Nell’articolo di oggi analizzeremo una recente visual novel di stampo horror, ultima intuizione del team indipendente di Black Tabby Games nonché uno dei titoli più sorprendenti che abbiamo avuto il piacere di assaporare in questo 2023 videoludico ormai prossimo alla conclusione.
Ben cosciente dei limiti del suo genere d’appartenenza, Slay The Princess prende a piene mani dalla semplicità di un incipit che vede origine dalle più celebri fiabe della tradizione occidentale, ribaltandolo e trasformandolo in qualcosa di distorto ed assolutamente geniale.
Sarà riuscito Slay The Princess a trovare la sua originalità nello stravolgimento di ciò che é da tempo considerato banale e stagnante?
Scopriamolo in questa recensione!
INCIPIT
Proiettati immediatamente nei pressi di un tenebroso boschetto ai piedi di una collina, il titolo si servirà di un enigmatico narratore per invitare l’eroe protagonista a portare a termine una mansione a cui sembra essere predestinato, uccidere la principessa tenuta prigioniera nelle segrete.
Avendo la possibilità di interrogare ulteriormente la voce narrante sulla natura del nostro compito, verremo a sapere che dalla sua riuscita dipenderanno le sorti dell’intero mondo e che la principessa, a tutti gli effetti un ibrido fra un antagonista ed un cooprotagonista, nasconde in sé una natura estremamente pericolosa ed ingannevole.
Nulla è semplice come sembra e, catturati in un loop continuo e snervante, ripeteremo più e più volte la nostra missione, accavallando nel nostro “io” personalità loquaci nel tentativo di svelare il segreto che si cela dietro l’inevitabile destino dell’universo.
TRAMA
Per quanto possa sembrare all’apparenza un piccolo progetto da accompagnare alla fase Early Access del più longevo Scarlet Hollow, Slay The Princess nasconde nel suo incipit una quantità di contenuti semplicemente assurda.
Se infatti una singola run potrebbe impiegare circa 5 minuti per essere completata, un intero playtrough potrebbe prolungarsi per diverse ore in base alla velocità di lettura del giocatore.
Tenendo conto delle tantissime scelte che il gioco ci lascerà intraprendere, non è un caso che per godere dell’interezza dei contenuti si possa tranquillamente superare le 10 ore di gioco.
Per quanto i personaggi che avremo modo di conoscere possano essere contati sulle dita di una mano, saranno le loro molteplici personalità a prendere il sopravvento sull’evoluzione degli eventi, contribuendo alla creazione di un intreccio narrativo che non ha nulla da invidiare alle produzioni più famose e brillanti del medium videoludico.
Per contribuire a questo scopo, il nostro protagonista non ci verrà presentato come un singolo individuo bensì come l’addizione di molte personalità che si atteggeranno a veri e propri soggetti chiave nel corso dell’avventura.
Personalità che si rivelano essere la personificazione dei traumi e delle azioni compiute in ciascuna reiterazione del loop, vittime quanto noi delle improvvise evoluzioni della trama e perfettamente capaci di interagire fra loro andando spesso a contraddirsi ed osteggiarsi.
Ma se da un lato il protagonista viene scomposto e ricomposto attraverso una profondità di nostra creazione, la principessa si dimostrerà altrettanto interessante ed imprevedibile, mostrando di volta in volta dei lati sempre nuovi del suo essere.
La verità che giace sopita dietro alla costante ripetizione dei nostri obiettivi verrà presto svelata al giocatore e, a patto che questi sia preparato ad assorbirne la spiccata austerità, questa si rivelerà essere terribilmente accattivante.
GAMEPLAY
Non molto può essere detto sul gameplay del titolo in questione, per sua natura limitato dalle caratteristiche del genere e dalla totale dipendenza dalle funzioni dell’engine Ren’Py.
Per i meno esperti, Ren’Py è un potente strumento gratuito per la realizzazione di visual novel, largamente utilizzato da progetti rinomati e non (conoscerete di certo Doki Doki Literature Club).
Nel caso di Slay The Princess, gli sviluppatori hanno lasciato sbloccate la quasi totalità delle funzionalità base dell’engine, permettendo di salvare e caricare rapidamente i salvataggi, di skippare le scene già viste e persino di gestire la UI per favorire lo scatto di screenshot o semplicemente per godere delle magnifiche illustrazioni che accompagneranno il fluire della narrazione.
In particolare, il poter salvare in qualsiasi momento ci ha permesso di riprendere la nostra avventura in alcuni punti cruciali dell’avventura per esplorare tutte le opzioni possibili e sbloccare alcuni dei ben 97 achievements disponibili tramite Steam.
Nella sua essenzialità, il gameplay di Slay The Princess ci guiderà attraverso una trama articolata in numerosissime scelte e dialoghi, non stravolgendo quindi le fondamenta del genere di appartenenza ma stupendo ugualmente grazie all’utilizzo alternativo degli strumenti considerati comuni.
COMPARTO ARTISTICO
Una componente fondamentale del titolo in questione é senza dubbio l’impressionante realizzazione dei disegni che accompagnano i numerosi risvolti di trama.
Forte di una accattivante bicromia che alterna il grigio dalla matita al rosso scuro del sangue, Slay The Princess colpisce per la bellezza degli scenari e per la resa eccezionale delle scene più violente e d’impatto.
Non bisogna infatti dimenticare che il titolo si presenta come un horror e a più riprese riuscirà nell’inquietare il giocatore con i suoi risvolti macabri e con la crudezza delle tavole più disturbanti.
Il lavoro compiuto dalla talentuosa Abby Howard nella realizzazione dei disegni per questo titolo sottolinea una certa costanza qualitativa che ci ha permesso di godere pienamente di ogni istante della complessa narrazione del titolo, immergendoci in un mondo che non avrebbe potuto colpirci con la medesima forza altrimenti.
Un enorme plauso va ai doppiatori Nichole Goodnight e Jonathan Sims, in particolare a quest’ultimo per aver interpretato al contempo il narratore e le numerose personalità del protagonista riuscendo a differenziarle nonostante l’immensa mole di lavoro necessaria.
Di buona fattura anche la soundtrack realizzata da Brandon Boone, ricca di tracce volte ad accompagnare la natura trasformativa delle ambientazioni e dell’atmosfera del titolo.
Potete ascoltare l’album esteso di Slay The Princess su Spotify:
Ringraziamo Black Tabby Games per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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