Il titolo di cui parleremo oggi è un indie che pur guardando alle nostalgiche esperienze del passato, riesce a trovare la sua unicità divenendo la perfetta congiunzione delle sue maggiori ispirazioni.
Un titolo che ha saputo stupirci e che è entrato senza dubbio a far parte delle migliori esperienze che abbiamo avuto modo di giocare quest’anno e che speriamo possa interessare anche a voi.


Trama

Signalis è un survival horror isometrico sviluppato da rose-engine e prodotto da Humble Games, ispirato dichiaratamente e sotto molti aspetti ai primi Resident Evil ed ai mai dimenticati Silent Hill dell’era PS2.

Sarà quindi una sorpresa scoprire sin dai primi istanti che il setting in cui si svolgono le vicende è quanto più differente da quello delle sue fonti di ispirazione, presentandosi come un cyberpunk ambientato in un futuro in cui il sistema solare è governato da un regime totalitario e la forza lavoro viene costituita quasi interamente da androidi.
Uno di questi, la nostra protagonista, dopo essersi risvegliata in una struttura danneggiata e invasa da quello che sembra un misterioso virus che trasforma gli androidi in creature ostili, va alla ricerca del suo partner umano che sembra essere sparito.

Da questo semplice incipit, Signalis si prodigherà nel costruire un intreccio ricco di scoperte e sorprese che sapranno tenere incollato qualsiasi giocatore purché questi sia disposto ad assecondare un tipo di narrazione a tratti aulico e poco chiaro.
Aspetto ancora più evidente nel caso si voglia esplorare la lore, complessa ma perfettamente coerente, che potrebbe risultare tuttavia eccessiva e ridondante per molti giocatori.

La sensazione che si ha nell’affrontare questo esplosivo mix culturale di giapponese e tedesco, tanto caro ad alcuni classici dell’animazione giapponese come Evangelion, condito da un estetica molto simile a Blame e Ghost in the Shell, è semplicemente unica nel suo medium e ci ha fatto innamorare del titolo, delle sue tematiche e della sua estetica fin dai primi minuti di gioco.


Il gameplay

Il gameplay è indubbiamente croce e delizia di questo titolo in quanto potrebbe attrarre e allontanare giocatori in base alla loro predisposizione a certi tipi di sfide care ai survival horror più classici e datati.

Se da un lato i numerosi enigmi risultano convincenti e abbastanza fluidi nello svolgimento, questi ultimi costringeranno spesso e volentieri il giocatore ad un costante e pericoloso backtracking.
Backtracking che in funzione delle meccaniche survival horror estremamente punitive, portano il giocatore a mantenere un approccio sbrigativo e precipitoso, preferendo quindi la fuga al combattimento.

Combattimento che talvolta risulta impreciso e poco conveniente in quanto soluzione temporanea più che una risposta definitiva alla minaccia degli androidi, che si rialzeranno dopo pochi minuti se non bruciati con un particolare e raro consumabile.
Non c’è quindi da stupirsi del fatto che le bossfight, in quanto combattimenti obbligatori ed estremamente meccanici, risultino alcuni fra i momenti peggiori dell’opera.

Un’altra costante dell’esperienza è la fondamentale gestione degli spazi dell’inventario, talmente rigorosa dal metterci spesso e volentieri davanti a scelte radicali come la distruzione e lo spreco di rari proiettili e cure per far spazio agli eventuali oggetti chiave per il proseguimento degli enigmi.

Un discorso differente va fatto per i moduli, che potranno essere utilizzati solo uno alla volta e variano di funzione nella maniera più disparata, garantendoci una seconda vita, un sistema per bloccare gli attacchi nemici o persino una torcia per esplorare gli ambienti più bui.

Il tutto disposto in una UI vecchio stile ma estremamente piacevole e navigabile in tutte le sue componenti, a partire dalla mappa di gioco che sarà estremamente utile studiare nel corso dell’avventura nel caso non ci si voglia perdere fra i numerosi corridoi e stanze che dovremo visitare nel corso dell’avventura.

Come inoltre c’era da aspettarsi da un titolo del genere, sarà nostro compito raggiungere le safezone per salvare i nostri progressi, costantemente messi in pericolo dai numerosi ostacoli letali che si pongono di fronte al nostro obiettivo.
Da segnalare anche l’utilizzo della radio per il superamento di certi enigmi così come elemento di game design, geniale ed estremamente efficace nel trasmettere al giocatore un senso di inquietudine e sgomento.

In sostanza, il gameplay di Signalis, pur essendo perfettamente coerente alla sua identità, rischia di essere troppo punitivo e quindi di allontanare una grossa fetta di potenziali giocatori che potrebbero esserne attratti per altri aspetti.


Comparto artistico e sonoro

Signalis, come probabilmente avrete notato dalle immagini che vi stiamo mostrando, può vantare di una bellissima pixel art in 3d, che ben si adatta alla fantastica atmosfera che il team si è prodigato a curare nei minimi particolari.
Non solo sarà fantastico notare la quantità di piccoli dettagli che riescono a trasparire durante l’esplorazione isometrica della mappa, ma avremo anche modo più e più volte di poter assistere a delle cutscenes sbalorditive, che più volte ci hanno lasciato senza parole per impatto e regia.
Stesso discorso per le varie sequenze in prima persona in grafica PSX, inaspettate quanto inquietanti e surreali.

Tutto questo in funzione dell’immersione del giocatore in un mondo ostile e pieno di pericoli, non particolarmente spaventoso ma ricco di tensione e paranoia verso un nemico brutale ed estremamente duro a morire.


Impossibile non menzionare la colonna sonora, comprensibilmente improntata verso l’ambient ma non priva di sorprese che saranno in grado di manipolare le nostre emozioni verso il sollievo o la disperazione a seconda dei casi.
Ottimo anche il sound design per quanto riguarda gli ambienti, un po’ meno quello relativo ai nemici, sempre pronti a caricarci con il medesimo e stridulo suono che rischia di perdere molto presto il suo effetto.


In sostanza Signalis è riuscito a convincerci pienamente, accompagnandoci in un’avventura di 7/8 ore che difficilmente dimenticheremo grazie alla sua incredibile atmosfera ed alle costanti sfide che propone.


Signalis è acquistabile su Steam al prezzo pieno di 19,99€ al seguente link:

https://store.steampowered.com/app/1262350/SIGNALIS/


Ringraziamo Humble Games per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.