In un mercato appena toccato dalla nuova generazione di console e reduce di una terribile crisi dei semiconduttori che ha colpito anche il mercato PC con una grande carenza di schede video e di processori, Valve si è prodigata nel difficile ma più che mai necessario tentativo di offrire ai consumatori una nuova piattaforma da gioco dal prezzo competitivo.

Non è di certo la prima volta che Valve ha provato a inserire nel mercato suoi prodotti hardware ed alla luce di questi tentativi che variano dal successo (come nel caso di Index VR) al totale flop (come le steam machine), molti utenti si sono ritenuti scettici all’annuncio di Steam Deck, console portatile che fra le numerose caratteristiche propone anche una certa libertà di utilizzo e di personalizzazione dell’esperienza.

Gli aspetti da valutare quando si parla di un prodotto del genere sono molteplici e di conseguenza occuperemo più di un singolo articolo per analizzarli a pieno.


Packaging

Incluso nel packing di Steam Deck troviamo tutto ciò di cui l’utente medio ha bisogno per goderne appieno inclusa una comodissima custodia per la console e il caricatore.
Sfortunatamente nel prodotto da noi acquistato non era presente il caricatore da 25W in dotazione che abbiamo dovuto farci spedire in seguito contattando l’assistenza.
Nota positiva per la custodia, di ottima qualità e comoda per portarsi dietro la console ed il caricatore senza temere spiacevoli incidenti.


Qualità costruttiva ed estetica

Ciò che distingue Steam Deck da qualsiasi altra console portatile moderna e recente è sicuramente la grandezza e il peso che potrebbe a prima vista potrebbe renderla scomoda a gran parte dei giocatori, specialmente i più piccoli.
Aspetto che però è stato pensato con estrema attenzione dalla Valve grazie ad un corretto posizionamento dell’hardware interno, permettendogli di bilanciare al meglio il peso della console e diminuendo di conseguenza quello percepito dall’utente.

Seppur la percezione estetica di un prodotto non sia oggettiva, Steam Deck riesce a dare un senso generale di eleganza e solidità costruttiva che si riflette sui materiali utilizzati per la sua costruzione.
Discorso generalmente valido ma non privo di parentesi negative riguardanti specifiche componenti come i pulsanti frontali e i dorsali che hanno la sfortunata tendenza di usurarsi finendo per imporre una resistenza anomala alla pressione.

Ottima anche la qualità dello schermo che pur non essendo OLED come la controparte Nintendo di uscita recente, riproduce abbastanza fedelmente i colori e sarà abbastanza grande da permettere una buona esperienza con quasi tutti i generi di videogioco.


Il software (21/8/22)

Come accennato in precedenza il software di Steam Deck ha subito una radicale trasformazione nel corso del tempo che l’ha portato in tempi straordinariamente rapidi a raggiungere una buona stabilità e a poter vantare di nuove feature a tratti molto interessanti.

La prima accensione

Abbiamo ricevuto il nostro prodotto solo un mese dall’uscita della console sul mercato, di conseguenza il software di Steam Deck era ancora scevro dei tantissimi miglioramenti applicati dal rilascio delle varie versioni successive al lancio.
Pur essendo ancora grezza la procedura di configurazione della console è risultata abbastanza rapida e comoda nonostante la frustrazione dettata dalla tastiera virtuale ai tempi ancora poco reattiva e pratica nell’utilizzo.

UI

 

la UI di Steam Deck discende da un completo rework grafico e funzionale della modalità big picture già integrata in Steam ai tempi delle Steam machine, stavolta ottimizzato e levigato con l’intenzione di sfruttare in modo intelligente i numerosi tasti della console.

Con qualche piccolo update arrivato nelle settimane successive al lancio, Valve è riuscita a creare un’interfaccia intuitiva e responsiva che saprà soddisfarvi nonostante l’immancabile presenza di alcuni fastidiosi bug nella navigazione del negozio che speriamo vengano patchati nel breve futuro.

Del resto la presenza di un numero elevato di pulsanti e trackpad si commutano alla perfezione alla presenza del touch nel dare al giocatore la massima personalizzazione dell’esperienza di utilizzo, ulteriormente semplificata dalla presenza di preset per ogni titolo che andrete a provare.

Una console per chi vuole applicarsi

Sin dalle prime interviste Valve ha voluto chiarire che il prodotto che stava proponendo era di fatto un PC e che in quanto tale avrebbe dato massima libertà di modifica all’utente e il risultato non ha tradito le nostre aspettative.
Non solo potremo installare Windows per sostituire il sistema SteamOS basato su Linux ma sarà anche possibile agire sui parametri prestazionali con estrema facilità grazie all’interfaccia sovrapposta al gioco.

Attraverso quest’ultima potremo limitare le frequenze di CPU e GPU nel caso volessimo risparmiare batteria, limitare il framerate e agire sul refresh rate ed eventuali scaling di risoluzione messi a disposizione dal gioco.
A tal proposito Valve si è anche prodigata nel creare un OSD modulare in grado di rivelare tutte le informazioni utili a monitorare l’attività dell’hardware del deck, batteria compresa.

Una opportunità chiamata Proton

Uno scoglio piuttosto difficile da valicare per chi preferiva operare su una piattaforma Linux e giocare allo stesso tempo è sempre stato lo scarso impegno da parte dei dev nell’ottimizzare e rendere fruibili nativamente le loro opere sulla piattaforma, motivo per il quale Valve si prodigò già nel 2018 nella creazione di Proton, layer di compatibilità volto a rendere usufruibili le applicazioni sviluppate per Windows.

Da allora Proton ha visto il rilascio di tante versioni sempre migliori e questi risultati uniti alla possibilità di personalizzare Linux hanno fatto optare Valve per la scelta di questo sistema operativo.
Sistema accessibile in qualsiasi momento dall’utente dal menu home, rendendo l’utente perfettamente in grado di utilizzare il dispositivo come fosse un normalissimo PC Desktop.

Una possibilità del genere rende Steam Deck un acquisto molto più interessante per un enorme fetta di utenti che sarebbero interessati a sfruttarne il massimo delle capacità per emulare, navigare e persino lavorare utilizzando il deck.

Nel nostro caso lo abbiamo utilizzato con programmi di editing, di scrittura, vari browser e persino con Discord per streammare e giocare in compagnia, il tutto senza il minimo problema tecnico.


Hardware e prestazioni

L’hardware di Steam Deck è senz’altro un aspetto che ha saputo stupirci soprattutto quando rapportato al prezzo della console.
Si parla infatti di una APU creata appositamente per Valve basata su AMD Zen 2 e dotata di RDNA 2 che pur non essendo l’ultima uscita in termini di marketing è riuscita ad ottenere risultati sorprendenti in quasi tutti i nostri test.

Una rivoluzione a 40hz

Probabilmente la feature migliore che Valve abbia deciso di inserire nel suo pacchetto software è stata l’introduzione post-lancio della modifica rapida del refresh rate del display, permettendo all’utente di usufruire di una esperienza molto fluida e simile a quella dei 60fps nel caso il gioco non riesca a raggiungerli. I 40hz rappresentano quindi lo spot ideale per giocare alla maggior parte dei giochi senza rinunciare ai dettagli più alti.

Potete osservare alcuni dei nostri test negli screenshot sottostanti:

 

In sostanza Steam Deck è in grado di gestire egregiamente qualsiasi titolo abbiate intenzione di giocare ad un framerate giocabile, che sia un tripla A o un indie in pixel art l’unico limite sarà la compatibilità dell’SO e la comodità dei comandi.
E’ bene sottolineare che si tratta in entrambi i casi di limiti tranquillamente superabili, nel primo caso dal costante impegno di Valve nel verificare le compatibilità dei vari titoli, nel secondo caso con l’inserimento di un gamepad o di tastiera e mouse bluetooth laddove ne sentiste il bisogno.



Nella seconda parte tratteremo della batteria, temperatura e delle limitazioni hardware che rappresentano nell’effettivo i veri difetti in un dispositivo altrimenti perfetto già nella sua prima versione.

Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.