Cos’è che ci rende umani? È una questione affascinante su cui non esiste probabilmente una risposta definitiva, e proprio per questo ampiamente esplorata in molte opere della nostra storia, ognuna delle quali contribuisce in modo unico a questa discussione. Oggi ci addentreremo anche noi in questa tematica attraverso la recensione di uno dei più profondi titoli creati da Frictional Games che, dopo averci tenuto col cuore in mano con Penumbra e Amnesia, nel 2015 ci delizia nuovamente con “Soma“.

Iniziamo quindi questa settimana dedicata interamente ad Halloween con un survival horror che vi offrirà un’esperienza unica nel suo genere, in grado di mettere in discussione le nostre convinzioni più profonde sull’umanità.


INCIPIT

Quella mattina sembrava una giornata come tante altre per Simon Jarrett, un comune impiegato canadese che si apprestava come al solito a recarsi al lavoro nella sua fumetteria, circondato da colleghi e amici. Tuttavia il destino aveva in serbo per lui un’improvvisa svolta e, invece di avviarsi direttamente al lavoro come sempre, decise di ritardare il suo arrivo per sottoporsi ad una visita medica nella speranza di trovare una cura per una lesione che si era rivelata fatale.

Simon era infatti rimasto coinvolto in un grave incidente d’auto di recente, durante il quale aveva perso la sua collega e amante, lasciandolo con un danno cerebrale apparentemente incurabile e privandolo di ogni speranza. È proprio in questo contesto disperato che troviamo il nostro protagonista all’inizio del gioco, quando decide di sottoporsi a delle sperimentazioni cerebrali condotte dal Dr. Mushi con lo scopo di applicare una cura innovativa nella speranza di salvargli la vita.

Ma una volta attivato il dispositivo progettato per analizzare la mente, ci ritroviamo improvvisamente trasportati in un edificio completamente diverso da quello che conoscevamo, un luogo che sembra essere stato abbandonato dall’umanità da molto tempo. Ben presto scopriamo di essere stati catapultati un secolo avanti nel futuro, in una realtà in cui il genere umano si è trasferito in una singolare struttura sottomarina chiamata Phatos-II, che ora sembra essere abitata solo da strani robot.

Come abbiamo fatto a raggiungere questo luogo? Come abbiamo viaggiato attraverso il tempo? Cosa è accaduto all’umanità e dove si trovano tutti ora? Queste sono solo alcune delle domande che ci assaliranno mentre intraprendiamo questo solitario percorso nelle profondità dell’Oceano Atlantico, alla ricerca di un modo per ritornare alla nostra normale esistenza.


STRUTTURA NARRATIVA

Soma ci travolge con una struttura narrativa straordinaria, raramente riscontrabile in titoli simili, che ci porta ad interrogarci sui confini che definiscono una vita e che ne conferiscono valore. Questa analisi avviene attraverso le costanti riflessioni del nostro protagonista e i dialoghi con le molteplici entità che incontreremo nel corso della nostra avventura, che siano queste intelligenze artificiali o automi dotati di processi cognitivi.

Man mano che procediamo nella nostra esplorazione, scopriremo gradualmente la vera storia dietro Phatos-II dalla sua nascita fino all’evoluzione attuale, grazie ai molteplici indizi disseminati nelle diverse ambientazioni. Mentre perlustreremo le varie stanze troveremo foto, documenti e computer contenenti file che non solo sveleranno dettagli sulla storia umana, ma ci racconteranno anche le esperienze personali degli individui che un tempo occupavano quegli stessi spazi.

È proprio nella caratterizzazione delle diverse figure con cui entreremo in contatto che il gioco svelerà il suo massimo potenziale, coinvolgendoci non solo nelle vicende di coloro che ci accompagneranno durante il nostro viaggio ma, grazie alla possibilità di interagire con i cadaveri ed i sistemi telefonici per ascoltare le ultime conversazioni avvenute, riusciremo a creare un legame emotivo anche con tutti quegli individui che appartengono al passato ma le cui azioni continuano ad influenzare le nostre vite.

Oltretutto Soma ci porrà frequentemente di fronte a scelte morali da affrontare che, sebbene non influiscano direttamente sulla trama principale che si concluderà in ogni caso con un unico finale impeccabile, avranno un grande impatto sulla psiche del protagonista e del giocatore stesso, creando un’atmosfera completamente diversa a seconda delle decisioni prese.


GAMEPLAY

Il gameplay di Soma non si discosta notevolmente dalle tipiche sezioni di gioco che solitamente troviamo nei survival horror in prima persona, dove le nostre uniche abilità consistono nella corsa e nell’accovacciarci per nasconderci, richiedendo da parte nostra la capacità di valutare e decidere la sequenza di azioni più appropriata nelle diverse situazioni. Sarà essenziale prestare attenzione e considerare ogni possibile opzione per evitare di essere scoperti da ciò che si cela nelle tenebre.

Phatos-II non sarà infatti abitata solo da individui amichevoli disposti al dialogo, ma anche da strane creature robotiche apparentemente impazzite e prive di capacità cognitive, che ci attaccheranno non appena ci vedranno. Queste saranno suddivise in diversi tipi e categorie, ciascuna con caratteristiche uniche a seconda della zona di gioco in cui ci troviamo, presentando così l’essenzialità di studiare attentamente i loro movimenti per poterli superare senza attirare la loro ostilità, il che diventerà una parte fondamentale del gameplay.

Dovremo prestare particolare attenzione ai nostri movimenti, poiché questi esseri sono estremamente sensibili ai rumori ed un piccolo suono potrebbe rivelarsi fatale se urtiamo qualcosa o camminiamo nel punto sbagliato. Potremmo tuttavia sfruttare questa loro ipersensibilità a nostro vantaggio, distraendoli con la meccanica di raccogliere e lanciare oggetti dall’altra parte della stanza, costringendoli così a cambiare direzione.

La possibilità di interagire con l’ambiente a nostro piacimento, permettendoci di nasconderci in cunicoli appartati o di utilizzare tutto ciò che troviamo per distogliere l’attenzione dei nostri inseguitori e proseguire, è resa possibile grazie ad un eccellente level design delle diverse aree. Le mappe non risultano mai eccessivamente complesse o confuse, ma neanche troppo lineari; questo favorisce sempre l’esplorazione e il senso di scoperta, gratificando il giocatore e suscitando in lui la voglia di conoscere sempre di più sulla struttura.

Nel caso in cui non dovessimo affrontare inseguimenti ad alta tensione, il gioco ci impegnerà in segmenti di gameplay in cui dovremo risolvere enigmi per progredire nella trama, mentre altre volte ci troveremo in sezioni platform utilizzate per spostarci da un punto all’altro della struttura. Questi momenti rappresentano una sfida equilibrata, mai eccessivamente impegnativa, offrendo brevi pause dall’angosciante gameplay stealth che contraddistingue il titolo, senza però interrompere il flusso del gioco risultando troppo lunghe o complesse.

In ogni caso Soma ci garantisce un’esperienza che terrà costantemente sospesi sul filo del rasoio, generando una notevole ansia durante le nostre esplorazioni e una costante tensione nella scoperta di nuovi luoghi. La componente horror è infatti realizzata con maestria grazie alla presenza di jumpscare ben posizionati e mai scontati, che non risultano fastidiosi o eccessivi.

Un’Intelligenza Artificiale non all’altezza

Una delle creature ostili che troveremo su Soma

Il gameplay purtroppo presenta anche degli aspetti negativi che, seppur non rovinano completamente l’esperienza complessiva, possono causare una certa frustrazione e talvolta persino noia nei giocatori. In particolare, ci riferiamo a delle problematiche che abbiamo riscontrato con alcuni nemici che abbiamo incontrato durante le nostre esplorazioni, la cui intelligenza artificiale ha spesso lasciato a desiderare. 

A volte ci è capitato di vedere i nemici pattugliare in avanti e indietro nello stesso corridoio, bloccando così l’unica strada per avanzare nel gioco e rendendo impossibile il nostro movimento dal punto in cui ci nascondevamo. In certe occasioni sembra quasi che questi mostri abbiano sempre una conoscenza precisa della nostra posizione e rimangano fermi nelle stesse aree all’infinito, costringendoci ad aspettare anche diversi minuti per trovare una finestra di opportunità per fuggire.

Con il passare del tempo questa situazione potrebbe generare impazienza nel giocatore, il quale potrebbe preferire addirittura di essere colpito una volta (sapendo che ciò non risulterà fatale) pur di allontanare il mostro da quella zona e poter finalmente avanzare, danneggiando seriamente l’immersione nell’atmosfera horror del gioco.


COMPARTO ARTISTICO E SONORO:
Nelle profondità dell’Oceano Atlantico

Nonostante il titolo possa sembrare datato dal punto di vista grafico, essendo stato rilasciato nel 2015, Soma offre comunque un’esperienza visiva straordinaria data dall’enorme sforzo compiuto dal team svedese nel creare un mondo incredibilmente dettagliato e curato. Dalle creature che incontreremo alle strutture che esploreremo, ogni aspetto è caratterizzato da un design impeccabile e affascinante, contribuendo a regalarci una delle atmosfere più riuscite in qualsiasi prodotto horror.

Ed è proprio questa atmosfera uno dei punti più forti dell’intera esperienza, grazie alla sorprendente ma funzionante fusione tra la solitudine e l’isolamento delle profondità marine con elementi di fantascienza e futuristici. Questa combinazione genera un potente senso di inquietudine e innaturalezza nel giocatore mentre esplora il mondo di gioco, che si trova a confrontarsi con due delle più grandi paure dell’umanità fuse in un unico concetto: l’ignoto.

Tutto ciò viene ulteriormente migliorato da un eccezionale sound design che costantemente mantiene alta la tensione, mantenendoci sempre consapevoli della terribile situazione in cui ci troviamo. In particolare abbiamo apprezzato molto l’uso combinato di segnali visivi e sonori in relazione alla presenza delle creature nemiche, che man mano si avvicinano creano effetti sul nostro schermo, provocando non solo una forte ansia ma aiutandoci anche a comprendere la distanza tra noi e i nemici.

Da un punto di vista tecnico il gioco rimane generalmente stabile, ma non è immune da piccoli difetti. Abbiamo infatti notato che alcune texture hanno difficoltà a caricarsi, risultando sfocate per un periodo prolungato, e specialmente durante il cambio delle mappe ci sono stati cali di frame abbastanza significativi, seppur brevi.
Questi difetti, sebbene possano passare inosservati, se si verificano troppo frequentemente rischiano di interferire con l’immersione del giocatore nel mondo di gioco. 


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SOMA (PC)
IN CONCLUSIONE
Soma offre un'esperienza unica che vi immergerà in un'atmosfera straordinaria, mantenendovi costantemente in uno stato d'angoscia e al tempo stesso spingendovi a riflettere su temi profondi che lasceranno un vuoto una volta completato il gioco. Con una narrativa eccezionale ed un gameplay in grado di impedirvi di dormire la notte, se siete ancora indecisi su cosa giocare per Halloween, non possiamo fare altro che raccomandarvi questo titolo.
PREGI
Narrazione profonda
Atmosfera impeccabile
Eccezionale dal punto di vista artistico
Storie dei personaggi secondari coinvolgenti
DIFETTI
Alcune incertezze nell'IA dei nemici
Piccoli difetti tecnici
9.5
voto