà questione di attimi per capire quale nemico colpire e come ferirlo, oppure se è il caso di parare o schivare un determinato attacco.
Ogni arma ovviamente ha caratteristiche proprie e sarà importante comprendere quella più adatta da utilizzare in base al gruppo di avversari che ci troviamo ad affrontare. Ognuna di essa poi potrà essere potenziata fino a tre livelli, aumentandone così l’efficacia. Sarà necessario fare nostre queste meccaniche dato che verremo brutalmente aggrediti anche da 15/20 avversari contemporaneamente; ovviamente non attaccheranno mai tutti insieme (almeno 2/3 sicuramente), ma è chiaro quanto prendere confidenza con il combat system sia di prioritaria importanza.
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Una volta fatte nostre le abilità, il divertimento è assicurato e riuscire a infliggere una combo consecutiva di dieci o quindici colpi ai malcapitati di turno è un esperienza sicuramente appagante che sprona il giocatore a migliorarsi sempre di più. Avremo inoltre a disposizione anche armi da lancio, come i temibili shuriken o un arco con il quale potremo abbattere nemici a distanza.
Un altro aspetto che ci viene in aiuto in fase di combattimento, sono le diverse arti magiche che Ryu apprenderà nel corso dell’avventura. Palle infuocate, fulmini e lame volanti saranno solo alcune delle abilità (denominate Ninpo), che il dragon ninja potrà acquisire, potenziare e utilizzare come ottime varianti in battaglia, soprattutto contro i temibili boss di metà e fine livello.
Platforming e telecamera
Prendiamo però ora in esame due aspetti del gameplay che, a nostro avviso, risultano anche le uniche vere pecche di questo gioco. Il primo riguarda le fasi platform all’interno di Ninja Gaiden 2 Black. Saranno pur sempre rare, in quanto la dinamica classica prevede il correre lungo sentieri predefiniti e abbastanza limitati, oppure il saltare e successivamente sfidare la gravità correndo su pareti verticali.
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Il tutto funziona abbastanza bene, e solo in alcuni momenti saremo chiamati ad affrontare piattaforme elevate che prevedono acrobazie improbabili per raggiungerle, oppure immergersi in condotti o corsi d’acqua per riemergere poco più avanti. Ecco che in queste circostanze la precisione e affidabilità dei comandi lascia un po’ a desiderare, e si potrà ringraziare il team di sviluppo per non avere inserite nuove sezioni dedicate (oltre a quelle oggetto del remake).
Un secondo aspetto negativo è, che nelle fasi più concitate del combattimento, specie quando ci sono molti avversari sullo schermo, a volte la telecamera sbaglia inquadratura e si deve intervenire con il grilletto del gamepad per riportare il tutto alla normalità. Ciò è da attribuire in primis all’azione che risulta sempre molto veloce e quindi la rapidità con cui ci muoviamo, saltiamo o cambiamo obiettivo non trova immediatamente riscontro con il punto corretto della visuale ed è necessario intervenire per correggerlo.
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Questi due (piccoli) difetti ci ricordano che il titolo ha più di 15 anni sulle spalle e Team Ninja non ha ritenuto necessario apportare correzioni ma, seppur marginali, non permettono purtroppo al gioco di raggiungere la perfezione in termini di gameplay, peccato!
Longevità
Per completare la campagna principale composta da 17 capitoli saranno necessarie circa 10 ore che, considerando soprattutto l’intensità e l’immersività dell’avventura, è un risultato più che discreto.
Tra le missioni ne sono presenti alcune in cui prenderemo il controllo di Momiji, Rachel e Ayane, personaggi complementari alla storia e dotati ognuno di proprie armi e tecniche di combattimento, che diversificano e rendono ancora più interessante l’esperienza di gioco.
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In questo remake è stato aggiunto inoltre un livello di difficoltà, denominato Modalità Eroe, che onestamente non ci sentiamo di consigliare, in quanto è stato pensato per i neofiti ma che a conti fatti risulta decisamente troppo semplice. Già in quello successivo l’asticella si alza parecchio, rendendo gli scontri abbastanza ostici anche se comunque sempre stimolanti ed è quindi quello che invitiamo a provare.
Trattandosi di un action che fa del tempismo e della velocità il proprio punto di forza, basterà veramente poco per venire “affettati” dagli avversari, senza dimenticare la presenza dei boss intermedi e finali che metteranno a dura prova i nostri riflessi e polpastrelli.
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Se poi vi volete cimentare con il livello di difficoltà più difficile, sappiate che qui le cose si fanno molto più complicate e decisamente punitive anche per gli esperti e amanti di questo tipo di giochi. Fortunatamente, i vari punti di salvataggio permetteranno di riprendere l’avventura senza dover rifare lunghe porzioni di gioco e, inoltre, la presenza di negozi in cui potremmo acquistare erbe, pozioni curative o pergamene per farci risuscitare, renderà l’esperienza più equilibrata.
Con il completamento dell’avventura si sbloccheranno anche le Missioni a Squadre, una serie di prove di sopravvivenza ambientate negli scenari della modalità principale. Saranno giocabili non solo con Ryu, ma anche con gli altri tre personaggi visti nella campagna; a differenza della versione originale Sigma, in cui si poteva combattere in coppia con un altro giocatore, in questo remake dovremo accontentarci di essere accompagnati solo dalla CPU.
COMPARTO TECNICO
Team Ninja si è avvalso, per il processo di remasterizzazione grafica del gioco, dell’ormai noto Unreal Engine 5, e il risultato finale è molto buono. In sostanza, è stato preso il codice sorgente del titolo originale e gli è stata “iniettata” tutta la potenza del graphic engine di Epic; texture, modelli, sfondi e cinematiche raggiungono picchi qualitativi molto elevati.
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Se a questo ci aggiungiamo l’ottima implementazione del sistema di illuminazione Ray Tracing, si può comprendere come il livello tecnico sia ottimo. Anche per tutto quello che riguarda l’effettistica è stato eseguito un restyling che rende l’esperienza visivamente appagante. La base era già comunque buona perché parliamo di un titolo che, già nella sua versione originale su PS3, poteva contare su un buon comparto tecnico.
![Differenze tra la versione originale e il remake di Ninja Gaiden 2 Black](https://www.stwgames.eu/wp-content/uploads/2025/02/14.jpg)
Come si può notare dalle immagini, la differenza tra il capitolo originale e quella attuale è abbastanza palese e quindi va solo che fatto un plauso agli sviluppatori per il lavoro svolto in questo remake, in attesa di vedere cosa di nuovo avranno da proporre in Ninja Gaiden 4 previsto per fine anno.
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L’audio è decisamente convincente, con musiche incalzanti, che rispecchiano l’ambientazione in cui il protagonista si trova a combattere, ed effetti delle armi e voci dei protagonisti realistici e coinvolgenti.
Il gioco è doppiato solo il lingua inglese e giapponese, ma sono presenti i sottotitoli anche in lingua italiana.
Il tutto gira tranquillamente a 60FPS stabili, fondamentali per avere un esperienza di gioco che si basa sul tempismo e la velocità. Questo è possibile grazie non solo al motore scalabile per quello che concerne risoluzione, dettagli ed effetistica, ma anche all’implementazione sia del DLSS NVidia che dell’FSR di AMD.
Il gioco è stato provato su PC (i7 13a Gen, 32Gb DDR5, RTX4080) in 4K, e handheld (8840u, 16Gb DDR5, AMD980m) in FullHD, e abbiamo ottenuto in entrambi i casi ottimi risultati sia dal punto di vista visivo che di stabilità e framerate.
GORE, GORE, e ancora… GORE!
Chiudiamo questa recensione andando ad analizzare un ultimo aspetto; ultimo non certo per importanza ma anzi, lo consideriamo uno dei punti di forza di Ninja Gaiden 2 Black. La violenza che trasuda il gioco è qualcosa che non si vedeva da molto, molto tempo; abituati ai vari souls e rogue like che puntano su altri aspetti, e non certo all’azione frenetica e soprattutto così cruenta, siamo rimasti stupiti di fronte a quello che Team Ninja ha riproposto sullo schermo.
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Sangue, smembramenti, pezzi di corpo che una volta tranciati restano sul terreno quasi a volerci ricordare che un Dragon Ninja non fa sconti. Lui… non ha nessuna pietà!
Quello che ci ha colto più di sorpresa è però vedere nemici attaccarci privi di un braccio o una gamba precedentemente mozzati, o addirittura scagliarsi contro di noi senza testa, facendosi esplodere come kamikaze impazziti in un tripudio di interiora e viscere che si disperdono a terra.
Violenza e gore che possono trovare una somiglianza cinematografica (anche se comunque meno enfatizzata), in Kill Bill, il capolavoro di Quentin Tarantino. Anche in quella pellicola il contesto era il Giappone, le sue lame estremamente affilate e il gran numero di nemici che la bella e temibile Uma Thurman si trovava ad affrontare.
Sappiamo bene il successo che ha ottenuto la pellicola, soprattutto per il gore visivo che proponeva, e siamo certi che parte del successo di Ninja Gaiden derivi dalla medesima violenza, messa ancora più in enfasi in questo remake. Avrete comunque la possibilità di disattivare l’opzione sangue e cadaveri su schermo… ma onestamente non ci sentiamo di consigliarvela.
NON LASCIATEVELO SCAPPARE
Non ci sono scuse per non giocare a Ninja Gaiden 2 Black, che si posiziona sicuramente tra i titoli più interessanti di questo inizio 2025. L’annuncio della sua uscita e immediata disponibilità sul GamePass è stata un’autentica sorpresa, e soprattutto qualcosa che ha riportato in auge la serie nel momento in cui se ne sentiva più il bisogno. Un combat system tanto ostico quanto sfidante e divertente, una trama tanto banale quanto accattivante e dannatamente kitch, un comparto tecnico che non teme il confronto con i più recenti e blasonati AAA e, soprattutto… sangue, tanto sangue.
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Peccato per quelle (poche) sezioni platform tutt’altro che entusiasmanti e una gestione della telecamera non ottimale in alcune fasi di combattimento più concitate: piccoli difetti che comunque intaccano solo marginalmente il prodotto. Insomma, il remake realizzato da Team Ninja può rivelarsi una piacevolissima novità per chi non lo ha mai giocato, e una graditissima riscoperta per coloro che già avevano apprezzato le avventure action di Ryu Hayabusa.
Ninja Gaiden 2 Black è disponibile su Xbox Game Pass.
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