Recensione The Headliners – E il Premio Darwin va a…

Ultimamente, nel mondo dei videogiochi come sui social che usiamo ogni giorno, vediamo una progressiva nascita di nuovi trend. Uno dei più “abusati” è quello degli horror in stile PS1, che da un lato ha dato vita a numerose piccole perle come Crow Country o Lost In Vivo, ma dall’altro viene anche sfruttato per creare grezzi cash grab. Ad ogni modo, questo fenomeno non è certo una novità, basti pensare a tutte le copie di Doom uscite dal 1990 al 2000 o ai titoli che tentavano di cavalcare l’onda dei Battle Royale in tempi recenti.

Uno dei trend esplosi recentemente è quello stabilito da Lethal Company, che ha dato inizio alla creazione di una serie di titoli con protagonisti quattro personaggi alle prese con la raccolta di oggetti all’interno di luoghi sconosciuti e pullulanti di mostri. Oggi parleremo di The Headliners che, nonostante queste premesse, tenta di differenziarsi per tematiche e stile di gameplay.

Riusciremo a farci degli ottimi selfie con i mostri che terrorizzano le nostre strade?
Scopriamolo Insieme!


Gameplay

Nei panni di un intrepido reporter, dovremo immergerci in una città devastata da una violenta invasione aliena per scattare foto agli invasori e venderle al miglior offerente. Ogni partita inizierà nel nostro quartier generale, dove potremo scegliere il nostro equipaggiamento, modificare l’aspetto del nostro personaggio e visionare le foto scattate. Dopo esserci adeguatamente preparati, avrà inizio la vera sfida.

Arrivati in città, avremo 10 minuti per esplorare da cima a fondo la zona circostante alla ricerca di qualsiasi elemento alieno da immortalare. Tuttavia, bisognerà tenere conto del fatto che gli scatti a nostra disposizione saranno limitati, portandoci a scegliere con attenzione i soggetti da fotografare.

Inizialmente, per le strade non troveremo un gran numero di mostri, quindi ci ritroveremo presto a esplorare gli edifici ancora accessibili. Al loro interno avremo la possibilità di trovare mostri più piccoli ma altrettanto letali, oltre a numerosi nidi alieni, superstiti terrorizzati e trappole rudimentali.
Una volta usciti dagli edifici, invece, entreremo nel vivo dell’azione, con l’apparizione di creature più grandi e aggressive, che ci permetteranno di scattare foto più sensazionali e, di conseguenza, ottenere punteggi più alti.

Nonostante la relativa monotonia iniziale, con il passare del tempo appariranno sempre più creature sparse per la mappa, quindi è consigliabile non sprecare tutti i nostri scatti nelle fasi iniziali della partita. Inoltre, è bene sfruttare il più possibile gli elementi dello scenario, come le trappole citate in precedenza. Il titolo premierà gli scatti più creativi e peculiari, e immortalare quanti più soggetti possibili, inclusi noi stessi, ci assicurerà ottimi punteggi.

Spesso e volentieri, un ottimo scatto richiederà anche qualche sacrificio, umano o alieno. Infatti, il premio più ambito del titolo è il Darwin Award, conferito solo se ci fotograferemo mentre compiamo azioni estremamente rischiose, come ballare di fronte a bestie fameliche o tentare di fare amicizia con loro. Per questo motivo, avere almeno un secondo giocatore con cui collaborare può rivelarsi estremamente utile.

Per i solitari, il titolo rimane tranquillamente godibile anche se giocato in solitaria, seppur in molti casi risulti più impegnativo. Per semplificarci il compito, potremo acquistare numerosi oggetti all’interno dell’HUB, come scarpe per correre più velocemente, elmetti per proteggerci, mine e anche nuove videocamere. Di queste avremo a disposizione quattro modelli differenti, ognuno con i propri bonus ed eventuali malus.

Oltre al Darwin Award, vi saranno numerose altre categorie di foto che potremo scattare per ottenere punteggi più alti. Infatti, ogni volta che immortaleremo forme di vita aliene, militari alle prese con l’uccisione di un mostro, smembramenti o altre scene inusuali, otterremo molti più punti. Bisogna però prestare attenzione a un dettaglio: ogni volta che ritrarremo lo stesso soggetto più di una volta verremo penalizzati. Se non riusciremo a raggiungere il punteggio prefissato entro le tre giornate a disposizione, perderemo e saremo costretti a ricominciare dal primo stage.

Con sorpresa di nessuno, il più grande difetto del titolo è la sua ripetitività, come accade nella maggior parte dei giochi dello stesso genere. Sebbene siano presenti diverse mappe e un gran numero di mostri differenti, gli interni degli edifici esplorabili sono soltanto tre, e non ci vorrà molto tempo per vederli tutti. Fortunatamente gli sviluppatori si sono ripromessi di supportare attivamente il titolo, quindi è plausibile che in futuro vengano implementati nuovi ambienti.

Sorprendente è invece la varietà di situazioni alle quali assisteremo; grazie ai mostri, che possono interagire con quasi ogni elemento della mappa, e ai numerosi militari e civili pronti a essere divorati, ogni partita ci riserverà momenti unici e difficilmente risulterà monotona. Se posso darvi un consiglio: non abbassate mai la guardia, nemmeno quando sarete a un passo dall’elicottero!


Comparto artistico e tecnico

Il comparto artistico di The Headliners non è tra i più ispirati, in quanto presenta uno stile cartoon piuttosto generico. Tuttavia, la creatività del titolo emerge nel design dei vari mostri che infestano le strade. Vi sono numerose creature dai design più disparati, ognuna delle quali riflette comportamento e abilità.
Sebbene alcuni mostri, specialmente quelli più grandi, prendano palesemente ispirazione da giganti del cinema (Cloverfield, Godzilla), risultano comunque interessanti e, soprattutto, terrificanti.

Parlando del comparto tecnico, il gioco presenta alcune falle prestazionali, ma non così gravi da compromettere l’esperienza complessiva. Non sarà raro incappare in qualche bug, alcuni dei quali potrebbero persino impedire il completamento di una partita.


Ringraziamo KAFI  per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

The Headliners (PC)
In conclusione...
Nonostante le grandi somiglianze a titoli come Lethal Company, The Headliners riesce benissimo a farsi valere come avventura a sé stante, anche quando giocato in solitaria. Nonostante vi siano alcuni problemi legati al loop di gameplay, il gioco dispone comunque di una buona varietà di contenuti al lancio che ci intratterranno durante tutte le nostre run.
Pregi
Buona quantità di contenuti disponibile...
Frenetico e molto divertente, soprattutto in compagnia.
Buoni i design dei mostri
Difetti
... ma diventa presto ripetitivo.
Alcuni bug presenti ci faranno fallire una partita.
8
Voto