Recentemente, il panorama dei giochi picchiaduro ha visto l’aggiunta di numerosi nuovi titoli delle serie più celebrate, come le rinomate Mortal Kombat e Street Fighter. Il più recente ad unirsi al gruppo è lo storico franchise Tekken che, dopo un lungo periodo di attesa durato ben 7 anni dovuto anche al cambio generazionale avvenuto negli ultimi tempi, presenta il suo ottavo atto.
Bandai Namco ha costruito un grande hype fin dal Tekken World Tour del 2023, mostrando un teaser trailer che fece gridare finalmente al miracolo, creando eccitazione nei fan e non solo.
Avrà dunque l’azienda nipponica rispettato le aspettative? Fiondiamoci e scopriamolo in questa nuova recensione su Tekken 8.
STORY SO FAR
Sappiamo tutti quanto la storia di Tekken sia così variopinta e piena di conflitti familiari, ma è anche detentore del Guinness World Record per “la trama del videogioco più longeva senza sostanziali lacune di sviluppi o reboot” con ben 30 anni all’attivo, e anche questo titolo ne contribuisce con la story mode denominata “Il Risveglio dell’Oscurità“.
Il settimo capitolo ci ha lasciati con lo scontro tra il padre Heihachi Mishima e il figlio Kazuya Mishima, dove quest’ultimo ne è uscito vincitore, e ora invece a prendere le veci della prole demoniaca sarà Jin Kazama.
Il giovane protagonista si trova così a confrontarsi con il suo lato demoniaco, che si rivela instabile e pronto a far perdere il controllo al nostro eroe, portando ad una narrativa introspettiva che ha come tema centrale il riconoscere sé stessi, trattando lo sviluppo interiore di Jin che dovrà accettare i propri peccati precedentemente avvenuti nella trama.
Possiamo inoltre notare fin da subito una maggiore importanza data al “The King of Iron Fist Tournament”, che ritorna ad essere parte integrante della trama dopo che nei precedenti Tekken era rimasto trascurato, che come da tradizione si svolgerà in diversi punti del mondo, come nel Colosseo di Roma.
Oltre alle classiche lotte troviamo anche diverse sequenze animate che richiamano fedelmente il passato della serie, ampliando ancora di più la storia del mondo di gioco per tutti i fan che la seguono fin dai primi capitoli.
Tra queste troviamo tuttavia molte scene “esagerate” che si rivelano incoerenti con il resto dell’ambientazione, dove purtroppo i dialoghi tra i personaggi risultano senza profondità, ma che vengono perdonate grazie alle coreografie delle lotte e all’assurdità dell’azione che lasciano a bocca aperta e regalano momenti di grande adrenalina.
In aggiunta a tutta questa frenesia, troviamo un richiamo al passato con la vecchia modalità Tekken Force, che viene implementata all’interno della story mode, rendendola parte integrante e contestualizzata senza forzarne l’aggiunta.
MODALITÀ DI GIOCO
Da molti anni a questa parte, gli sviluppatori di picchiaduro hanno avuto una strada comune da seguire, rendendo il proprio obiettivo principale quello di prendere in considerazione e di soddisfare sia i giocatori che vogliono una sezione dedicata al single player, che quelli che invece dedicano gran parte del loro tempo solo al multiplayer.
Per questo motivo, anche Tekken 8 ha una gran parte di contenuti offline che aiutano il giocatore a migliorare le proprie abilità anche in prospettiva di partite online, rendendo entrambe le modalità fondamentali e interconnesse.
EPISODI PERSONAGGIO
Come abbiamo detto in precedenza, ne “Il Risveglio dell’Oscurità” si trattano degli argomenti un po’ più pesanti e distanti da ciò a cui siamo stati abituati a vedere all’interno della serie, e per non tralasciare la parte comica e surreale che da sempre contraddistingue Tekken, è stata messa a disposizione dei giocatori la modalità “Episodi Personaggio“.
Si tratta di un breve torneo da cinque fasi, introdotte da una piccola intro del lottatore in questione, che viene accompagnato da una piccola trama ipotetica (e quindi lontana da quella reale) e scene conclusive molto comiche e surreali.
ARCADE QUEST
Un nuovo modo di trasmettere le meccaniche di gioco grazie ad un percorso adatto e graduale: questo è quello che l’Arcade Quest vuole offrire ai neofiti del genere. Questa modalità inizia col mostrarci un avatar da personalizzare a nostro piacimento, con contenuti da sbloccare o da comprare semplicemente con la moneta di gioco.
Lo stile generale dei personaggi creati da noi è diversa da quello che ci si può aspettare da Tekken, adottando piuttosto un aspetto chibi, che potrebbe non essere apprezzato da tutti i giocatori.
Abbiamo inoltre la possibilità di visitare ed esplorare diversi ambienti di gioco, che convergono tutti verso il singolo macro-tema delle nostalgiche sale arcade giapponesi.
Partiremo quindi da una zona molto piccola fino ad arrivare nelle aree più ambite e desiderate da tutti, con le differenze di grandezza che determinano anche la difficoltà della CPU che andremo ad affrontare, dove più vinceremo e più crescerà il nostro Rank.
Ogni sala giochi che andremo ad affrontare e a completare presenterà un tutorial specifico, così da percorrere un percorso graduale tra le mosse più semplici fino alle tecniche più complesse da collegare tra loro per completare una combo.
SUPER BATTAGLIA FANTASMA
In una delle ultime zone presenti nell’Arcade Quest troviamo la Super Battaglia Fantasma, che presenta combattimenti molto difficili con diversi NPC mossi da un IA molto complessa, in grado di dare molti problemi a chi decide di affrontarli.
I Fantasmi in questione apprendono qualsiasi movimento o input, così da replicarle e creare nuove situazioni che possono presentarsi in partite competitive online, sottolineandone gli errori da noi commessi e la possibilità di miglioramento.
Non solo possiamo affrontare la nostra copia quando vogliamo, ma anche quella degli altri giocatori online che incontriamo, grazie ad un’opzione che ci permette di scaricare i dati dei nostri avversari o quelli della classifica globale.
ALLENAMENTO
In contrapposizione alle battaglie contro i Fantasmi abbiamo la sezione allenamento, dove possiamo notare un netto miglioramento negli strumenti a disposizione del giocatore. Un esempio può essere l’allenamento nelle punizioni, dove si impara come reagire ad una raffica di colpi dopo una parata; oppure le Sfide Combo, in cui ci viene insegnato ad eseguire stringhe base, ma efficaci, del personaggio (entrambe presenti in Tekken 7).
Avremo inoltre a disposizione fin da subito, e non con un DLC come è accaduto nel capitolo precedente, le statistiche dei danni combo massimi, i frame di partenza e il vantaggio di questi in base ad una parata o ad un attacco andato a buon fine.
REPLAY AVVINCENTI
Esiste in Tekken 8 anche una sezione dedicata ai replay, dove si ha la possibilità di revisionare le proprie partite classificate o veloci per riguardare cosa si può migliorare e quali errori non commettere contro un determinato personaggio.
Difatti, durante la visione della lotta, verranno sottolineati dal gioco stesso i momenti in cui verrà effettuata una mossa non conveniente per noi, suggerendoci invece l’input di tasti corretto per punire e rispondere all’avversario.
Ci verrà data la possibilità di entrare nel replay stesso e rigiocare quel determinato lasso di tempo, in modo da testare con mano i consigli che ci vengono dati.
Sono visualizzabili anche i “Replay Avvincenti”, ossia delle partite giocate da altri lottatori, in cui potremo visionare strategie e comportamenti attuati in base alla situazione e al personaggio che si affronta.
TEKKEN BALL
Ritorna dopo tanto tempo la famosissima modalità Tekken Ball, ripresa dal celebre terzo capitolo della serie, portando un po’ il senso di nostalgia di quando sulla prima PlayStation potevamo sfidarci a suon di schiaffi e calci con una palla da Volleyball.
Purtroppo dobbiamo essere sinceri: è un’ottima aggiunta al titolo ma che rimane sempre fine a se stessa, diventando ripetitiva nel corso del tempo e non dando più le sensazioni di una volta.
GAMEPLAY
Per quanto riguarda il gameplay, si possono notare i cambiamenti effettuati e le migliorie apportare a Tekken 8 rispetto al capitolo precedente, rivoluzionando ancora di più il franchise e portando un po’ di aria fresca ai fan.
Uno degli aspetti che vogliamo sottolineare in primis è l’introduzione del Cheap Damage, novità che non stupisce i giocatori assidui di picchiaduro, ma che per i fan della serie è una vera e propria svolta.
Parliamo della meccanica che permette ai giocatori di infliggere una porzione di danno ridotta agli avversari anche quando si trovano in parata, rendendo l’aspetto difensivo del titolo meno centrale rispetto ai precedenti capitoli, dato che una sequenza di attacchi continui metterà non in poca difficoltà uno stile di gioco incentrato sulla guardia.
Viene così premiata molto l’aggressività da parte dei giocatori che, come ha definito lo stesso Katsuhiro Harada (Game Director di Tekken), sarà il nuovo passo in avanti della serie. Esiste però un modo per controbattere questa nuova meccanica, grazie alla possibilità di recuperare la vita in base ai colpi ricevuti in difesa.
Dunque, ogni volta che un avversario mette a segno una serie di stringhe di input oppure usa a suo vantaggio il Cheap Damage, la nostra vita viene suddivisa tra danno ricevuto non recuperabile e una parte visibile dove è possibile riguadagnare un po’ di punti salute, recuperabili solo attraverso attacchi diretti e non in parata.
Le modifiche non finiscono qui, con i più esperti del genere che avranno notato l’assenza dello Screw: un lancio orizzontale dell’avversario durante un colpo, senza la possibilità del nemico di controbattere in alcun modo.
A farne da sostituto è il Tornado, che si tratta sempre della stessa meccanica ma in questo caso orientato verticalmente. Nel video si può vedere una combo d’esempio dove viene usata questa tecnica dopo un launcher per migliorare le combo.
Ci sono altri due elementi che bisogna menzionare che sono parte integrante di un determinato numero di mappe, ossia il Wall Bound e il Floor Blast.
Il Wall Blast, che entra a far parte degli elementi a muro come il Wall Splat e Break, sbalza l’avversario all’indietro, rendendolo bersaglio di altre stringhe pericolose.
Il Floor Blast, nonostante sia molto simile alla meccanica precedente, si contraddistingue per sbattere l’avversario a terra per poi lanciarlo verso l’alto.
HEAT SYSTEM
Parliamo ora invece dell’implementazione che può cambiare le sorti della partita con uno schiocco di dita: l’Heat System. Come abbiamo già detto nell’articolo riguardante la closed beta, questo nuovo sistema implementato in Tekken 8 dà numerosi vantaggi al giocatore che lo attiva, come un boost significativo ai danni e il Cheap Damage causato indipendentemente dalla mossa che usiamo.
Per entrare nello stato dell’Heat abbiamo a disposizione due modi distinti, ovvero l’heat engager e l’heat burst.
La differenza sostanziale tra i due è quella che l’heat burst viene usato per compensare la situazione di pressione subita dall’avversario, al costo di un terzo della barra al di sotto della nostra vita, mentre l’heat engager è una mossa standard per tutti i personaggi, e ha la funzione per l’appunto di un ingaggio verso il nemico al fine di tentare una combo.
LOUNGE DI COMBATTIMENTO
Anche Tekken 8 segue il trend che ultimamente possiamo trovare in molti giochi di combattimento simili, proponendo una struttura analoga ad una Lounge che richiama l’atmosfera delle vecchie sale giochi.
In questa ambientazione troviamo una varietà di cabine, che permettono di sfidare giocatori nel nostro stesso server o consentono di affrontare avversari da tutto il mondo in partite classificate o veloci.
Sono presenti anche delle sezioni di mappa dove si può accedere alla modalità Tekken Ball e all’allenamento, anche se tutte queste opzioni sono accessibili dal menù di gioco.
COMPARTO TECNICO E SONORO
La scelta stilistica vede un’evoluzione data dal periodo storico in cui viviamo, con personaggi come Victor che adesso possiedono nuove tecnologie all’avanguardia, oppure l’intramontabile robot Jack che ogni capitolo viene aggiornato all’ultima versione.
Una nota di merito va al reparto sonoro che ci offre delle soundtrack azzeccate e di ogni genere, rendendo così le partite molto più entusiasmanti e avvincenti. Consigliamo caldamente di ascoltarla anche separatamente.
Il titolo è stato realizzato in Unreal Engine 5, e in effetti si nota la differenza con il capitolo precedente, con un salto di qualità non indifferente che si fa notare nelle cinematic, nelle arene ben realizzate e strutturare e nei modelli dei combattenti più iconici della serie.
Non abbiamo riscontrato problemi tecnici riguardanti la stabilità del software, giocando a qualità media con 60 FPS costanti su una configurazione che possiede una scheda video RTX 2060 6GB, un processore AMD Ryzen 7 4800H e 16GB di RAM.
Invece per il lato online ci sono ancora dei problemi legati alla connessione, gestita un po’ male verso gli utenti che utilizzato una rete Wi-Fi invece di un cavo Ethernet, portando a dei freeze non poco indifferenti di tanto in tanto. Da segnalare tuttavia la totale assenza di bug per tutte le 40+ ore di gameplay, così come per eventuali episodi di crash.
Ringraziamo Bandai Namco per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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