Raccontare una storia non sempre è un compito facile e molte volte questa viene ridotta ad essere semplicemente uno sfondo a ciò che stiamo giocando, ma non è questo il caso. Il titolo di cui parliamo oggi è Tchia, un open world sandbox realizzato da Awaceb, un piccolo team di sviluppo i cui fondatori provengono dall’arcipelago della Nuova Caledonia, una collettività francese situata nell’Oceano Pacifico.

Sarà riuscito questa perla indie a trasmetterci gli importanti messaggi che si prefigge di comunicare?
Scopriamolo nella recensione dedicata!


Trama

Veniamo introdotti alla trama partendo proprio dalla ridente Nuova Caledonia, presentandoci le bellezze naturali mozzafiato dell’arcipelago come una casa per i bambini abbandonati dai genitori.
Arriva quindi un nuovo ragazzino all’interno del rifugio e, come da tradizione, l’anziana che si occupa del villaggio racconta la storia della protagonista, Tchia, una piccola avventuriera a cui viene rapito il padre Joxu dallo stregone Pwi Dua insieme al sovrano Meavora.

Nel vano tentativo di salvare il proprio genitore, Tchia scopre di possedere un potere sovrannaturale (legato alla sua particolare eterocromia) in grado di prendere il controllo di oggetti e animali, in questo caso il machete del malvagio mago, infliggendogli una ferita superficiale. Durante questo viaggio vediamo come la protagonista cresce incontrando nuove persone, stringendo amicizie e prendendo insegnamento da tutti gli avvenimenti in cui imbatte.

La narrazione di questo titolo cerca di parlare sia ai più piccoli che ai più grandi, con una trama semplice ma che riesce a trasmettere dei messaggi importanti quali la riscoperta delle tradizioni e l’importanza del viaggio intrapreso.


Gameplay

Ad accompagnare la componente narrativa di Tchia c’è il gameplay che risulta nel suo complesso molto semplice ed alla portata di tutti, portando il giocatore ad esplorare il mondo di gioco in piena libertà. La scoperta di quali azioni possiamo compiere all’interno di Tchia è graduale, partendo dal tutorial che ci guida nel meraviglioso arcipelago della Nuova Caledonia, a partire dai movimenti basilari come nuotare e planare con l’aliante che ci verrà donato da nostro padre.
Tutte le azioni compiute dal protagonista richiederanno stamina, si deve per tanto prestare attenzione a non terminare l’energia per evitare di imbattersi in situazioni di estremo pericolo.

Per progredire all’interno del titolo ci saranno delle missioni principali da completare tramite la raccolta degli oggetti in giro per la mappa di gioco, oppure prendendo parte a minigiochi che ci permetteranno di sbloccare nuovi strumenti.

Un esempio è l’utilizzo dell’Ukulele, il quale se suonato con il giusto tempismo potrà cambiare l’orario ed il meteo del posto, potendolo inoltre utilizzare inoltre in vicinanza dei falò che rappresentano punti di salvataggio e di ristoro.

Nel titolo non sono presenti particolari momenti action che potranno metterci in difficoltà, eccezion fatta per le ronde dei  Maano, gli scagnozzi fatti di stoffa di Pwi Dua. Per sconfiggere questi nemici avremo a disposizione soltanto una fionda semplice che dovremo utilizzare per colpire dei barili esplosivi.

Un’elemento originale ed unico all’interno del gameplay di Tchia è il Salto dell’Anima, il potere sovrannaturale che ci permette di possedere gli oggetti e animali, difatti se vorremo risparmiare ossigeno ed energie potremo prendere le redini momentanee di un delfino.
Ma le feature non terminano qui, Tchia ha infatti la possibilità di viaggiare tra le isole presenti utilizzando una piccola imbarcazione, facile da padroneggiare e davvero rilassante da utilizzare.

Un’ulteriore meccanica da mettere in evidenza è la personalizzazione della nostra protagonista, potendo scegliere fra abiti tradizionali e vestiti più moderni, insieme a cappelli, scarpe e zaini tutti diversi fra loro. Questa feature non avrà soltanto uno scopo puramente estetico, ma influenzerà ad esempio la resistenza generale e la capacità di ossigeno quando si è immersi sott’acqua.


Comparto Tecnico e Artistico

A completare il magnifico quadretto rappresentato dal titolo c’è il comparto artistico, la cui scelta di stile e ricchezza di piccoli dettagli sanno regalare molte emozioni.
Gli sviluppatori di Awaceb hanno deciso di rendere l’ambientazione molto colorata, puntando su tonalità molto accese e sfruttando al meglio l’illuminazione e gli effetti visivi al fine di creare un paesaggio suggestivo.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, abbiamo riscontrato diversi problemi non gravi di framerate e qualche bug che non ha rovinato l’esperienza generale del titolo. Lo stile grafico, nella sua semplicità, permette alle configurazioni meno recenti di poter girare il titolo senza problemi.


Una nota di merito va alla colonna sonora, in grado di immergere totalmente il giocatore nella Nuova Caledonia, alternando momenti emozionanti al relax assoluto durante i nostri viaggi in barca.


Ringraziamo Cosmocover per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro curatore e sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Tchia
TCHIA (PC)
IN CONCLUSIONE...
Tchia è un titolo indie che merita l'attenzione dei giocatori, perché seppur non sia tecnicamente eccelso, è il frutto dell'amore, della passione ed ha una importante storia da raccontare. Pur considerando alcuni problemi tecnici, ricordando ancora una volta che si tratta di un gioco indie a tutti gli effetti, questi non rovinano l'esperienza di buon valore che il titolo offre ai giocatori. Un atto d'amore per il proprio luogo d'origine, attraverso cui gli sviluppatori hanno condiviso i loro usi e i costumi con il mondo.
PREGI
Una storia semplice ma avvincente
Scelta artistica azzeccata e degna di nota
Gameplay interessante e diversificato
DIFETTI
Qualche difetto tecnico
8
VOTO

Di Antonio Russo

Hola! Mi chiamo Antonio e sono un appassionato di videogiochi fin dalla tenera età. Cresciuto a pane e Tekken 3, ho accolto questa occasione per dare il mio contributo alla community.