Vi è mai capitato di riprendere in mano un vecchio titolo che ha fatto parte della vostra infanzia e di stupirvi per quanto ancora oggi sia in grado di intrattenervi? O magari vi siete messi a spulciare le offerte del vostro store di riferimento per dare una chance a qualche titolo decisamente anzianotto vagamente conosciuto ma mai provato, per poi rimanerci incollati per mesi?
Tra gli studi che rivendicano fieramente la volontà di modernizzare dei grandissimi titoli di genere d’epoca, senza proporre delle banali copie e more of the same, troviamo sicuramente i Two Point Studios, da tempo sotto l’egida di SEGA, e oggi recensiamo il loro nuovo e ambizioso Two Point Museum.
La giovane e dinamica azienda inglese si avvale dell’esperienza di veterani provenienti da storici team come Bullfrog Studios, Muckyfoot e Lionhead, gli ultimi due creati da ex-dipendenti del primo in seguito alla chiusura dello stesso. Non sorprende quindi che i titoli dei Two Points si ispirino alla celebre serie Theme. Questi sono dei capolavori di simulazione gestionale sviluppati tra gli anni 90′ e l’inizio 2000 proprio dai BullFrog Studio. I titoli di questo franchise erano caratterizzati da un mix unico di gestione strategica, logistica ed economica, comicità surreale e stile grafico cartoonesco.
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In particolare Theme Park e Theme Hospital sono ancora oggi ricordati come due dei migliori lavori del controverso Peter Molyneux e, grazie alla loro rigiocabilità, al gameplay profondo e all’umorismo senza tempo, sono ancora fruibili come classici del genere.
Proprio Theme Hospital ha avuto un successore spirituale nel 2018 con Two Point Hospital, in grado di modernizzare le meccaniche di questo grandissimo classico senza intaccarne lo spirito e le atmosfere, e di risultare, per iTwo Point Studios, un successo commerciale.
Forti delle vendite e della ”rinascita” dei generi di nicchia, venne rilasciato nel 2022 Two Point Campus che spostava il focus del titolo dalla sanità all’educazione, e così arriviamo a Two Point Museum, che invece ci metterà nei panni di un curatore museale.
Sarà riuscito il team inglese a riportare in vita l’essenza stravagante e il puro spasso dei gestionali in stile Theme?
CAMPAGNA
Two Point Museum offre al day one due modalità di gioco; la Campagna e la Modalità Libera, con la prima che funge da tutorial e da ”addestramento” per la seconda.
Non aspettatevi una profonda trama per quella che potremmo definire come una modalità carriera, molto semplicemente subentrerete come curatore museale a un losco e incompetente figuro che di recente è scappato lasciando diverse esposizioni in condizioni disastrose. Il vostro obbiettivo sarà quello di riprendere in mano la gestione dei cinque musei dalla contea di Two Point, ossia della località dove sono ambientati tutti gli omonimi giochi dell’omonimo studio.
Ognuna delle esposizioni avrà il suo tema specifico: Paleontologia, Biologia Marina, Soprannaturale, Scienza e Spazio. Il nostro scopo sarà inizialmente rimediare ai danni del vecchio curatore e ricostruire ognuna delle cinque gallerie, puntando da un lato all’eccellenza e alla varietà dei reperti esposti, dall’altro alla soddisfazione dei visitatori.
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Per non rendere il gioco troppo monotono, gli sviluppatori hanno fatto in modo che non sia necessario completare tutte le missioni di un museo per passare al successivo, come già avveniva nei precedenti titoli della serie. Dopo aver raggiunto la valutazione di una Stella nell’esposizione a tema dinosauri, potremo passare a biologia marina o soprannaturale, a nostra scelta.
Dopo il completamento di ulteriori task potremo passare con un click da uno di questi musei all’altro, e infine si potranno aprire le ultime due gallerie, da questo momento avrete totale libertà su come, dove e quando procedere.
Per aggiungere ulteriore varietà a TPM esiste una sesta categoria di reperti, quelli botanici, che non hanno uno spazio a loro dedicato ma potranno essere esposti negli spazi esteticamente e tematicamente più consoni. Inoltre, occasionalmente, compariranno sino a tre musei pop-up con sfide e missioni aggiuntive.
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La campagna è davvero pensata bene, anche il giocatore più inesperto avrà sufficiente tempo per comprendere e assimilare le core mechanic di Two Point Museum, vivendo al contempo un’esperienza chill e spassosa. Esperienza che diventerà gradualmente più complicata, ma senza mai frustrare l’utenza o fargli provare una sensazione di overwhelming.
E per i veterani dei manageriali e/o degli altri Two Point? state pur tranquilli , se appartenete a questa categoria non vi annoierete mai. Le prime fasi di gioco risultano infatti molto veloci per gli appassionati del genere, che avranno tutto il tempo di osservare le tante ed esilaranti gag che ci mette davanti il gioco.
MODALITÀ LIBERA
Una volta che il giocatore si sarà impratichito a dovere con le nuove meccaniche che aggiunge alla serie il nuovo Two Point , sarà possibile lanciarsi nella modalità sandbox e creare la nostra magnum opus, il gigantesco Megamuseo, con tutto lo spazio per inserire ogni tipo di reperto.
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Ed è qui che noteremo uno dei veri punti di forza di TPM: l’ampia varietà di reperti, stanze tematiche, oggetti e decorazioni. Delle ultime categorie fanno parte molti arredi sbloccabili con i Kudos, una valuta speciale ottenibile completando gli obiettivi della campagna. Quest’ampia selezione di elementi visivi fa il paio con le numerose variabili di gameplay ed entrambe rendono Two Point Museum un gestionale ricco e dinamico.
Il lato più interessante di questa modalità è senza dubbio la totale libertà per quanto riguarda la costruzione di edifici e stanze, dove potrete sfogare tutta la vostra vena creativa, o cercare le migliori soluzioni per spennare i visitatori. Ma se tutta questa autonomia vi spaventa, almeno per le prime partite, sappiate che Two Points Museum vi darà tantissimi consigli (disattivabili) sul corretto modo di gestire ogni singolo aspetto delle vostre esposizioni.
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Oltre a stimolare il piccolo decoratore di interni che è in noi, abbiamo trovato davvero interessante vedere come tutti i diversi elementi e variabili a cui eravamo stati introdotti gradualmente nel corso della campagna interagivano tra di loro. Sicuramente parliamo del titolo più complesso e più avanzato prodotto sinora dai Two Point Studios, ma che rimane gestibilissimo con facilità grazie alla intuitiva UI e alla possibilità di mettere in pausa in qualunque momento.
GAMEPLAY
Se avete già giocato i titoli di Two Points, nel bene e nel male non troverete grossissime differenze tra Two Point Museum e i giochi precedenti. Vengono introdotte tante nuove meccaniche ma se vi aspettavate qualcosa di radicalmente diverso da Hospital o Campus, rimarrete delusi.
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Il gioco in linea di massima si divide in quattro grandi aspetti:
- Procurarsi reperti: Vera novità di TPM, potremo mandare alcuni nostri dipendenti in spedizioni che hanno lo scopo recuperare il materiale da esporre nelle nostre gallerie, queste avverranno in ben 100 punti geografici, divisi in cinque mappe tematiche.
Ogni zona avrà dei bonus e dei malus particolari, che daranno ai vari lavoratori vantaggi o svantaggi al rientro dall’avventura, manufatti di gradazione più alta, o molto semplicemente denaro e Kudos. - Esporre i reperti e costruire il museo: La modalità costruzione sarà cruciale in Two Points Museum, oltre a esporre i reperti con gusto estetico, è fondamentale organizzare bene lo spazio per ogni stanza, oggetto ed elemento. Per mantenere il budget, dovrete abbellire le aree intorno ai ritrovamenti per aumentarne il valore estetico e culturale, così da soddisfare le aspettative dei visitatori.
Grazie alle decorazioni otterrete, oltre all’incasso degli ingressi, delle succulente donazioni. Inoltre, il museo avrà bisogno di stanze essenziali come bagni, sale relax per i dipendenti, laboratori, eliporti per le spedizioni e biglietterie per gestire gli ingressi.
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- Accogliere i visitatori: Questi si dividono in 18 categorie ben precise, che vanno dai classici turisti (interessati alla spettacolarità dell’esposizione) agli accademici (con un occhio di riguardo al valore di conoscenza intorno ai vostri reperti) agli appassionati di questo o quel tema, sino ad arrivare a delle tipologie abbastanza particolari, come… gli Yeti.
Ogni tipo di ospite avrà non solo dei gusti distinti dagli altri in materia di esposizioni, ma anche differenti esigenze che potremo (e dovremo) capitalizzare costruendo negozi, bar, ristoranti, caffetterie e piazzando distributori automatici di ogni genere.
Per di più, ogni individuo avrà dei comportamenti antisociali che vi costringeranno a prendere delle contromisure piazzando stanze, strutture e personale adeguato. I bambini saranno in grado di imparare qualcosa solamente dalle esposizioni interattive, determinate categorie di visitatori sporcheranno tantissimo, e altri avranno il vizietto della cleptomania.
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- Reclutare, formare e gestire il benessere del personale: Per gestire il museo, dovrete assumere diverse categorie di lavoratori: specialisti per mantenere i reperti e per le visite guidate, assistenti per qualsiasi altra attività a contatto con il pubblico, guardie per la sicurezza di incassi e reperti e infine inservienti per compiti vari. Inoltre, a seconda dell’area in cui indirizzerete la vostra spedizione dovrete mandare obbligatoriamente un certo numero di figure per ogni tipo di categoria sopracitata, ciò significa che dovrete sacrificare parte del budget del museo per assumere più personale di quanto effettivamente vi serva, per non lasciare scoperti servizi commerciali ed essenziali.
Ogni dipendente ha un suo carattere individuale, che determina dei perk, che offrono dei bonus o malus, e un certo numero di skills. Queste ultime influenzano le loro capacità nella gestione del museo o durante le spedizioni. Con il tempo, i membri del personale possono sbloccare nuovi slot per le abilità, che acquisiranno nella stanza di formazione.
Altro fattore importante sarà tenere sempre sott’occhio la felicità dei lavoratori, che ne influenza la produttività. Questa dipende dal loro stipendio (come non capirli), dal carattere individuale, dall’ambiente di lavoro (sporcizia, interazioni con altri lavoratori o ospiti, pericoli di varia natura) e da imprevisti come gli infortuni nelle spedizioni.
I REPERTI
In Two Point Museum riporterete due categorie di reperti dalle vostre spedizioni: i manufatti e gli esemplari. I primi sono oggetti storici di vario tipo, come fossili, oggetti posseduti e reperti acquantidei, mentre i secondi sono degli specimen per lo più viventi (dato che potrete raccogliere anche fantasmi appartenenti a varie epoche storiche) che esporrete in apposite stanze.
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Anche in questo caso, diverse tipologie di esemplari avranno diverse esigenze, ad esempio i pesci del museo di biologia marina avranno bisogno di un dispenser di mangime e di filtri per l’acqua nei loro acquari. Gli spettri invece vorranno le loro ectovasche arredate con oggetti adatti alla loro epoca di provenienza e avranno bisogno di sfogarsi con uno specialista del soprannaturale di quando in quando, per evitare di andare in escandescenze e infestare il museo spaventando e facendo scappare i nostri avventori.
Oltre alle esigenze particolari di ogni tipologia di creatura, differenti individui avranno differenti esigenze. Alcuni fantasmi si rifiuteranno di stare con dei loro simili con determinati tratti caratteriali, e avranno bisogno di determinati oggetti per stare tranquilli. Alcuni pesci invece gradiranno determinate piante nel loro habitat e ovviamente, vorranno stare con altri animali che fanno parte del loro ecosistema.
Aggiunge ancora più profondità e varietà al gioco il fatto che alcune tipologie di manufatti richiedano delle cure speciali. Se la maggior parte dei cimeli in esposizione avrà solo bisogno di una spolverata ogni tanto, questo non vale ad esempio per i reperti sotto ghiaccio, che vanno tenuti a bassissime temperature con dei condizionatori ad hoc, in grado di abbassare la temperatura delle stanze.
La maggior parte di questo tipo di reperto, in caso di malfunzionamenti del sistema di refrigerazione, semplicemente si rovina, ma gli uomini delle caverne scongelati vi daranno dei bei grattacapi.
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Altra categoria che ha bisogno di particolari cure è quella botanica, credeteci, non è bene far arrabbiare una pianta carnivora gigante, meglio dargli tutte le cure e l’ambiente caldo e umido che richiede.
ANALISI TECNICA
Anche sul piano tecnico e grafico, Two Point Museum mantiene lo stesso engine e lo stile grafico distintivo dei precedenti titoli della saga, una scelta scelta più che azzeccata grazie ai tanti elementi visivi riconoscibili. Un’identità visiva che è ormai vero e proprio marchio di fabbrica dello studio, ma che potrebbe aver annoiato gli appassionati di gestionali meno legati al franchise.
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A livello personale l’approccio stilistico di TPM ci piace davvero tanto, è caratterizzato da colori saturi e vivaci, personaggi in stile Wallace and Gromit, linee morbide, e una ”regia” composta da tantissime animazioni buffe e gag visive che gridano umorismo inglese.
Inoltre, la profondità del gameplay si integra perfettamente con l’estetica visiva, dando vita a un’esperienza davvero unica. Quando la nostra attività era in attivo e senza emergenze in corso, siamo rimasti stregati da quanto accadeva su schermo, osservando la folla ammirare le esposizioni e invadere i nostri negozi, mentre i dipendenti e gli esemplari interagivano tra loro, con l’ambiente circostante e il pubblico. Vi possiamo assicurare che guardare l’engine di Two Point Museum in azione è davvero una gioia per gli occhi.
Dal punto di vista prestazionale TPM è un titolo per tutte le tasche, in grado di girare tranquillamente su PC datati o su handheld come Steam Deck (pur non essendo ancora verificato Valve) ma anche di offrire, su sistemi lievemente più performanti, una fluidità incredibile, dei bei effetti visivi e un sistema di illuminazione più che adeguato a una produzione di questo calibro.
AUDIO
Per la terza e ultima volta vi diremo che anche per quanto riguarda il reparto audio di questo titolo , i Two Point Studios hanno deciso di non allontanarsi troppo dal sentiero già percorso. In linea di massima vi aspetta una colonna sonora al sapore di The Sims, composta da gradevoli brani di minimal jazz e jingle di ogni tipo, utilizzati a mo di musica da ascensore.
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Insomma un tipo di soundtrack non invasiva che crea un’atmosfera rilassante e piacevole mentre esplorate le varie sale del museo e che rimane a ”chillarvi” in secondo piano durante i divertentissimi intermezzi radiofonici o i continui avvisi che la sarcastica speaker lancerà da un’invisibile interfono.
Two Points Museum è attualmente disponibile in Early Access per: PC (su Linux, Windows e Mac), Xbox Series S /X e Ps5. Non è ancora un gioco verificato da Valve per Steam Deck ma è attualmente fruibile sulla handheld.
Ringraziamo Cosmocover per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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