Nella recensione di oggi tratteremo di Pile Up!, un piccolo progetto in accesso anticipato che si propone di arricchire le meccaniche dei giochi di costruzioni più rilassanti ed elementari con l’aggiunta di un livello di sfida imprevisto, tipico dei giochi da tavolo.
Riuscirà questo titolo a riunire il meglio dei due mondi in un unico mix imperdibile?
Scopritelo in questa recensione!
Il gameplay
Le basi
In Pile Up verremo messi di fronte alla appartenente semplice sfida di costruire una città verticale utilizzando i tasselli che ci vengono forniti ad ogni inizio turno, un po’ come accade in Dorfromantik nella più tradizionale direzione orizzontale.
Questi tasselli varieranno di utilizzo e necessità, fra abitazioni di ogni dimensione, fabbriche, generatori di elettricità, gas e serbatoi d’acqua.
Nel piazzarli avremo bisogno di sviluppare la città di modo che ogni abitazione possa ricevere la giusta copertura di servizi (elettricità, acqua e calore), rimanendo sempre attenti a rispettare le condizioni necessarie nel piazzare i relativi blocchi.
Se infatti il serbatoio d’acqua necessiterà di posare su un terreno solido per non collassare sulla struttura sottostante, elettricità e gas non dovranno mai entrare a contatto se si vuole evitare di causare un’esplosione catastrofica.
Se distanziare i due generatori difficilmente si rivelerà una grande sfida (a patto di non dimenticarsi il posizionamento di uno di questi), trovare una struttura solida per piazzare il serbatoio d’acqua sarà senza dubbio problematico, soprattutto considerando che, soprattutto nei primi tentativi, la disponibilità delle apposite piattaforme dipenderà totalmente della casualità degli edifici disponibili nel turno.
Le condizioni di vittoria ed il gameover
Con l’aumentare del numero di abitanti della nostra città, diventerà anche più complesso soddisfare tutti i bisogni senza causare danni irreparabili.
Avremo quindi a disposizione una barra che dividerà i cittadini fra quelli felici, quelli scontenti e gli eventuali morti che si andranno ad accumulare in mancanza di risorse o in caso di disastro.
Il gameover avverrebbe qualora il numero di abitanti scontenti superasse una certa soglia all’interno del totale, dando inizio ad una crisi sociale senza possibilità di ripresa.
Il gioco non è pensato per essere completato in un’unica try, prevedendo infatti che il giocatore accumuli punti per sbloccare nuovi edifici utili al facilitare la gestione della città.
In questo senso consigliamo ai giocatori di non lasciarsi scoraggiare dalle numerose sconfitte accumulate nei primi tentativi in quanto si tratta di un passaggio essenzialmente obbligatorio verso una costruzione più complessa ma al contempo molto più semplice da mantenere.
Gli edifici sbloccabili
Ciò che separa Pile Up! dagli esempi simili del suo genere è molto probabilmente la progressione a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza, sorprendentemente complessa e stratificata.
Al termine di ciascuna partita otterremmo dei crediti da spendere in un apposito menu, anch’esso dalla forma verticale, in cui potremo man mano sbloccare nuovi edifici da poter ricevere nel nostro deck ad ogni turno.
Fra questi ricordiamo in particolare i casinò, edifici il cui effetto si basa sull’RNG, ma soprattutto le discariche, utilissimi strumenti che ci permetteranno di distruggere le caselle restanti nel caso si dimostrino fastidiose per lo sviluppo della città.
Molti degli edifici che avremo la possibilità di sbloccare avranno tratti particolari come la solidità (rendendo possibile piazzarvi sopra serbatoi d’acqua) o la generazione di altre strutture, utili anche soltanto ad aumentare l’altezza della nostra città senza doverci preoccupare degli abitanti.
Un ulteriore elemento di progressione sono le fondamenta stessa su cui costruiremo la nostra città, impostazione che varierà ogni qual volta avremo masterato la precedente raggiungendo una certa altezza.
Queste ultime non variano soltanto esteticamente bensì permettono al giocatore di affrontare sfide inedite grazie alla loro conformazione contorta, talvolta favorendo anche un maggior ordine nella divisione fra edifici abitativi e di gestione.
Comparto artistico e tecnico
Il comparto artistico di Pile Up! è essenziale quanto funzionale, perfetto nell’accompagnarsi all’essenzialità del compito che si propone di sviluppare.
In funzione di questo, ogni casella appare accuratamente decorata, sviluppandosi di conseguenza alla giustapposizione di un’altra struttura dello stesso tipo.
Al netto di queste considerazioni, la caratteristica che permette al comparto artistico di Pile Up! di brillare risiede invece nei fantastici colori utilizzati per definire la variazione del ciclo giorno/notte, in particolare il rossastro del tramonto e dell’alba ed il viola della sera.
Per quanto concerne invece la musica, quest’ultima mantiene costante il mood rilassante grazie a delle melodie delicate che difficilmente ci stancheranno durante l’ascolto prolungato.
L’early access
Nonostante la natura ad eccesso anticipato del progetto, Pile Up! si è dimostrato stabile sia per quanto concerne le performance che la stabilità del software in un senso più generale.
Ciò su cui bisognerà intervenire è invece il bilanciamento di gioco e l’introduzione di nuovi contenuti fra cui isole, edifici ma soprattutto modalità, che regalino al titolo una maggiore longevità che in genere caratterizza questo genere di videogiochi.
Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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