Recensione Uncle Chop’s Rocket Shop – Leggere attentamente il manuale di istruzioni


Una delle migliori esperienze che si possono provare esplorando il mondo dei videogiochi indie è sicuramente vedere come diverse combinazioni di generi funzionino, dando origine a titoli inaspettatamente coinvolgenti. Questo sembra proprio essere il caso di Uncle Chop’s Rocket Shop, ultimo lavoro di Beard Envy e pubblicato da Kasedo Games, in grado di unire in maniera sorprendentemente efficace elementi gestionali e simulativi, incastonandoli in un loop di gameplay tipico dei roguelike.


TRAMA

Sebbene il nostro cammino verso la competenza per diventare un meccanico di successo sia ambientato in un distante futuro dove creature di diverse origini aliene coesistono con gli umani, alcune dinamiche sociali rimangono immutate, come corporazioni che continuano a valutare il profitto più di ogni altra cosa e a riservarsi il diritto di spedire nell’abisso chiunque non riesca a pagare la quota di A.F.F.I.T.T.O. dovuta.

Impersonando Wilbur, una bizzarra chimera dal corpo di meccanico e la testa simile a quella di una volpe (se le volpi fossero dotate di quattro occhi), precipiteremo in un’officina di Uncle Chop, un capo piuttosto intimidatorio ed esigente che dovremo compiacere a pieno per evitare la nostra rimozione.

Il nostro primo incarico sarà, non a caso, quello di sbarazzarci del cadavere del nostro predecessore, deceduto da poco proprio a causa della sua incapacità di “soddisfare gli standard aziendali”. Dopo aver recuperato un importantissimo grimorio colmo di tutte le informazioni necessarie per svolgere il nostro lavoro e aver spedito il suo corpo in orbita, avrà finalmente inizio il nostro percorso da meccanico al servizio di Uncle Chop.

Inizialmente accompagnati da Droose, il capo (nonché unico dipendente) dell’area caffetteria, dovremo rapidamente familiarizzare con tutto ciò che riguarda la gestione del tempo e dei clienti, offrendo servizi sempre più complessi nel modo migliore possibile e senza commettere errori.

Purtroppo, come ci si potrebbe aspettare, eseguire ogni incarico in maniera rapida e impeccabile va molto al di sopra delle nostre capacità, facendoci pensare che servirebbero addirittura più vite anche solo per comprendere tutti i diversi moduli che i clienti ci chiederanno di riparare. Caso vuole che, con il suo arrivo, Wilbur sia entrato nelle grazie di una potente creatura del Limbo che separa la vita dalla morte, permettendogli di risorgere e tornare al suo primo giorno di lavoro conservando tutto ciò che ha imparato.

Sfruttando questa opportunità, saremo in grado di acquisire lentamente ma inesorabilmente l’esperienza necessaria per destreggiarci tra un incarico e l’altro, sbattendo la testa sui nostri errori fino a quando evitarli ci risulterà completamente istintivo ed immediato. Oltretutto, sempre grazie a questo potere sovrannaturale, sarà possibile anche cambiare le decisioni che abbiamo preso nelle altre linee temporali, concedendoci la possibilità di esplorare a fondo tutte le diverse situazioni, segreti e sottotrame che Uncle Chop’s Rocket Shop ha da offrire.


GAMEPLAY


Riguardo al gameplay, il gioco offre due modalità di gioco principali: quella “Frenetica”, in cui potremo svolgere tutti gli incarichi che desideriamo entro un limite di tempo giornaliero, e la “Modalità Mirata”, che non ci sottopone allo stress di avere i minuti contati, ma limita gli incarichi giornalieri a 3, rendendoli più complessi e premiando la qualità del lavoro svolto.

Sebbene all’apparenza l’unica differenza notevole sembri essere solo quella di avere o meno un limite temporale, in realtà si avrà l’impressione di giocare a due giochi diversi, passando dall’esperienza movimentata e stressante della modalità frenetica (che ci ha ricordato molto le ore trascorse su “Keep Talking and Nobody Explodes”) a quella di un gioco estremamente rilassante in cui ci si può soffermare meglio sui dettagli e sperimentare liberamente.

Ciò che accomuna entrambe le modalità è il fondamento simulativo-gestionale che permea quasi ogni aspetto di Uncle Chop’s Rocket Shop, consentendoci di interagire in prima persona con qualsiasi attrezzo o modulo, mentre consultiamo il Grimorio alla ricerca di soluzioni per i problemi che ci si potrebbero presentare.

“E, lasciatecelo dire, i suddetti problemi sono davvero tanti.”

Che si tratti di un semplice rifornimento di benzina o della sostituzione di qualche elemento critico del reattore di un’astronave (prima che ci faccia saltare in aria), saremo solo noi, con le nostre conoscenze e capacità, a dover sporcarci le mani per soddisfare al meglio le aspettative dei clienti e cercare di tirare avanti ancora per un altro ciclo di A.F.F.I.T.T.O..

ANALIZZARE, LEGGERE, RISOLVERE

Ogni singola tipologia di modulo presenta delle meccaniche uniche, con una specifica sequenza di azioni e controlli da seguire meticolosamente, onde evitare di creare più danni di quanti già ce ne fossero in partenza e ricevere minacce di morte da Uncle Chop o i clienti stessi. La prima cosa che dovremo fare sarà una breve diagnosi dei pezzi rotti o mancanti, confrontandoli con le raffigurazioni presenti nel manuale per poi procedere all’acquisto dei ricambi necessari per eseguire tutte le sostituzioni richieste.

Uncle Chop's Rocket Shop W.C.

Una volta ottenuti tutti gli eventuali materiali, potremo finalmente cimentarci in quelli definibili come minigiochi o “gimmick” (per usare un anglicismo) per testare effettivamente il corretto funzionamento del modulo e, di conseguenza, verificare se il nostro intervento possa essere considerato un successo.

Uncle Chop’s Rocket Shop compie un lavoro eccezionale nel creare problemi del tutto fittizi e trovare soluzioni sorprendentemente specifiche che, per quanto strane o bizzarre, mantengono comunque una coerenza tale da renderle sorprendentemente intuitive, facilitando l’apprendimento e la memorizzazione delle istruzioni da seguire.

Ovviamente a questo ragionamento si lascia un minimo di margine poiché, alcuni moduli (come ad esempio quello dell I.A.), presentano componenti e condizioni da soddisfare così complesse da averci fatto esaurire tutto il tempo giornaliero a disposizone diverse volte, costringendoci a ricominciare le run partendo sempre dal primo giorno.

Nonostante morire molteplici volte sia quasi dato per scontato e mitigato dall’accumulo di OMEN (valuta speciale per acquisire potenziamenti permanenti), ciò che ne ha risentito di più è stata la nostra esperienza nelle fasi iniziali delle singole run, poiché svolgere a ripetizione i semplici compiti dei primi giorni è diventato presto piuttosto tedioso, mescolandosi alla frustrazione di non riuscire a comprendere la soluzione dei moduli che continuano a farci perdere qualora li incontrassimo.

Una soluzione a cui abbiamo pensato è stata quella di leggere e studiare il manuale in anticipo, sfruttando i momenti morti della giornata (prima di timbrare il cartellino, quando la partita non viene ancora considerata “iniziata”) per imparare a memoria tutti i dettagli e arrivare preparati. Così facendo, ci siamo immediatamente resi conto di come, pur di non ripetere un’altra volta tutte le prime giornate, avessimo trasformato il gioco in un secondo lavoro.

Uncle Chop's Rocket Shop

Sconfitti e colpevoli di avere alimentato ancora una volta lo stereotipo della “skill issue” che accomuna gran parte dei recensori videoludici, abbiamo deciso di optare per un’esperienza meno hardcore creando un nuovo salvataggio in modalità mirata, riservandoci il tempo di analizzare meglio i dettagli che compongono il tanto strano quanto vario mondo di Uncle Chop’s Rocket Shop.


COMPARTO ARTISTICO E TECNICO

La direzione artistica di questo titolo ha in più occasioni dimostrato di avere una fantasia e creatività invidiabili: ogni elemento su cui poggiamo gli occhi trasmette a pieno la sensazione di stare vivendo in un mondo bizzarro e satiricamente distopico. Proprio come ci si aspetterebbe da una trafficata officina di periferia, alcuni dialoghi e interazioni mantengono un tono rozzo e volgare, creando un interessante contrasto tra l’adorabile stile cartoonesco dei personaggi e la grezza realtà di un posto lavorativo alieno e poco raffinato.

Uncle Chop's Rocket Shop Kayle

Una menzione d’onore va anche alla straordinaria e rilassante OST composta da Tom Rumbellow e Michael Samuel-Bryan che, con i suoi ritmi country e western, offre un fantastico sottofondo ambientale con il quale continuare la nostra manodopera nelle impegnative giornate di lavoro.

Per ciò che concerne il comparto tecnico di Uncle Chop’s Rocket Shop, ci siamo trovati occasionalmente ad avere a che fare con diversi bug in grado di compromettere notevolmente le nostre azioni o rovinarci intere run. Non riuscire ad interagire con i moduli se non da alcune precise angolazioni o, addirittura, vedere i propri oggetti sparire dall’inventario mentre si sta cercando di riparare un reattore in meltdown non rappresenta certamente una situazione in cui ci si vorrebbe trovare.

Fortunatamente, le performance del gioco sembrano invece essere molto stabili, riuscendo a mantenere oltre 200 frame al secondo (su una GeForce 3070Ti) in qualsiasi scenario senza registrare cali significativi o crash.


Ringraziamo Keymailer per averci fornito le chiavi del gioco per realizzare questo articolo.
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IN CONCLUSIONE:
Uncle Chop's Rocket Shop è un titolo ricco di personalità in grado di unire con successo elementi gestionali e simulativi, dando origine ad un gameplay che, a discrezione del giocatore, potrebbe rappresentare una sfida impegnativa o un'ottima occasione per rilassarsi.
Pregi
Gameplay soddisfacente, vario e personalizzabile
Mondo di gioco estremamente ricco di umorismo e personalità
Narrazione non lineare ben strutturata
Soundtrack perfettamente in linea con l'atmosfera
Difetti
Alcuni bug possono ostacolare la risoluzione degli incarichi
Dopo diverse morti, le fasi iniziali delle run tendono a diventare ripetitive
8.8
Voto