Ci sono voluti ben 10 anni dall’ultimo capitolo, ma finalmente la serie Pikmin si arricchisce con il suo nuovo gioco “Pikmin 4“, riportandoci nel meraviglioso e affascinante mondo di queste piccole e simpatiche creaturine che tornano a popolare nuovamente le nostre console Nintendo.
Sotto la guida di nientemeno che Shigeru Miyamoto, il team della grande N ha questa volta adottato un approccio decisamente più ambizioso con “Pikmin 4”, progettato non solo per accogliere i giocatori di lunga data e farli sentire a casa, ma anche per offrire ai nuovi interessati l’opportunità di scoprire questa fantastica serie attraverso la creazione di un ‘soft reboot‘, che integra concetti familiari con nuove e sorprendenti innovazioni.
Senza ulteriori indugi, immergiamoci quindi in questo straordinario universo colmo di sorprese che, come vedremo, unisce perfettamente tutti gli aspetti positivi dei precedenti titoli della serie e li migliora sotto ogni aspetto!
TRAMA
Nemmeno all’interno di questo nuovo scenario narrativo il povero capitano Olimar, protagonista dei primi due giochi e figura centrale nel terzo, riesce a sfuggire alla sua inesorabile sfortuna. Durante uno dei suoi consueti viaggi di lavoro, si troverà infatti coinvolto in una spiacevole situazione che lo porterà a schiantarsi su un pianeta sconosciuto dove rimarrà intrappolato, avendo come unica compagnia creature aliene pronte a divorarlo se non sarà attento.
Tuttavia, non tutto è perduto. Olimar riceverà un prezioso aiuto da minuscole creature, che battezzerà come “Pikmin“, e da una particolare specie di cane verde che chiamerà “Moss“. Grazie a loro, riuscirà a recuperare numerosi pezzi della sua astronave, tra cui un trasmettitore che gli consentirà di inviare un segnale di soccorso contenente tutti gli appunti che ha raccolto finora riguardo al pianeta.
È in questo momento che l’effettivo protagonista di questa avventura prende il centro della scena: indosseremo infatti i panni della nuova recluta della squadra di soccorso, con la missione di salvare e riportare a casa dalla sua famiglia lo sfortunato abitante di Hotocate, ormai dato per disperso da diversi giorni.
Purtroppo, come abbiamo constatato più volte nel corso della serie, gli eventi raramente procedono secondo i piani, e durante l’atterraggio anche la nostra squadra perderà il controllo della nave spaziale, portandoci ad un inevitabile schianto che ci separerà dal resto del team.
Ci ritroveremo così in un’avventura molto più grande di quanto inizialmente previsto, dove l’intero successo dell’operazione dipenderà esclusivamente da noi.
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AMBIENTAZIONE:
ESPLORANDO UN PIANETA FAMILIARE
Come nell’intera serie, Pikmin 4 non fa eccezione nel fatto che ci ritroveremo su ciò che sembra essere il nostro amato pianeta Terra, completamente privo di qualsiasi forma di vita umana ma popolato da strane creature che rappresentano una minaccia reale per i nostri minuscoli eroi. Tuttavia, ciò che rende unico questo titolo è il suo periodo temporale: mentre in Pikmin 3 il mondo era già evoluto notevolmente, tanto da vedere la formazione di una presunta futura Pangea Ultima, in Pikmin 4 ci troviamo in un ambiente molto più familiare, dove la scomparsa dell’uomo sembra essere avvenuta solo da poche settimane o mesi.
Nel corso della nostra avventura, incontreremo quindi ripetutamente creazioni di origine umana che contribuiranno a rendere unici gli scenari, diversificando l’ambientazione rispetto ai paesaggi finora dominati da distese di neve, foreste e pianure prevalentemente naturali. Qui ci troveremo a esplorare giardini abbelliti da attrezzi per il giardinaggio fino ad avere la possibilità di addentrarci per la prima volta nella serie all’interno di una dimora umana, dove potremo trovare oggetti comuni della vita quotidiana.
Nonostante possa sembrare un dettaglio banale e di poca importanza, quest’elemento aggiunge una dimensione completamente nuova al level design del titolo. Pikmin 4 sfrutta in modo straordinariamente intelligente queste ambientazioni per creare situazioni ed enigmi mai visti prima nella serie, conferendo al gioco un’unicità assoluta nel suo genere.
Com’è facilmente immaginabile, questa differenza temporale porta anche ad una significativa variazione nel tipo di tesori che troveremo. Questo aspetto conferisce all’esperienza un forte richiamo al primo Pikmin, dove ci attendono oggetti di uso comune che, accompagnati dai simpatici nomi che gli verranno dati, sicuramente non mancheranno di strapparci un sorriso una volta scoperti.
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STRUTTURA NARRATIVA E PERSONAGGI
La trama non è mai stata il fulcro centrale della serie e, anche in Pikmin 4, assume un ruolo più da contesto e sfondo rispetto al gameplay principale. Nonostante la mancanza di una trama ricca di spunti narrativi, riesce comunque a intrattenere notevolmente creando una sinergia perfetta con il gameplay attraverso obiettivi che si evolvono durante la nostra progressione nel gioco, generando talvolta sorprese narrative inaspettate.
Un elemento cardine di questo aspetto è rappresentato dai misteriosi “Fogliolini,” strane creature di forma umanoide avvolte in foglie con le quali ci troveremo frequentemente a interagire. Una parte essenziale del gioco sarà dedicata a questi particolari esseri, dovendoli affrontare in sfide specifiche che esploreremo dettagliatamente in seguito, allo scopo di svelare ulteriori informazioni sulla loro identità.
Man mano che esploreremo le sei diverse aree presenti nel gioco avremo l’opportunità di incontrare numerosi altri personaggi, che dovremo salvare grazie all’aiuto dei Pikmin dopo che sono caduti in stato di incoscienza a seguito di incontri con vari pericoli presenti nella zona.
Sebbene non tutti questi individui abbiano un ruolo narrativo di grande rilevanza, contribuiscono comunque ad arricchire il gioco grazie alle loro storie variegate che, unite alle loro diverse personalità, aggiungono un ulteriore livello di profondità all’intera esperienza.
UN PASSO INDIETRO: IL DIFETTO DEL PROTAGONISTA DI PIKMIN 4
Allo stesso tempo, è importante notare un significativo passo indietro che si è verificato con il protagonista che dovremo impersonare in questo gioco.
Ci troveremo nuovamente a giocare con un personaggio privo di una personalità distintiva, il quale si esprimerà solo attraverso sporadiche scelte a nostra disposizione e fungerà da mero “soldato” che obbedirà agli ordini senza alcuna esitazione, mettendo così in risalto il resto del gruppo di soccorso che dovrà prendere la parola al nostro posto condividendo le loro opinioni sugli eventi del gioco.
Inoltre, il tentativo di svuotare il protagonista per favorire l’impersonificazione risulta inutile a causa delle limitate opzioni di personalizzazione disponibili per la nuova recluta. Durante il processo di creazione del personaggio abbiamo infatti riscontrato una scarsezza di scelte così evidente che non siamo riusciti nemmeno a dar vita al personaggio che avevamo in mente.
Nintendo ha una lunga tradizione di rimuovere la voce e i dialoghi diretti dal protagonista per favorire l’immersione del giocatore, ma mentre in altre serie di giochi questa scelta funziona bene e persino nei capitoli precedenti di Pikmin, con il capitano Olimar, si riusciva comunque a conferire una personalità al personaggio, l’approccio adottato in Pikmin 4 risulta deludente e per nulla soddisfacente.
GAMEPLAY:
LA PERFETTA ARMONIA TRA VECCHIO E NUOVO
Lasciandoci alle spalle ciò che consideriamo il punto più debole dell’intera esperienza, possiamo finalmente immergerci nel gameplay, che abbiamo trovato magistralmente sviluppato sotto ogni aspetto, coinvolgendoci con un’abbondanza di contenuti e opzioni che garantiscono un’esperienza mai noiosa nemmeno per un istante.
Cosa che fa di Pikmin 4 un gioco davvero memorabile è il suo stile di gioco classico basato sulla strategia in tempo reale, che ricalca le sue radici nelle precedenti iterazioni della serie. In questo titolo dovremo guidare le diverse categorie dei nostri piccoli alleati, i Pikmin, per affrontare una varietà di compiti che possono spaziare dal salvataggio di naufraghi senza coscienza, al trasporto e al ritrovamento di oggetti per rifornire il carburante della nostra navicella spaziale, fino a combattere contro creature altrimenti per noi insuperabili.
Naturalmente non verremo limitati esclusivamente al solito gameplay che abbiamo già visto e al quale siamo abituati, ma verranno introdotte anche nuove modalità ed esperienze completamente inedite nel corso dell’avventura. In questo modo, Pikmin 4 riesce a mantenere un equilibrio perfetto tra ciò che ha portato la serie al punto in cui si trova oggi, preservando così la sua identità, e allo stesso tempo riesce a rinnovarsi senza sforzi grazie a modalità di gioco che si integrano perfettamente nell’esperienza complessiva, senza mai sembrare fuori luogo o eccessive.
Inoltre, come avevamo già anticipato, il titolo eredita in gran parte dai capitoli precedenti della serie, apportando miglioramenti significativi alle caratteristiche già molto positive e ben strutturate. Allo stesso tempo, non si lascia scappare l’opportunità di perfezionare quegli aspetti che, sebbene già interessanti in passato, non erano stati sfruttati appieno, riuscendo ora invece ad esprimere tutto il loro potenziale.
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ESPLORAZIONE:
L’IMPORTANZA DELLA PIANIFICAZIONE
Riteniamo opportuno iniziare analizzando ciò che consideriamo il fulcro principale della nostra avventura: l’esplorazione delle varie e sempre diverse aree a nostra disposizione. È importante notare che queste aree non differiscono solo per l’ambientazione, di cui abbiamo già discusso in precedenza, ma anche per la loro struttura e il tipo di progressione che seguiremo durante il livello.
Se in effetti in alcune zone potremmo scegliere di iniziare da un quadrante casuale e poi espanderci gradualmente in tutti gli altri, in altre aree questa tattica potrebbe essere ostacolata da un ambiente poco ospitale sia per il nostro personaggio che per i Pikmin. Questi ultimi sono infatti soggetti a regole ambientali decisamente più rigide delle nostre, quindi sarà fondamentale ponderare attentamente il nostro piano d’azione per la giornata in corso.
In questa prospettiva sarà di grande utilità la caratteristica unica di questo titolo di spostare la nostra base operativa da un punto all’altro della mappa, una volta soddisfatti determinati requisiti. Per individuare il luogo in cui sarà possibile effettuare questo trasferimento faremo affidamento su cerchi chiaramente visibili posizionati a terra, i quali diventeranno pienamente operativi dopo aver sconfitto un avversario di grandi dimensioni che occupa quegli spazi, o liberando più genericamente l’area circostante da qualsiasi ostacolo.
Questa innovativa caratteristica non solo aumenterà significativamente la nostra produttività durante il trasporto di oggetti, ma ci consentirà anche, in determinate circostanze, di portare con noi tipi specifici di Pikmin in luoghi altrimenti inaccessibili per loro.
I PIKMIN: INSOSTITUIBILI ALLEATI
Questa libertà creativa e strategica nell’esplorazione non sarebbe possibile senza la collaborazione dei nostri piccoli e adorabili compagni, che ancora una volta si fanno avanti per aiutarci a superare ogni ostacolo, indipendentemente da quanto possa sembrare insormontabile.
Oltre alle tipologie più classiche presenti sin dall’inizio della serie, tra cui i Pikmin rossi, gialli e blu (rispettivamente resistenti al fuoco, all’elettricità e all’acqua), vedremo anche il ritorno di tutte le altre specie introdotte nei giochi successivi. Tra queste finalmente avremo la tanto attesa ricomparsa dei Pikmin viola e bianchi con le loro rispettive caratteristiche uniche, originari di Pikmin 2, che erano inspiegabilmente assenti nel terzo capitolo della serie.
Va da sé che la loro riapparizione è stata calorosamente accolta da tutti i giocatori veterani, che ora possono finalmente sfruttare nuovamente la notevole forza dei Pikmin viola (che nel trasporto di oggetti equivalgono a ben 10 Pikmin normali) e l’indispensabile abilità di resistere ai gas velenosi dei Pikmin bianchi, ora più utili che mai.
Insieme ai più recenti Pikmin roccia, che mantengono fede al proprio nome possedendo tutte le caratteristiche di una vera roccia, e dei Pikmin alati, indispensabili per raggiungere altezze altrimenti fuori portata, Pikmin 4 offre un’ampia gamma di opzioni strategiche mai viste prima nella serie, rendendo le possibilità praticamente illimitate.
Nonostante il ritorno di tutti questi elementi sarebbe già sufficiente per soddisfare la maggior parte dei fan, Nintendo ha sorpreso tutti aggiungendo una nuova categoria di Pikmin all’ampio elenco di specie già presenti: i potenti Pikmin Gelidi.
Queste piccole creature, dalla forma molto simile ai Pikmin Roccia, hanno l’eccezionale capacità di congelare ogni tipo di nemico una volta riempita una barra dedicata, inclusi i boss. Con il loro aiuto sarà persino possibile solidificare interi laghi, consentendo così il passaggio a creature che altrimenti non potrebbero nuotare, e immobilizzando qualsiasi nemico presente all’interno.
Sicuramente una notevole aggiunta che consente l’adozione di strategie completamente innovative rispetto al passato. Tuttavia, data la loro potenza distruttiva in battaglia e la loro versatilità, esiste il rischio di rendere obsolete altre tipologie di Pikmin creando a volte uno squilibrio significativo nel gameplay.
È evidente che Nintendo non sia sempre riuscita a bilanciare adeguatamente l’importanza di ciascun gruppo di Pikmin, rendendo alcuni ruoli piuttosto marginali e limitando l’utilizzo a situazioni specifiche. Ad esempio, nel caso dei Pikmin alati, è difficile ricordare momenti in cui sono stati veramente indispensabili.
Aggiunto al fatto che in questo titolo non sarà possibile utilizzare più di tre tipi di Pikmin contemporaneamente, diventa evidente che, nonostante le varie zone siano state attentamente progettate e realizzate, ci sarà sempre una disparità nell’utilizzo delle abilità dei nostri piccoli alleati. Spesso ci troveremo a dover rinunciare all’uso di specifici gruppi per intere sezioni di gioco, che potrebbero anche durare diverse ore.
OCCIN: UN FIDATO COMPAGNO
In questa avventura ci ritroveremo senza l’aiuto dei nostri compagni di viaggio, i quali, impegnati in altre mansioni al campo base, ci lasceranno da soli nell’esplorazione delle diverse zone.
Questa situazione tuttavia non significherà l’assenza completa di supporto, poiché saremo affiancati da Occin, un affettuoso e fedele cane giallo che ha ricoperto il ruolo di aiutante della squadra di soccorso per molte generazioni, e che si occuperà di tutti quei compiti che nei capitoli precedenti della serie erano affidati ad altre figure umanoidi.
Potremo quindi ordinare al nostro leale segugio incarichi come la raccolta e la gestione dei Pikmin, con la possibilità di controllarlo personalmente quando necessario o di assegnargli automaticamente specifici compiti, ottimizzando così la nostra forza lavoro in modo più efficiente.
Occin tuttavia non si limiterà unicamente a svolgere semplici ruoli da aiutante, la sua versatilità ci permetterà infatti di utilizzarlo anche come un Pikmin vero e proprio. Possiamo quindi portarlo ad attaccare nemici o a trasportare oggetti, sfruttando al massimo le sue capacità per il successo delle nostre missioni.
È importante comunque notare che la maggior parte di queste abilità dovrà essere insegnata gradualmente ad Occin presso il campo base prima di intraprendere le esplorazioni. Potremo far apprendere al nostro fedele compagno nuovi comandi o migliorare quelli già acquisiti al costo di punti motivazione, accumulabili man mano che salviamo naufraghi e raccogliamo fogliolini durante le nostre avventure nelle zone inesplorate.
La decisione su come utilizzare questi punti spetterà completamente al giocatore, potendosi concentrare sulla formazione di Occin in modo da migliorarlo nella gestione delle risorse o potenziarlo fisicamente, rendendolo così un alleato più efficace in battaglia. Sarà una scelta strategica da prendere in base alle esigenze della missione e allo stile di gioco personale.
Siamo convinti che Occin si rivelerà una risorsa fondamentale per le vostre esplorazioni, grazie alla possibilità non solo di trasportare tutti i vostri Pikmin, ma anche il vostro stesso personaggio, concentrando così tutto ciò di cui avete bisogno in un unico punto e semplificando notevolmente, forse anche troppo, l’evitare gli attacchi nemici.
Infine, non possiamo fare a meno di menzionare la sua abilità “carica“, che fin dall’inizio vi consentirà di lanciare tutti i vostri Pikmin simultaneamente contro i nemici, infliggendo danni enormi in pochi istanti (specialmente nelle fasi avanzate del gioco, quando avrete con voi 100 Pikmin alla volta). Tuttavia, l’abilità raggiunge il suo massimo potenziale nei livelli superiori, nei quali sarà persino possibile eliminare istantaneamente gli avversari più piccoli e immobilizzare per qualche secondo quelli più imponenti, rendendo così la maggior parte dei nemici molto meno minacciosi di quanto potrebbero apparire.
ALTRI STRUMENTI UTILI
Nel corso della nostra ricerca di tesori e naufraghi, sarà abbastanza comune trovare misteriosi minerali, spesso nascosti in qualche cespuglio o sepolti in fosse da scavare, che potremo scambiare per materiali da costruzione. Questi, a loro volta, possono essere utilizzati per creare varie strutture, come ponti e mura scalabili, che, sebbene spesso opzionali, saranno di grande aiuto nel corso della nostra esplorazione.
Inoltre, scopriremo un uso altrettanto interessante di queste strane pietre dopo aver salvato lo scienziato del nostro equipaggio, che utilizzerà questi minerali per creare una varietà di strumenti che semplificheranno notevolmente la nostra vita.
Le sue invenzioni potranno spaziare in una vasta gamma di categorie, che vanno da delle armature altamente resistenti per noi e il nostro fidato Occin, fino a giungere ad un sofisticato drone sorvegliante, il quale si dimostrerà straordinariamente utile per effettuare una scansione aerea completa, consentendo così la creazione di piani strategici altamente efficaci.
Tra le creazioni più utili che abbiamo scoperto non possiamo fare a meno di menzionare il ‘radar per tesori‘, che come suggerisce il nome, ci avviserà con segnali visivi e sonori quando ci avvicineremo ad un tesoro, rendendolo uno strumento indispensabile per la ricerca di oggetti sepolti nel terreno. Inoltre, grazie all’utilizzo di un’altra sensazionale invenzione, potremo per la prima volta nella serie richiamare i Pikmin inattivi senza doverli recuperare manualmente ogni volta, cosa che in passato interrompeva il ritmo del gioco e ci faceva perdere tempo prezioso.
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IL RITORNO DEI DUNGEON
Non ci limiteremo tuttavia solo ad esplorare la superficie, come avveniva nel terzo capitolo della serie, ma ci avventureremo anche nelle caverne sotterranee di questo temibile pianeta, con il tanto atteso ritorno dei dungeon che sono stati completamente rivisitati e notevolmente migliorati dalla loro prima apparizione in Pikmin 2.
Queste caverne, oltre ad essere piene di tesori e minerali, saranno il rifugio della maggior parte dei naufraghi che dovremo salvare, nascosti sottoterra per sfuggire alle bestie selvagge in superficie durante la notte, e ora rimasti senza forze con la sola speranza che qualcuno venga in loro aiuto.
Ovviamente neppure i dungeon saranno luoghi completamente sicuri, e al loro interno incontreremo varie specie di creature pronte a divorare noi e i nostri Pikmin se non saremo attenti a ciò che ci circonda. In genere, le caverne saranno suddivise in livelli che varieranno notevolmente in numero, difficoltà e ambientazioni, potendoci così trovare in grotte buie in cui avremo bisogno di specifici strumenti per vedere o persino in luoghi che sembreranno l’interno di un baule dei giocattoli.
In Pikmin 4, a differenza del secondo capitolo, i dungeon saranno creati appositamente e in modo mirato, senza quindi la generazione procedurale delle mappe che spesso causava frustrazione, specialmente nelle fasi avanzate del gioco. Ogni singolo nemico, piattaforma o struttura sarà accuratamente posizionato, creando così un level design perfetto che fornirà sfide coinvolgenti senza mai diventare frustrante a causa di problemi al di fuori del controllo del giocatore.
Inoltre, la possibilità di selezionare diverse specie di Pikmin da portare con noi durante le spedizioni sotterranee ci consentirà di sperimentare con ogni tipo e combinazione, garantendo così una costante diversità nel gameplay e offrendo a ciascun Pikmin l’opportunità di brillare nei molteplici dungeon in cui ci addentreremo.
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NEMICI E BOSS:
BILANCIAMENTO DELLA DIFFICOLTÀ
Durante le nostre spedizioni ci troveremo di fronte ad una varietà di nemici, tra cui alcuni provenienti dai titoli precedenti e molti altri unici di questo gioco, dotati di caratteristiche mai viste prima nella serie. Affronteremo avversari temibili che possono influenzare l’ambiente circostante, altri in grado di manipolare i nostri Pikmin e alcuni pronti ad attaccarci al minimo abbassamento della guardia, costringendoci a rimanere costantemente in uno stato di allerta.
La stessa attenzione ai dettagli si riscontra anche nei boss. Anche se non sempre sono all’altezza del loro ruolo e spesso si presentano come versioni ingrandite e più resistenti dei nemici normali, la maggior parte di loro costituisce una vera e propria sfida, portando il giocatore a pianificare attentamente il proprio attacco se desidera evitare di vedere la propria squadra dimezzata nel giro di pochi secondi.
In tal senso non possiamo che elogiare la curva di difficoltà presente in questo titolo, che si mantiene costante senza mai diventare frustrante, restando principalmente legata all’abilità strategica del giocatore e alla sua capacità di individuare i punti deboli dei nemici. Perfino le potenti invenzioni e abilità disponibili verso la fine del gioco non potranno aiutarvi se opterete per una semplice carica diretta, che inevitabilmente porterà alla sconfitta.
Purtroppo, come sempre lungo tutta la serie, sarà ancora necessario prestare particolare attenzione ai nostri Pikmin, poiché la loro intelligenza artificiale rimane ancora piuttosto problematica. Se non siamo vigilanti, potremo vederli gettarsi nell’acqua senza saper nuotare o precipitarsi nelle fauci dei nemici solo perché si trovano vagamente vicini al punto in cui li abbiamo lasciati, costringendoci a tenerli costantemente sotto controllo.
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SFIDE E BATTAGLIE DANDORI
Fino a questo punto della recensione abbiamo menzionato più volte la presenza di misteriose creature chiamate Fogliolini, che giocano un ruolo centrale nella trama ma anche nel gameplay. Sarà infatti possibile trovarli in giro per la mappa mentre si è alla ricerca di persone da salvare, di solito dopo aver risolto brevi enigmi per raggiungerli.
Una volta incontrati, i Fogliolini si rivelano essere completamente controllati da ciò che nel gioco viene definita “l’arte del dandori”, che consiste nella capacità di organizzare le proprie azioni nel modo più altamente produttivo, al fine di completare il maggior numero di obiettivi nel minor tempo possibile.
Saremo sfidati in brevi competizioni in cui dovremo dimostrare la nostra superiorità nel Dandori, che consisteranno principalmente nel trovare oggetti (che non saranno inclusi tra i tesori elencati alla fine della giornata) e nell’affrontare nemici in un limitato periodo di tempo, utilizzando Pikmin e strumenti sempre diversi che ci verranno assegnati all’inizio di ciascuna sfida, rendendo così impossibile una preparazione anticipata.
Durante la nostra avventura potremo anche imbatterci in uno speciale Fogliolino rosso che, a differenza degli altri, ci metterà alla prova in una battaglia Dandori unica. Queste battaglie, pur mantenendo l’idea di base delle sfide Dandori, si svolgono come uno scontro tra due personaggi in cui l’obiettivo principale è emergere vittoriosi, ottenendo un punteggio più alto dell’avversario entro il tempo prestabilito.
Il giocatore avrà la possibilità di optare per diverse decisioni strategiche, tra cui concentrarsi sui mostri e tesori, sfruttare i bonus casuali che possono raddoppiare i punti di base, oppure adottare un approccio più competitivo attaccando direttamente l’avversario per rubargli risorse o distruggendo la sua base per fargli perdere punti. Inoltre, nella mappa saranno disponibili vari strumenti che potranno potenziare la nostra squadra o interferire con i movimenti del nemico.
La difficoltà di queste sfide e battaglie Dandori varierà notevolmente nel corso dell’intera durata del gioco, iniziando come semplici minigiochi che si evolveranno fino a diventare vere e proprie sfide in cui ogni singola azione richiederà notevole concentrazione per emergere vittoriosi.
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ESPLORAZIONI NOTTURNE E PIKMIN IRIDESCENTI
Una volta completate le sfide Dandori, non solo riceveremo una modesta quantità di minerali (che va ricordato, in questo gioco possono fungere anche come una sorta di valuta per acquisire vari strumenti), ma avremo anche la possibilità di riportare alla base il Fogliolino, ora sconfitto e stremato di fronte alle nostre abilità.
Ma come possiamo effettivamente curarlo? L’unico modo a nostra disposizione per prendersi cura di questi strani esseri comporterà la rottura di una legge non scritta che ci ha sempre accompagnato fin dalla nascita della serie: dovremo esplorare le diverse zone durante il calare della notte, quando i nemici saranno all’apice della loro forza.
L’opportunità di condurre esplorazioni notturne ha da sempre intrigato gli appassionati, suscitando curiosità sulla ferocia delle bestie e su quanto possa influire sull’atmosfera generalmente pacifica del gioco. Finalmente Pikmin 4 fornirà tutte le risposte che abbiamo tanto atteso, e lo farà in modo eccezionale, regalandoci un’esperienza indimenticabile che ci terrà letteralmente sul filo del rasoio per tutta l’esplorazione, in cui dovremo difenderci dai continui attacchi spietati dei nemici.
Nel corso di queste sezioni il gameplay subirà una trasformazione radicale, passando dall’essere principalmente incentrato sull’esplorazione di nuove aree per condurci invece all’interno di una struttura che ricorda molto da vicino un gioco di tipo tower defense. Saremo chiamati ad utilizzare tutte le nostre risorse per proteggere la Luminotana, una struttura che comparirà solamente di notte e che attirerà ogni genere di creatura, e che solo con l’arrivo dell’alba o con la sconfitta di tutte le bestie presenti nella zona, rilascerà uno speciale nettare che se lavorato sarà in grado di curare i Fogliolini.
In queste spaventose spedizioni, in cui tutto sembrerà molto più minaccioso, riceveremo assistenza non solo dal nostro solito fedele compagno Occin, ma anche da un nuovo gruppo di Pikmin che chiameremo “Pikmin iridescenti“, che si manifestano soltanto durante le ore notturne e che sembrano essere strettamente legati alle Luminotane.
Resistenti a qualsiasi elemento e facilmente aumentabili grazie alla raccolta di pietre luminose, questa nuova tipologia di piccole creature si rivelerà estremamente utile e affidabile, grazie anche alla loro abilità unica di bloccare uno o più nemici per un periodo considerevole di tempo attraverso un attacco speciale caricabile.
Circondati dai nemici, dovremo prestare attenzione ad ogni singolo fronte, facendo uso delle varie strutture costruite durante il giorno e coordinandoci con Occin ed i Pikmin iridescenti, in un gameplay dinamico che non vi darà nemmeno il tempo per respirare.
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MISSIONI SECONDARIE
All’inizio di ogni giornata trascorreremo un po’ di tempo nel campo base, che altro non è se non l’area iniziale, che funge anche da tutorial, dove troviamo per la prima volta la nostra navicella. Qui, oltre alle opzioni che abbiamo già descritto quali l’apprendere nuove abilità, acquistare strumenti e avviare esplorazioni diurne o notturne, avremo anche l’opportunità di interagire con il nostro equipaggio e con tutti quei naufraghi che abbiamo trovato esausti e ora completamente ripresi.
Generalmente la loro presenza sarà principalmente di “compagnia“, e potremo comunicarci solo per conversare e conoscere così la loro strana storia su come sono finiti su questo pianeta. Tuttavia non sarà raro che i personaggi salvati ci incarichino anche di svolgere compiti molto diversi tra loro, che potrebbero comportare sfide più o meno complesse.
La maggior parte degli incarichi che ci verranno assegnati riguarderanno principalmente attività che avremo comunque svolto nel corso della nostra avventura, come far nascere un numero maggiore di Pikmin, salvare un gruppo specifico di naufraghi o semplicemente esplorare dungeon e costruire strutture. Potrebbero anche esserci missioni secondarie più impegnative che ci spingeranno a esplorare attentamente tutte le aree alla ricerca di oggetti specifici.
Inoltre, avremo anche l’opportunità di interagire con un determinato personaggio verso la fine del gioco, che ci consentirà di immergerci in una modalità extra che aggiungerà circa due ore di gioco complessive alla nostra esperienza, in cui rivivremo le diverse aree in una luce completamente nuova.
In sintesi, ci troviamo di fronte a un gioco ricco di contenuti come mai prima d’ora nella serie, in cui saremo costantemente impegnati con attività e missioni, senza alcun spazio per la noia.
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PROBLEMI NELLA GESTIONE DELLE FEATURE
Come è evidente anche dalla lunghezza di questa recensione, Pikmin 4 introduce un gran numero di nuove funzionalità che, sebbene altamente apprezzate e senza dubbio arricchiscano notevolmente l’esperienza complessiva, tanto da farci sperare in un loro ritorno nei giochi successivi, portano purtroppo con sé alcune problematiche significative.
Il concetto di base è piuttosto semplice: non ci sono abbastanza comandi per tutte le nuove funzionalità.
Ciò comporta che molte di queste verranno assegnate allo stesso tasto del controller, attivando un comando diverso in base alla situazione, oppure saranno nascoste dietro ad un vasto menu che dovremo aprire ogni volta solo per selezionare, ad esempio, uno strumento da utilizzare.
Purtroppo, questa soluzione è tutto fuorché efficiente. Infatti non solo rallenta significativamente il gameplay, ma genera anche una notevole confusione nei giocatori, che devono ricordare e associare ogni tasto alle diverse funzionalità assegnate.
Ad esempio, durante le battaglie Dandori, il tasto utilizzato per salire su Occin e utilizzare gli strumenti è lo stesso, ciò ci costringe a sprecare oggetti speciali solo per poter usufruire del nostro segugio, un’azione che potrebbe venir naturale durante il caos della battaglia.
Un’altra diretta conseguenza di questa situazione è la resa automatica di alcune funzionalità, il che come vedremo non sempre rappresenta un miglioramento. Questo è particolarmente evidente nel caso del mirino, che avevamo tanto elogiato nella nostra recensione di Pikmin 3, ora diventato completamente inutile non consentendoci più di mirare manualmente, rendendo alcune sezioni del gameplay notevolmente più frustranti e complesse di quanto dovrebbero essere.
COMPARTO GRAFICO E TECNICO
Fin da subito è risultato evidente il notevole miglioramento grafico che la serie ha subito con l’arrivo del suo quarto capitolo, guadagnandosi facilmente un posto nella lunga lista delle classiche serie Nintendo che hanno beneficiato di un considerevole aggiornamento visivo con il passaggio alla Switch.
Questo è in gran parte dovuto alla scelta di Nintendo di abbandonare il proprio motore grafico in favore dell’Unreal Engine 4, il cui impatto positivo è stato precedentemente evidenziato in altri titoli della stessa console. Possiamo infatti anche qui immediatamente constatarne i notevoli effetti nella realizzazione di una scalatura dinamica della risoluzione in base al carico della GPU e all’implementazione, per la prima volta nella serie, dell’anti-aliasing.
Purtroppo il titolo presenta comunque diversi difetti, principalmente dovuti alla limitata potenza della Switch, tra cui difficoltà nel caricare efficientemente alcune texture e la presenza di effetti di spostamento pixel ai bordi dello schermo, specialmente nelle grandi aree.
Tuttavia, il team di sviluppo guidato da Miyamoto è stato in grado di affrontare con intelligenza questi problemi, lavorando meticolosamente sull’illuminazione e prestando un’estrema attenzione ai dettagli, creando così un gioco in cui ogni piccolo tocco contribuisce a rendere vivido ogni ambiente.
È normale comunque attendersi anche alcune difficoltà di prestazioni quando si compie un salto tanto significativo verso uno stile grafico così avanzato. In effetti, sebbene non abbiamo riscontrato gravi cali di frame rate e quindi abbiamo sperimentato un complessivo livello di fluidità nel gioco, questa ottimizzazione è stata ottenuta a scapito di lunghi tempi di caricamento tra un’area e l’altra, il che diventa particolarmente evidente durante l’esplorazione dei dungeon, in cui è necessario cambiare zona frequentemente.
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COMPARTO SONORO
Anche in Pikmin 4 possiamo apprezzare un eccellente utilizzo di una colonna sonora dinamica, in grado di adattarsi ad ogni situazione. Fin dal menù iniziale ci ha subito catturato con uno dei temi che è diventato immediatamente uno dei nostri preferiti nell’intera serie, immergendoci istantaneamente e in modo impeccabile nell’ambientazione di gioco ogni volta che avviamo il titolo.
Troveremo una vasta gamma di strumenti musicali tra percussioni, pianoforte e chitarre elettriche, all’interno di una soundtrack adattiva che muterà non solo in base al contesto in cui ci troviamo (come pianificazione, movimento o combattimento), ma anche al tipo di nemico che stiamo affrontando, aggiungendo uno strumento specifico in base alla bestia in questione e creando così un’esperienza sonora unica e coinvolgente.
La colonna sonora di Pikmin 4 non solo ci accompagnerà durante il nostro viaggio con splendide tracce composte da Asuka Hayazaki, ormai veterana della serie, ma servirà anche a conferire personalità alle diverse ambientazioni e alla fauna che incontreremo, facendoci comprendere fin da subito quanto la situazione in cui ci troviamo sia pericolosa.
In tal senso, non possiamo che sottolineare il perfetto utilizzo che ne viene fatto durante l’esplorazione notturna, in cui il comparto sonoro svolgerà un ruolo fondamentale, tanto da rendere l’intera esperienza completamente diversa nel caso si decidesse di giocare senza audio.
L’OST in questione non solo ci terrà costantemente sulle spine, adattandosi in modo impeccabile all’ambientazione che intende creare, ma aumenterà progressivamente l’intensità man mano che le creature si avvicineranno alla luminotana, generando così una forte tensione nel giocatore al punto da rasentare quasi l’angoscia. Inoltre si rivelerà essenziale per il gameplay, fornendo informazioni specifiche sulla posizione dei nemici e semplificando notevolmente la pianificazione della difesa.
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