Si sa, le versioni in accesso anticipato rappresentano una sfida e un’opportunità sia per gli sviluppatori che per i giocatori, offrendo a questi ultimi la possibilità di partecipare attivamente al processo di sviluppo, fornendo preziosi feedback e finanziando il team di sviluppo con l’acquisto di un prodotto non finito, nella speranza che migliori col tempo.
Wizard of Legend 2, sviluppato da Dead Mage e pubblicato da Humble Games, incarna perfettamente questo concetto in quanto, rilasciato in accesso anticipato poche settimane fa, si discosta notevolmente dal primo capitolo. Presentandosi con un nuovo team di sviluppatori, un aspetto visivo rinnovato e meccaniche aggiornate, il sequel dell’apprezzato action roguelike mette in chiaro fin da subito quanto stia facendo grande affidamento sul feedback della community per plasmare l’esperienza definitiva.
In questa recensione analizzeremo a fondo lo stato della build attuale (V. 0.4.26), discutendo dei principali pregi e ragionando sugli aspetti che hanno decisamente bisogno di più attenzione da parte degli sviluppatori, per potere garantire un’esperienza di gioco all’altezza del suo predecessore.
LE PROVE DEL CAOS
Ogni anno nel regno di Lanova il Concilio della Magia, comprensivo dei più potenti stregoni del regno, organizza un evento al quale partecipano moltissimi giovani apprendisti, nella speranza di superare le Prove del Caos e ottenere eterna riconoscenza oltre che il titolo di “Mago della Leggenda”.
Intere accademie sono state edificate per tramandare ed approfondire le arti magiche, offrendo anche l’opportunità agli studenti più capaci di incontrare i vertici del Concilio, consultandoli ed interagendovi per prepararsi alle complesse prove che dovranno affrontare nella maniera più efficiente possibile.
Ed è proprio qui che, nei panni di un abile apprendista mago, inizierà il nostro viaggio attraverso antichi ed insidiosi dungeon, pieni di pericolose creature e sfide da affrontare, con l’obiettivo di dimostrare il nostro valore e conquistare l’ambito titolo.
In Wizard of Legend 2, l’idea generale di come funzioni l’evento è resa in maniera chiara e fedele alle basi gettate dagli sviluppatori che hanno ideato il primo capitolo, lasciando comunque moltissimo spazio ad altri futuri approfondimenti in grado di rendere l’idea di un “torneo di stregoneria” ancora più intrigante di quanto possa già sembrarlo.
Tuttavia, allo stato attuale, anche personaggi importanti come i membri del Concilio risultano avere delle personalità piuttosto superficiali e piatte, limitandosi ad intervenire con commenti blandi durante le nostre prove o fornirci consigli scontati qualora interagissimo con loro durante le nostre preparazioni.
Sebbene sia comprensibile come un nuovo titolo preferisca approfondire il mondo di gioco o la lore in un secondo momento (specialmente se si tratta di giochi che puntano più al gameplay), quello che abbiamo notato fino ad adesso nelle ore trascorse su questo titolo è puramente un riflesso dei concetti già solidamente stabiliti in precedenza, facendoci quindi sperare nell’introduzione di nuovi elementi narrativi negli aggiornamenti futuri in modo da arricchire la trama, piuttosto che limitarsi a riproporla.
L’ECCELLENZA E LE IMPERFEZIONI
Come anche menzionato dagli sviluppatori in persona, gli unici elementi ad avere raggiunto una sorta di “maturità” sono quelli relativi alle principali meccaniche di gameplay e, più nello specifico, il sistema di combattimento basato sull’utilizzo e combinazione delle “Arcane” (Incantesimi elementali).
Usare una magia d’aria per raggruppare i nemici in un punto, per poi folgorarli con una scarica di catene elettriche mentre una tempesta di ghiaccio li devasta dall’altro è solo una delle potentissime combinazioni possibili che il gioco offre, rendendo il combattimento senza dubbio l’aspetto più coinvolgente e soddisfacente di Wizard of Legend 2.
Sfortunatamente, alla dinamicità degli scontri si accosta (piuttosto in fretta) anche la sensazione che ogni roguelike dovrebbe evitare al meglio delle proprie capacità: la ripetitività. Sebbene sia soddisfacente imbattersi in scontri dalla durata di pochi secondi in cui dare libero sfogo alla propria furia elementale, le variabili sono davvero poche e trascurabili, come ad esempio le reliquie.
Paragonabili ai tipici “oggetti” che nei giochi di questo genere si occupano di modificare e potenziare le capacità del nostro personaggio, in Wizard of Legend 2 le reliquie sembrano perlopiù limitarsi a fornirci piccoli incrementi alle statistiche, rendendo il loro impatto quasi del tutto impercettibile e fallendo nel farci provare un senso di varietà tra una run e l’altra.
In parte, questo fattore è aggravato da una meta-progressione piuttosto rigida poiché, nonostante sia estremamente divertente realizzare combo con le arcane durante i combattimenti, la scelta di queste ultime è limitata per gran parte dell’earlygame. La causa è un sistema di sblocco piuttosto lento e apparentemente ingiustificato, in quanto rallentare la sperimentazione attraverso l’implementazione di un grind forzato è una mediocre maniera per inflazionare artificialmente la rigiocabilità.
Sbloccare contenuti attraverso il completamento di livelli o tramite incontri speciali nei dungeon avrebbe donato decisamente molta più personalità al gioco, evitando di doverci rivolgere all’insipido “negozio” in cui è possibile comprare incantesimi ad un ritmo quasi straziante, specialmente considerando come a pochi passi di distanza ne sia presente un altro identico ma dedicato alle reliquie.
In fin dei conti, ci è risultato evidente come una buona base di gameplay non possa riuscire a compensare le molteplici lacune che la circondano, generando una innegabile sensazione di “non pronto” che eccede i limiti anche per un gioco rilasciato al pubblico in accesso anticipato.
UN CAMBIO RADICALE
Sicuramente una delle differenze più evidenti nell’aspetto estetico di Wizard of Legend 2 è l’enorme passo dal 2D in pixel art del predecessore al 3D con visuale isometrica, che conferisce al gioco un aspetto più dettagliato, pur sacrificando parte della sua identità originale.
Sebbene la nostra affermazione possa sembrare drastica, moltissimi giochi hanno attraversato lo stesso processo con successo e reputiamo che anche questo titolo abbia tutte le carte in regola per ricrearsi una propria personalità, ammesso che vengano risolti gli evidenti problemi menzionati in precedenza.
Le ambientazioni, insieme al design dei personaggi principali e alle animazioni dei boss riflettono chiaramente l’impegno di un team artistico competente, che ci auguriamo saprà sfruttare appieno tutte le potenzialità del gioco. Tuttavia, al momento, ci è sembrato più di avere tra le mani una versione spoglia di Hades piuttosto che un vero e proprio sequel di Wizard of Legend, lasciando la sensazione che manchi quel tocco distintivo che lo possa rendere unico come lo era il predecessore.
Arrivati a questo punto, la grande quantità di condizionali che abbiamo usato nella stesura della recensione non sarà di sicuro passata inosservata poiché, nella sua forma attuale, il Wizard of Legend 2 che avremmo voluto esiste solo in un ipotetico futuro dal quale siamo ancora molto, molto lontani.
I SOLITI, VECCHI PROBLEMI
Come una costante onnipresente in qualsiasi videogioco di produzione recente, i bug affliggono anche questo titolo e, purtroppo, nemmeno in maniera marginale. Problemi tecnici come portali che funzionano sporadicamente e interazioni errate tra le sinergie delle reliquie (ci è capitato di perdere l’uso uno dei nostri incantesimi principali dopo aver raccolto due reliquie che lo influenzavano) minano l’esperienza di gioco e interrompono il flusso del gameplay che, insieme alla carenza di contenuti, contribuiscono creare un mix fatale che potrebbe scoraggiare molti giocatori.
Puramente riguardo all’aspetto delle performance, Wizard of Legend non presenta alcun difetto evidente, risultando un prodotto stabile in grado di sostenere l’elevato numero di effetti particellari durante i combattimenti senza compromettere il framerate o causare crash.
Ringraziamo VicariousPR per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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