Luglio 2024: il caldo ci opprime, il lavoro stagionale è massacrante e siamo in pieno hype per le future RTX 5000 di Nvidia, accorgendoci che sicuramente il nostro (ormai) vecchio case sarà, all’uscita delle GPU, troppo piccolo per contenere una sicuramente mastodontica serie 80 e tutti i prossimi upgrade a venire.
Ci siamo apprestati dunque a rompere il Salvadanaio delle Spese Futili (TM) e ci siamo lanciati alla ricerca di un case capiente, carino, con un buon rapporto qualità/prezzo e soprattutto di un buon materiale.
Ed é così che dopo una mezz’oretta passata a vagliare diversi modelli (Fractal, NZXT, Thermaltake, Lian Li) ci è caduto l’occhio su un marchio che conoscevamo di fama, ma di cui non avevamo ancora testato con mano nessun prodotto.
Ed è così che abbiamo approfittato di una buona offerta per portarci a casa un Phanteks NV5 MKI a soli 90€ anzichè 130€, in versione Bianco Opaco.
Va precisato per i PC Gamer più esigenti che il Phanteks NV5 MKII è in uscita in Europa proprio in questi giorni di fine Luglio, molto simile alla prima versione ma con il supporto alle tecnologie MSI Project Zero e Asus BTF, cioè le nuove schede madri dei due brand che permettono di assemblare pc con (virtualmente) zero cavi sulla parte frontale della build.
CARATTERISTICHE DEL PHANTEKS NV5
Il Phanteks NV5 viene considerato un mid-tower, una versione più ”contenuta” dei fratelli maggiori NV7 e NV9, ma lo spazio di certo non è un problema per questo case.
Se decidiamo di prendere per buona questa catalogazione sicuramente dovremo tenere conto delle sue impressionanti misure, il case infatti ha un’altezza di 528 mm, una lunghezza di 239 mm e una profondità di 477, per un non leggerissimo peso complessivo (da vuoto) di 11,28 kg.
Insomma, a build ultimata, parliamo di un peso massimo dalle dimensioni notevoli, che difficilmente riuscirà a stare su una scrivania. Noi, infatti, abbiamo preferito poggiarlo su un carrellino per PC, per non metterlo a contatto con il pavimento. Il lato positivo, però, è che, grazie a queste dimensioni, potrete lavorare all’assemblaggio comodamente.
Inoltre, grazie a un’ottima gestione degli spazi, potrete inserire numerose periferiche, ventole, accessori e ornamenti estetici.
Appena tolto dalla scatola, ci ha colpito il suo bel design ad ”acquario”, unito a delle linee particolari che gli garantiscono un’aspetto davvero moderno ed elegante.
La qualità dei materiali è superlativa, sia le pareti in vetro che le componenti in acciaio sono davvero spesse (il peso è assolutamente giustificato quindi) e danno un’impressione di solidità che raramente abbiamo avuto con case su questa fascia di prezzo.
Va sicuramente sottolineato il fatto che il case viene venduto senza neanche le tre ventole di ordinanza che generalmente vengono montate su tutti i modelli, scelta opinabile ma con cui noi ci siamo trovati d’accordo, dato il prezzo degli accessori Phanteks non avremmo potuto aspettarci un prezzo così conveniente per il case con tre Phanteks D30 da 45 euro l’una, stupende ma decisamente salate.
Alcuni produttori, invece, scelgono di montare ventole più economiche sui loro case in offerta, ma immancabilmente queste vengono sostituite, spesso non tanto per la qualità in sé, quanto perché è difficile o impossibile reperirne altre sul mercato.
Ciò rende quindi inutile aver preso un case con delle ventole incluse e secondo il nostro punto di vista, quella di Phanteks è un compromesso sensato.
Una delle poche note dolenti che dobbiamo segnalare per questo case infatti è la politica di prezzi molto aggressiva per quanto riguarda i diversi accessori acquistabili per il vostro NV5, come la staffa verticale per la GPU brandizzata Phanteks o il kit di led strip RGB Premium.
Il case non viene consegnato senza accessori: al suo interno troverete una solida staffa per sorreggere la GPU in orizzontale, un controller integrato per le luci molto carino (che abbiamo scollegato, preferendo affidarci a SignalRGB tramite collegamento con la scheda madre) e una striscia LED sul copri PSU. Purtroppo, dobbiamo segnalare che quest’ultima è andata in corto circuito senza alcun errore da parte nostra, semplicemente collegandola per la seconda volta al controller RGB Thermalright, non integrato nel case, quando abbiamo cambiato ventole e montato l’AIO Thermaltake.
‘Fortunatamente, la LED strip non ha causato danni al sistema e non stona da spenta, perché sinceramente, dopo tutte le ore spese sulla build, non ce la sentivamo di chiedere una sostituzione e dover rifare tutto da capo.
Un’altra piccola nota negativa da segnalare è la mancanza di supporto per ventole da 140 mm. Tuttavia, esistono degli adattatori da 120 a 140 mm venduti per pochi euro su Amazon, che si adattano benissimo e vi permetteranno di montare facilmente anche questa misura, soprattutto negli slot superiori, mentre risulta un po’ più problematico in quelli laterali.
Note finali sugli elegantissimi e resistenti cavi che vanno dai pulsanti di accensione del case alle varie connessioni della scheda madre: il bellissimo bianco ci ha convinto a comprare della guaina per cavi bianca, in modo da avere tutti i cavi visibili nella parte frontale dello stesso colore. Risultato centrato in pieno.
Oltre ad essere esteticamente gradevoli, i cavi sono anche facilmente smontabili in pochi secondi, operazione che abbiamo eseguito per quelli del controller RGB integrato. D’altronde, perché tenere cavi non necessari che occupano spazio sul retro del case?
LA CONFIGURAZIONE DEL TEST
Per testare al meglio le capacità di airflow del Phanteks NV5, la facilità d’installazione delle componenti e le soluzioni per il cable management abbiamo deciso di testarlo sia con una configurazione ad aria che con una a liquido, andando a coprire due differenti budget, differenti livelli di esperienza nell’assemblaggio e tenendo conto di gusti diversi a livello estetico.
Componenti Core:
- CPU: Amd Ryzen 5900x (in modalità Precision Boost Override settata fino a 4900 mhz)
- Scheda Madre: MSI B550 Tomahawk ( Il Phanteks NV5 supporta schede E-ATX Max. 280mm lunghezza, ATX, Micro-ATX, Mini-ITX.)
- RAM: Corsair Vengeance DDR4 3600MHZ CL18
- GPU: Gigabyte Vision Nvidia RTX 3070
- PSU: MSI MPG A1000W
Build Dissipazione Ad Aria:
Dissipatore: Noctua DH15S.
Ventole: 5 Aerocool Duo 120 mm, 3 Aerocool Duo 140 mm (recuperate dal vecchio case e montate con degli adattatori, il Phanteks NV5 supporta ufficialmente solamente ventole da 120 mm), ventole non collegabili in daisy chain (a cascata).
Bracket GPU: Incluso nel Phanteks NV5, scheda video piazzata in orizzontale.
Per la build ad aria abbiamo recuperato le ventole dal nostro vecchio case e il fedele gigante di ferro della Noctua e che rimarrà pronto a sostituire il dissipatore a liquido.
Build Dissipazione a Liquido:
AIO: Thermaltake TH360 V2 Ultra.
Ventole: 11 Thermaltake CT 120 ARGB collegabili in daisy chain.
Bracket GPU: Staffa EZDiY-FAB Vertical Mount PCIE 4.0.
Risparmiando molto spazio dopo aver sostituito il gigantesco Noctua con un AIO Thermaltake (di cui troverete una recensione nei prossimi giorni), abbiamo deciso di provare a montare la bellissima GPU Gigabyte in verticale. Questa configurazione è diventata la versione definitiva della nostra nuova build.
Teoricamente il Phanteks NV5 supporta ”solamente” 8 ventole: tre a lato, una in immissione sotto la gpu, una posteriore e tre superiori.
Nonostante quanto dichiarato dal produttore siamo riusciti a montare tranquillamente altre tre ventole sotto il radiatore, utilizzando dunque una configurazione push/pull.
Accessori Vari:
HUB da 12 slot per connettori argb Thermalright.
Guaina bianca per cavi elettrici.
Prolunghe sleeved bianche per cavi EZDIY-FAB.
ASSEMBLAGGIO
Grazie ai pannelli completamente rimovibili con un sistema molto comodo (e veloce per il rimontaggio) che non compromette l’estetica del Phanteks NV5, e alla qualità delle componenti che vi installerete, l’assemblaggio si è dimostrato davvero una passeggiata. Inoltre, grazie alla solidità dell’acciaio di cui è composto il case, anche qualche gomitata e involontaria coltellata con un cacciavite non hanno lasciato il minimo segno.
La prima sessione di assemblaggio, quella della dissipazione ad aria, si è conclusa in neanche un’ora dal momento in cui abbiamo messo il case sul nostro tavolo di lavoro e abbiamo preso il cacciavite in mano.
Ovviamente, va considerato il fatto che in questo primo momento la cura sul cable management è stata molto meno metodica rispetto alla build definitiva, ma anche sistemando ogni cavo nella maniera più pulita possibile dubitiamo che con sufficiente esperienza si possano superare le due ore.
Ci sono tantissime caratteristiche del Phanteks NV5 che renderanno l’assemblaggio del vostro nuovo PC una passeggiata: dal sistema modulare che consente di rimuovere tutti i pannelli, agli spazi ben progettati nel retro, fino al pannellino copri-PSU (sottolineato in azzurro nella foto sopra), che è anch’esso rimovibile. Questo vi permetterà di sistemare i cavi dell’alimentatore in maniera agevole.
Un piccolo dettaglio che dimostra la cura di Phanteks nei suoi prodotti e che ci ha fatto risparmiare almeno cinque minuti è l’utilizzo di un connettore standard per i pulsanti di reset, accensione e i LED, al posto dei classici pin singoli.
Un tipo di collegamento che, tutti gli appassionati concorderanno, viene maledetto da chiunque dall’alba della preistoria informatica, maledizioni a cui si accoda chi scrive, nonostante delle manine da bambino; Chapeau a Phanteks dunque!
Per la build definitiva a liquido, le cose non sono andate così lisce a causa delle undici ventole Thermaltake e dei loro cortissimi cavi, che devono essere collegati in sequenza per il daisy chaining. Maggiore è il numero di componenti e più faticoso e lento diventa il lavoro, una considerazione valida anche per questo case.
Nonostante la notevole mole di lavoro, la facilità di assemblaggio rimane davvero elevata e i tempi sono decisamente contenuti rispetto a molti altri case, anche più costosi e blasonati.
L’unico momento in cui abbiamo storto davvero il naso è stato quando abbiamo capito come funzionava il sistema di montaggio per SSD e HDD SATA. Questo sistema si è rivelato decisamente scomodo e rischia di compromettere le porte dei vostri sistemi di storage e i cavi SATA.
Talmente poco pratico che, ancor prima di collegare i cavi di alimentazione, abbiamo deciso di rimuovere qualsiasi disco non NVMe dal nostro sistema e di utilizzare questi ultimi con un HUB apposito poggiato sulla scrivania. Fortunatamente, negli ultimi anni abbiamo usato questi dischi solo per programmi leggeri o come backup di dati importanti.
Decisamente un case da evitare se si utilizzano tanti HDD/SSD.
RISULTATO FINALE
Dal punto di vista estetico, il Phanteks NV5 si è dimostrato un case bellissimo, capace di diventare un elemento d’arredamento incantevole, sia con una configurazione ad aria più economica che con ventole di qualità superiore abbinate a un dissipatore a liquido e a un radiatore da 360 mm.
Il risultato finale con il Thermaltake TH 360 V2 Ultra poi è stato davvero soddisfacente, tanto che abbiamo deciso di spendere altro denaro per un software di controllo degli rgb che ci permettesse di ottenere degli effetti di qualità diversi dal solito ”rainbow”.
TEMPERATURE E RUMOROSITÀ
N.B.: Le temperature esterne durante il test si attestavano dai 29 ai 34 gradi, i test sono stati eseguiti con le ventole gestite da Signalrgb e impostate in modalità Quiet con una rumorosità del sistema tra i 40 e i 70 decibel, decisamente silenzioso.
CPU MIN: 42′ con heat spike tipici del 5900x fino ai 55′ in idle con Noctua DH15S.
48′ in idle con heatspike sino ai 62′ su aio Thermaltake TH 360 V2 Ultra.
CPU MAX: In gaming 72’/75′, in test (Burnintest) 75′ con Noctua DH15S.
In gaming 66’/72′, in test (Burnintest) 69′ su aio Thermaltake TH 360 V2 Ultra.
GPU: 48′ in idle a ventole ferme, 70′ gradi dopo 2 ore di gioco (su RDR 2, dettagli alti/ultra DLSS Qualità).
STORAGE M2: minime di 41′, massime di 48′
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