Recensione Sniper Elite: Resistance – More of The Shoot

C’è un antico proverbio che dice: ‘Se non è rotto, non aggiustarlo. Questa massima si adatta perfettamente alla serie di Sniper Elite. Sin dai suoi esordi nel lontano 2005 infatti, la serie di Rebellion Developments ha mantenuto uno stile e un gameplay riconoscibilissimi, introducendo pochi cambiamenti , ma significativi, nel corso della sua storia.

Sniper Elite per dirla senza tanti fronzoli, è una saga composta da tanti more of the same, eppure riesce sempre a mantenere la pregevole capacità di non annoiare mai il giocatore.
In 20 lunghi anni gli Sniper Elite, almeno fino a oggi, si sono dimostrati tra i migliori esempi di questa vituperata (spesso a torto) categoria.

Il trailer di Sniper Elite: Resistance.

Probabilmente le innovazioni più estreme rimangono quelle inserite in Sniper Elite 3, ossia il passaggio da dei livelli lineari a delle open map, ma è nei capitoli successivi che gli sviluppatori inglesi hanno affinato ulteriormente la formula, arrivando proprio col quinto seguito ad un risultato superbo.
Sniper Elite 5, con il suo level design curatissimo, i tantissimi approcci per il completamento degli obiettivi (pacifico, violento o estremamente violento) e la divertentissima modalità Incursione, è andato sicuramente a ritagliarsi uno spazietto nei nostri cuori e nella nostra classifica personale dei migliori videogiochi usciti nel 2022.

Proprio per questo, quando abbiamo sentito dell’uscita di Sniper Elite: Resistance, il primo spin-off della serie (se non si considerano i divertentissimi e macabri Zombie Army) il nostro cuoricino ha fatto più di un balzo, con la voglia di colpire ignari soldati tedeschi nelle gonadi che è improvvisamente salita alle stelle.
Sarà riuscito Resistance a innalzare la serie di cecchinaggio stealth migliore sulla piazza a un nuovo livello di qualità e al contempo saziare la nostra sete di sangue nazista?


LA TRAMA:


La storia di Resistance si sviluppa parallelamente a quella di Sniper Elite 5 e ci mette nei panni di Harry Hawker, un cecchino d’élite paracadutato nella Francia del 1945, esattamente come Karl Fairburne, storico protagonista della serie principale.

Le fasi di apertura di Sniper Elite: Resistance ci vedranno impegnati nel sabotaggio di una diga e dei cannoni antiaerei che la sovrastano.

Nell’estate del 1944, Hawker (che nei vecchi titoli fungeva da side character giocabile in cooperativa) viene assegnato a una missione estremamente pericolosa: distruggere una nuova arma segreta sviluppata dalla Luftwaffe. La nuova minaccia potrebbe essere capace addirittura di compromettere le operazioni alleate, e arrivare addirittura a ostacolare la liberazione della Francia.

Questo prototipo, nome in codice Wonder Weapon, possiede un potenziale distruttivo tale da poter vanificare lo slancio dello sbarco in Normandia e delle campagne successive in Europa. Per fermare questo pericolo, Hawker dovrà infiltrarsi in territorio nemico, aiutato da niente di meno che i partigiani francesi. Scopo delle 8 missioni che compongono la campagna di Sniper Elite: Resistance sarà assassinare personale chiave del progetto, raccogliere informazioni vitali e sabotare operazioni critiche prima che l’arma possa essere messa in azione.

Questa brevissima sinossi rappresenta l’intera sezione narrativa di Sniper Elite: Resistance, insieme ai vari documenti collezionabili (non particolarmente memorabili) reperibili nel corso delle missioni e alle due (di numero) cutscene in motore di gioco: una alla fine della prima missione e una alla fine dell’ultima.
Capiamo bene che la saga non si è mai particolarmente distinta per una trama o dei dialoghi profondi, e che questi rappresentano più che altro una scusa per andare a fare una bella tartare di fascista, ma ci sembra che questo lato del gioco sia stato davvero troppo trascurato, in Resistance.

I Briefing delle missioni, composti da immagini statiche, in qualche caso alternate da filmati di repertorio della seconda guerra mondiale, sono l’unica cutscene con cui verremo introdotti alle missioni.

Va considerato anche il fatto che è esattamente da sei titoli, ossia dal primo Sniper Elite, che l’incipit della storia è sempre lo stesso, e cioè: ”Impersoni un cecchino leggendario, infiltrati in un teatro di guerra casuale della WWII e impedisci ai nazisti di realizzare delle armi potentissime che potrebbero cambiare il corso della guerra”; sarà ora di cambiare qualcosina?

IL PROTAGONISTA:

Ci aspettavamo grandi cose dal nuovo protagonista della saga, ma il buon Hawker non ci ha particolarmente convinti.

Seppure neanche Karl brilli particolarmente per carisma, sviluppo o cura nella scrittura del personaggio, abbiamo trovato qualcosa di ”goffo” e approssimativo nel modello di questo cockney dalle guance rubizze, e più in generale il design non ci ha fatto impazzire, dato che lo fa apparire molto ”standard”.

Anche il fatto che ripeta (a sé stesso) una frasetta di circostanza per ogni situazione, e che sopratutto la ripeta in maniera ossessiva, non ha aiutato a farcelo amare.
Si, Harry, abbiamo capito che le mitragliatrici sono leggere ed efficienti, piantala di ripeterlo ogni volta che ne raccogliamo una dal cadavere di un crucco, per favore.


GAMEPLAY

SQUADRA CHE VINCE NON SI SPARA:

Non c’è niente da fare, per qualsiasi amante degli fps e degli stealth che si rispetti le meccaniche di Sniper Elite continuano a non stancare, e Resistance non fa eccezione. Pur presentandosi senza nessuna aggiunta rispetto al quinto capitolo, questa nuova incarnazione della serie ci ha tenuti incollati allo schermo per una settimana.
Proprio perché parliamo di un gameplay talmente distintivo e appassionante, per una volta, non ci ha pesato minimamente il fatto che Resistance sia in buona sostanza una copia spudorata del precedente lavoro dei Rebellion.


L’unica (minuscola) aggiunta che viene fatta al gameplay è l’inserimento della modalità a raggi X nelle uccisioni corpo a corpo in stealth: accoltellamenti, neckbreaker e simili.
La differenza sta nel fatto che sino a Sniper Elite: Resistance, il rallenty con effetto ”esplodiamo il corpo umano” scattava solamente durante le sparatorie, ogni tot uccisioni o in caso di kill memorabili.

”Butters, amico!!! Non sta bene sparare alle palle dei maschi!” Cit. Eric Cartman.

Insomma se avete amato i titoli scorsi, vi ritroverete ancora una volta rapiti, e ciò è assolutamente bene.
Sniper Elite: Resistance rimane un eccezionale sparatutto tattico in terza persona con elementi stealth, affrontabile da soli o in cooperativa. Le sezioni FPS danno il meglio di se nelle sezioni di cecchinaggio a lunga distanza, dato che la serie si è sempre distinta per una fisica dello sparo realizzata in maniera davvero realistica.

Sempre come in passato, le fasi di shooting diventano legnosette quando si passa dalla lunga alla media e corta distanza, mettendo il fucile a tracolla e passando a pistole silenziate, fucili a canne mozze e mitragliatrici.

Le sezioni furtive poi rimangono il secondo motivo per cui adorerete il gioco, pur non raggiungendo la complessità di uno Splinter Cell o un Metal Gear Solid.
Sarà incredibilmente gratificante uccidere con una coltellata un ufficiale, allontanatosi dalla pattuglia perché attirato da un vostro fischio, piazzargli una bomba sopra e sterminare il resto della sua squadra, attirata dal ritrovamento del cadavere. Il tutto ovviamente con voi che sarete già a trenta metri di distanza, godendovi la scena nascosti nell’ombra.


O almeno, sarebbe bello raggiungere questo grado di complessità, esattamente come nei precedenti capitoli. Peccato che diversi problemi gravi della IA compromettano un’esperienza di gioco altrimenti fantastica.
In Resistance abbiamo assistito a comportamenti assolutamente inspiegabili dei nemici. Nazisti che non si accorgevano di cadaveri accanto a loro o che non sentivano gli spari accanto alla loro posizione, o ancor peggio che non ci vedevano/sentivano, se Harry si trovava dentro un edificio e sparava verso l’esterno.
Insomma, elaborare trappole alla Looney Tunes si è rivelato una perdita di tempo, e per questo motivo, a livello di gameplay abbiamo trovato Sniper Elite: Resistance decisamente inferiore al suo predecessore, nonostante siano praticamente lo stesso gioco.

LA CAMPAGNA, LA MODALITA’ INVASIONE E LE MISSIONI PROPAGANDA:

Altra mancanza di Resistance rispetto al capitolo precedente, di cui ci siamo accorti già nelle prime ore di gioco, riguarda la cura nel level design.
Per carità ci sono dei momenti davvero carini anche in questo Sniper Elite (come la fase nell’Hotel nella terza missione) ma in linea di massima questo spin off rappresenta un’esperienza molto meno interessante e molto più spoglia rispetto al quinto episodio.


Nello scorso titolo le aree, oltre ad essere decisamente memorabili, offrivano tantissimi percorsi e approcci possibili per portare avanti la missione, e molte di esse erano davvero open, dando al giocatore persino la possibilità di decidere l’ordine con cui completare gli obbiettivi.
In Resistance invece è tutto molto più lineare, con un percorso più o meno prestabilito, da cui devierete al massimo per rincorrere un’obiettivo secondario.
Anche il ritorno della modalità Invasione, in cui dei giocatori in carne e ossa entravano nelle vostre partite nei panni di Jäger tedeschi, ossia truppe speciali alle vostre costole, non ci ha lasciato particolarmente colpiti.

La modalità invasione ci ha divertiti molto di più su Sniper Elite 5, ma uccidere uno Jäger rimane davvero godurioso.

Mentre in passato abbiamo vissuto con emozione l’ingresso di un player reale nella nostra partita, che veniva scombinata da una serie di inseguimenti, nascondigli improbabili, attacchi mordi e fuggi e pazienti attese ripagate da kill spettacolari, a questo giro non ci siamo divertiti allo stesso modo.

La conformazione delle mappe rende molto più semplice il camperaggio per i giocatori che vestono i panni dei nazisti. Questi, di solito, rimangono appollaiati in un punto nascosto e aspettano che Harry gli passi sotto per finirlo, senza un minimo di sfida.

Non aiutano neanche delle hitbox che abbiamo trovato a dir poco strambe, problema che comincia a comparire quando alcuni giocatori avversari appaiono in partita, forse causata da problemi di connessione dei nemici. Anche il sistema di concentrazione, utile per scovare i nazi (bot o meno) nei dintorni tende a impazzire, sempre dalla comparsa degli Jäger in poi.

Un’altra piccola aggiunta rispetto alle scorse edizioni, che però non abbiamo trovato particolarmente interessante, è la modalità Propaganda. Durante le varie missioni di Sniper Elite: Resistance sentirete, in diversi punti delle mappe (a volte nascosti, a volte meno) un fruscio distintivo. Frugando in giro riuscirete a imbattervi in alcuni manifesti della propaganda partigiana.
Questi, una volta raccolti sbloccheranno una sfida, che consiste sempre nell’uccidere un determinato numero di nemici con una determinata selezione di armi.

Le sette (otto con quella del dlc) missioni della modalità Propaganda.

La durata della campagna (missioni propaganda escluse) é abbastanza variabile, e cambia in base al vostro modo di giocare.
Andando dritti ai vostri obbiettivi senza compiere una strage in ogni livello e senza cercare lettere e collezionabili, e la completerete in circa otto ore.
Se invece come noi vi siete dedicati allo sterminio e a lunghe sfide con gli invasori, o se preferite adottare un’approccio pacifista stealth, probabilmente impiegherete anche il doppio.


SEZIONE TECNICA:

MOTORE GRAFICO :

Anche da questo punto di vista Sniper Elite: Resistance rimane assolutamente ancorato al quinto episodio, senza nessuna sostanziale modifica.
La scelta di Rebellion di continuare a distribuire la serie su Ps4 e Xbox One non contribuisce di certo a puntare all’innovazione sotto l’aspetto grafico, e così ci ritroviamo con dei modelli di veicoli e dei vari personaggi abbastanza datati e spigolosi, in particolar modo per le truppe della Gestapo.

Va bene l’omologazione, ma non ci risulta che la Gestapo fosse composta da cloni.

Introdotti in questo capitolo come cacciatori di nazisti, i membri della polizia di stato risultano davvero bruttini e soprattutto sono tutti uguali, a differenza delle truppe degli altri reparti.
C’è comunque da dire che abbiamo visto di decisamente di peggio in dei recenti AAA.
Di pregevole fattura e molto più gradevoli invece gli ambienti e le loro texture, l’illuminazione e i panorami. Anche se, di nuovo, avremmo probabilmente apprezzato di più queste finezze con un level design più curato.

Aldilà dei problemi comparsi durante le Invasioni, durante i nostri stermini non abbiamo incontrato crash o particolari bug, a parte qualche compenetrazione del nostro avatar in alcune situazioni.

PRESTAZIONI:

A livello prestazionale Sniper Elite: Resistance (complice la grafica datata) è un titolo davvero eccezionale. In grado di girare anche sui sistemi più datati con 60 frame granitici in full hd, nonostante la mancanza di moderni sistemi di upscaling e altre innovazioni introdotte negli ultimi anni.
Sulla nostra configurazione di fascia alta, il titolo riesce a muoversi con le impostazioni grafiche al massimo anche sopra i 220fps, con dei cali consistenti anche di 80 frame a seconda del movimento di telecamera.

Ovviamente degli sbalzi di fluidità così consistenti vanno a creare dei fenomeni di tearing percepibili, ma dobbiamo considerare che la versione in anteprima da noi ricevuta non aveva nessuna opzione di frame limiting o di vsync, che sono stati invece inseriti nella full release del 30 Gennaio.

Sniper Elite: Resistance è stato anche ottimizzato per Steam Deck, e ha ottenuto lo stato di Valve Verified ben prima della sua uscita.
Potrete giocare senza troppe rinunce al titolo Rebellion sia in 60 fps, che rimangono stabili in qualsiasi occasione, o anche nella modalità a 45hz, per far durare considerevolmente di più la batteria della vostra handheld.


Sniper Elite: Resistance, è attualmente disponibile per: PC, Ps5, Ps4, Xbox One e Xbox Series S /X, è inoltre un gioco verificato da Valve per Steam Deck.
Ringraziamo Rebellion per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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Sniper Elite: Resistance (Pc)
In Conclusione:
Dare una voto a Sniper Elite: Resistance si è rivelato abbastanza complicato. Da un lato abbiamo un gioco che è la copia spudorata del precedente capitolo, con pochissime e ininfluenti aggiunte ma tanti, decisi, passi indietro rispetto a esso. D'altro canto proprio la sua natura di more of the same lo salva dal baratro e lo rende un titolo che vale la pena giocare, oltre a rappresentare sicuramente l'ennesimo must have per i fan di questo tipo di gameplay. Più un dlc che un titolo a se stante, lo consigliamo comunque agli appassionati della serie, mentre ai neofiti consigliamo di partire dai precedenti episodi.
Pregi
Le meccaniche classiche della saga continuano a intrattenere alla grandissima.
Grafica a tratti pregevole.
Ottime prestazioni anche su sistemi datati.
Difetti
Gravi problemi di I.A. nemica.
Level design non all'altezza del precedente capitolo.
E' ora di aggiungere una sezione narrativa più corposa e strutturata.
Grafica datata.
Protagonista abbastanza scialbo.
Modalità Invasione non all'altezza.
6.8
Voto